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Piccola storia triste (da un fatto vero)
Valona, agosto 2000, il contingente interforze occupa un edificio mezzo diroccato, dove noi Italiani col nostro saperci arrangiare, abbiamo reso abbastanza vivibile, camerate da 10-12 posti letto, una cucina da campo dell’Esercito Italiano in piena efficienza, una grossa sala con un televisore munito di antenna parabolica, con alcune sedie, fungono da sala ricreativa, un ponte radio in continuo contatto con la sala operativa in Italia. Di fronte a questo edificio vi è un’altra struttura presidiata ed abitata dalla polizia militare Albanese, una specie di milizia pretoriana che, sulla carta ed in parte, combatte la mafia locale, ma piu’ delle volte è concussa con essa. Il Colonnello Adami già da sei giorni ha sostituito il comando del presidio Italiano, lo hanno sistemato un alloggio d’emergenza, da condividere con un Capitano ed un Tenente Medico, si era reso subito conto della situazione quasi precaria, e della sensazione di grande disagio con cui ogni giorno si doveva fare i conti, non ci si poteva allontanare dal presidio da soli ma in gruppo, ed armati poiché continue scorribande di sbandati, si spostavano in cerca di razzie o di regolamenti di conti tra bande rivali, nell'infermeria spesso si presentavano ragazzi feriti da armi da fuoco per non parlare di bambini che giocando con armi d’ogni genere spesso venivano colpiti da esplosioni o da pallottole sparate senza un motivo preciso o per qualche regolamento tra adulti!.
Quella sera il colonnello Adami si era sdraiato nel suo letto con una stanchezza profonda, il lavoro era davvero tanto, ma la sua spossatezza era piu’ che altro psicologica, da quando era arrivato nella Ex Albania i suoi occhi avevano visto solo miseria, povertà , abbandono e prepotenza, la guerra è da un pezzo finita ma quello che ha lasciato alle sue spalle è un popolo tutt’altro che liberato da schiavitù , tutt’altro che risollevato da un economia scellerata, un popolo che non ha ancora risolto nulla anzi ha amplificato i problemi che sempre sono stati allo stato latente, per questo Adami si sentiva come asfissiato dalle responsabilità, avrebbe dovuto comandare il presidio per tre mesi circa ed i racconti dei veterani del luogo non erano certo incoraggianti, molte di quelle persone marescialli, sergenti, ufficiali, e qualche civile, firmando l’assenso a compiere quella missione avevano visto solo il lato economico della faccenda, ma li’ i soldi assumevano una importanza secondaria di fronte alle esigenze di un intero popolo ridotto alla miseria!!, lui non era nuovo a queste missioni, era già stato a Pristina ma senza incarico di comando, aveva anche partecipato ad un stage in Belgio come osservatore Onu, ma qui’ la situazione era davvero pesante!!. Ogni notte di fronte all’edificio che era situato in riva al mare, si doveva assistere impotenti alle scorribande degli scafisti che, come negrieri autorizzati, portavano il loro carico umano verso l’Italia non sapendo se quel carico di vite avrebbe mai raggiunto la meta agognata!
