<<È arrivato l'inverno, lento e invisibile come la vecchiaia. Ieri le guance erano lisce, oggi sono piene di rughe. Chi avrebbe pensato che sono passati i giorni; chi avrebbe pensato che sono passati gli anni.>> Ivan Cankar
Passando per una strada di campagna, vedo il mio vecchio amico Luigi affacciato alla finestra della sua casetta. Ha lo sguardo vuoto di una persona annoiata, ma appena mi vede mi sorride e mi invita a entrare.
Luigi ha 80 anni e parla con voce affaticata:
"Mi mancano le forze e non riesco più fare niente "
Dentro alla sua casa trovo tutto lo squallore della vita: la tavola con i resti dei cibi, il divano con le coperte aggrovigliate Sopra una sedia c'è un cagnolino bianco, che è vecchio pure lui. Mentre lo accarezza Luigi commenta:
"I miei parenti sono tutti morti, eccetto due fratelli che abitano lontano. Mi è rimasto il cane che mi fa compagnia; spesso parlo e lui mi capisce "
Dentro alla stanza ho difficoltà a riconoscere il mio amico di una volta, l'uomo che mi portava a donne quando ero un giovane inesperto. Adesso Luigi è smagrito, i capelli sono tutti bianchi e la dentiera si muove quando parla:
"Sono stufo di vivere. Vorrei uscire dalla vita. Sto andando verso il peggio. Mi mancano le forze, ho dolori alle gambe e le medicine mi fanno mal di stomaco. Non voglio andare a marcire in un letto di ospedale. Il brutto è che non vedo una soluzione ai miei problemi. Solo la morte è la soluzione, ma come raggiungerla senza soffrire?"
"No, no, non dire così " vorrei aggiungere qualcosa altro, vorrei dirgli che il futuro può ancora portare delle sorprese piacevoli, ma non riesco a dirlo. Davanti a quel corpo debole, magro e logoro, comprendo che per lui non esiste la possibilità di un futuro piacevole.
E Luigi riprende a parlare:
"La vita è terribile! La vita è brevissima. Quando uno è giovane ha l'amore e la vita sembra bella. Per amare una donna bisogna dimenticare il proprio corpo per dedicarsi al corpo della compagna; nella vecchiaia il proprio corpo dà troppi disturbi ed è impossibile ignorarlo. Quando uno è a letto con una donna gli sembra di essere il re del mondo; ma l'orgasmo è un lampo, un attimo di incoscienza Se potessimo sommare tutte le ore del dolore e tutti gli attimi del piacere, vedremmo che disparità. A volte prego di morire, ma non c'è nessun Dio che ascolta, nessuno, nessuno."
La piccola cucina è rischiarata dal pallido sole invernale che entra dalla finestra. Dovunque c'è disordine e solitudine. Faccio ancora qualche tentativo per consolarlo:
"Adesso è inverno, per questo ti senti triste ma in primavera "
"No. La prossima primavera troverai altre persone, io non sarò più qui. Quando sentirai suonare le campane da morto, pensa che quelle suonano per me."
Le parole di Luigi sono sentenze senza speranza. Mi offro di fargli qualche servizio, ma lui non ha bisogno di niente, e allora ci salutiamo.
Quando esco dalla sua casa porto con me un po' della sua tristezza. Questo non è il migliore dei mondi possibili, come scriveva Leibniz.
A volte, nei momenti di ispirazione, mi sembra di essere vicino alla soluzione del mistero della vita e della morte. Ma non è vero. Non riuscirò mai a capire la vita!
Novembre 2001