Si stava quasi addormentando, quando dietro alla tenda che fungeva da porta sentì la voce del sergente maggiore Ferilli, “ hem comandante posso entrare un attimo dovrei parlarle” “ Sì accomodati Ferilli dimmi pure!” “ c’e’ anche il maresciallo Canu con me” “ entrate pure” “ Comandante io e il mio collega siamo autisti, come sa ogni tre giorni, per evitare che la gente, come usa da queste parti, dia fuoco ai rifiuti, li raccogliamo e col camion li portiamo ad una specie di discarica appena fuori Valona “ “ Sì lo so ed è una cosa ottima quel fumo alacre che serpeggia per tutta la città è insopportabile, almeno quì lo evitiamo!”disse il comandante “ be’ da domani noi ci rifiutiamo di andare a fare questo servizio!! “” Come sarebbe…. vi rifiutate? a parte il fatto che noi siamo militari e la parola, mi rifiuto, non dovrebbe essere nel nostro lessico, ma ditemi almeno il motivo!” “ Comandante il motivo non si può spiegare, si può solo vedere con i propri occhi, e con la propria coscienza!!, ogni volta che scarichiamo l’immondizia davanti ai nostri occhi si svolgono scene indescrivibili, ! “ “ ma ragazzi non esageriamo cosa può succedere nel buttare dell’immondizia! “ “ deve vedere con i propri occhi, comandante, perché domani non viene con noi a vedere cosa accade poi potrà dirci se il nostro rifiuto e lecito o no!” “ Mio dio ne ho viste tante.. voglio vedere anche questa, va bene domani quando siete pronti, verrò anch’io, così mi renderò conto, ” Così dicendo si sdraiò sul letto, come a dire, ora lasciatemi in pace che voglio riposare!
La mattina, dopo aver fatto colazione, il comandante era solito fare una telefonata col suo cellulare alla moglie per sapere come andavano le cose a casa e per mantenere il contatto con il suo mondo familiare. Verso le 10, 30 mentre il Comandante stava controllando la sala medica, il sergente maggiore Ferilli, si presentò ” Signor Comandante noi siamo pronti con il camion per il viaggio alla discarica!” ?" “ eccomi sono pronto, un attimo devo dare disposizioni al vice comandante e poi andiamo.
Non appena fuori il presidio, Valona si mostrava in tutta la sua drammaticità, le strade quelle poco transitabili erano state rimesse in sesto dai militari della Kfor, per il resto gran parte della città sembrava di respirare un’aria spettrale e d’abbandono, carcasse d’auto depredate e bruciate, la rete fognaria da poco ripristinata era già in condizioni pessime tutti i tombini erano scoperchiati, se si ricoperti il giorno dopo erano di nuovo senza coperchio, veniveno utilizzati per le stufe a legna che gli Albanesi si erano costruite nelle loro case unico metodo per scaldarsi o riscaldarsi il cibo, due grosse pietre una lastra di tombino di ghisa sotto cui fare un fuoco. Tal volta la disperazione e la povertà fa venire idee strane, come quella abbastanza lugubre, che fa capire la mentalità di questo popolo, quello di utilizzare le lastre tombali del cimitero monumentale Italiano, dell’ultima guerra, per farci il pavimento di una parte del porto di Valona, dopo averle naturalmente rigirate occultando i nomi di migliaia di nostri soldati caduti in guerra!!
Tutto il percorso della città era costellato da cataste d’immondizia, date al fuoco, questo era il metodo usato dalla popolazione per smaltire i rifiuti ……dei rifiuti, con il risultato di inondare di un puzzo terribile alla diossina tutta la città.
Appena fuori Valona, iniziava la campagna dove il verde, alla faccia delle guerre, riemerge sempre nascondendo in parte le brutture che la città, nel suo marasma di ferro e cemento fa saltare agli occhi, campi da poco sminati dalle truppe alleate europee, gia davano frutti e verdure che si potevano trovare nei vari mercati della città !!,
Dopo qualche chilometro i due camion italiani si avvicinarono verso un promontorio dall’aspetto piuttosto tenebroso, sopra nel cielo una miriade di gabbiani, corvi, cornacchie ed altri generi svolazzavano come avvoltoi in cerca di carcasse!!
Gia da lontano un’acre odore di putrefazione avvisava l’olfatto che la discarica era vicina, non appena entrarono tra i mucchi d’immondizia come piccoli zombi, come fagocitati e poi espulsi dall’immondizia comparvero tanti esserini quasi tutti bambini sudici a dir poco, grandi occhi in corpi magri e magri, dapprima circondarono a distanza i camion poi come guidati da un leeder ad un fischio iniziarono a gruppi a salire da dietro il camion per buttarsi letteralmente sul mucchio, i piu’ piccoli, bimbi che avranno avuto quattro cinque anni venivano letteralmente scaraventati su, e questi non appena arrivavano a tiro di qualcosa la lanciavano giu’ ai compagni a terra, “ vede Comandante che scena e questo non è niente vedrà piu’ in là !! “ “ ma cavolo “ rispose il comandante “ ma quanti sono, e vivono proprio qui in mezzo a questo schifo!! “ mentre si avvicinavano al punto di scarico l’assedio si faceva sempre piu’ fitto, qualcuno azzardava ad arrampicarsi allo sportello chiedendo la carità , o qualche cosa da mangiare, gridando in un italiano che dava i brividi per la perfetta pronuncia “ soldato Italiano aiutami ho fame!!” il comandante era senza parole la scena era veramente allucinante, quegli occhi contornati da sudiciume sembravano pagare un tributo troppo alto, per colpa di adulti scellerati, ad un certo punto il sergente maggiore urlò “ Comandante tanti così non si erano mai visti, non riesco piu’ a camminare, ci stanno bloccando!! “ “ fermati basta scarichiamo ed andiamo via non si può resistere questo è un inferno!! “ il sergente allora iniziò la manovra di scarico e piano piano girò il camion a marcia indietro per tirare su il cassone, con molta attenzione scaricò immondizia su immondizia con in mezzo decine di bambini che venivano sommersi, poi riaffioravano con in mano qualcosa, chi un pezzo di carne chi del pane chi una scarpa, mentre con accuratezza l’autista manovrava ad un certo punto un urlo agghiacciante squarciò quell’aria surreale, in pochi secondi vi fu un fuggi fuggi generale e tutti rimasero ad una decina di metri dai camion, “ cacchio che cosa e successo!! L’autista imbracciò il mitra d’ordinanza e uscì fuori, non appena fuori rendendosi conto dell’accaduto l’autista cominciò ad urlare “ Nooooo nooo, lo sapevo, lo sapevo …. non ci dovevo venire!! E cominciò a singhiozzare, il comandante allora di corsa scese giù e quello che vide fu davvero straziante, il corpicino di un bimbo che avra’ avuto appena quattro anni giaceva immobile sotto una ruota del camion ormai senza vita, con in mano ancora una fetta di pane smozzicata!!, si guardò intorno e si rese conto di un silenzio terribile, perfino gli uccelli smisero di fare versi, tutto intorno sembravano solo occhi che guardavano con fare minaccioso, cominciando ad avvicinarsi, allora il comandante prima che qualcuno perdesse la testa estrasse la sua pistola ed esplose in aria mezzo caricatore, scapparono tutti e come inghiottiti dall’immondizia sparirono, “ lei sergente salga sul camion “ urlò il comandante, lei maresciallo mi aiuti “ così dicendo si tolse la giacca e vi avvolse con cura il corpicino del bimbo “ andiamo voglio che almeno da morto non stia in mezzo ai topi, portiamolo al cimitero della citta’ “ ?" mentre si allontanavano gli altri bimbi come se nulla fosse accaduto, si tuffarono sull’immondizia fresca che i camion avevano appena lasciato.
Il comandante raggiunto il cimitero porse al guardiano quel piccolo fagotto, con voce commossa disse” Mi raccomando lo lasci avvolto dentro questa giacca e gli dia degna sepoltura, domani vengo a controllare di persona!!” poi si voltò ed una lacrima prese il largo dal suo volto, era una lacrima di rabbia ed impotenza, e subito il pensiero andò a suo figlio che tra due giorni avrebbe compiuto quattro anni!! si guardò introno tra le tante tombe sparse, ripetè a se stesso piu’ volte “ la guerra e la cosa più stupida che l’essere umano possa fare, non ci lascia vincitori, non ci lascia perdenti, ma solo tanto dolore!!”
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