Si stava scendendo sopra i prati del paese.
Il sentiero era largo, l’estate splendente, il sole dava un che di fastidio ma i cappelli con i frontini slanciati facevano il loro dovere.
Tornavamo da una di quelle scalate che ti lasciano stremato e soddisfatto, con i nostri attrezzi tintinnanti ancora appesi all’imbracatura e i finali di corda ribelli che pendevano dallo zaino sbattendo contro la gamba.
Trovammo un cristo, uno di quei cristi di legno che spesso si trovano tra i prati che circondano i villaggi di montagna, lungo i sentieri che si allontanano dal paese. Appeso all’interno di un piccolo altarino fatto da uno sfondo e una tettoia lignee: che non gli piova proprio sulla testa al povero cristo.
Un tempo i contadini ci passavano davanti e si facevano il segno della croce, prima di andare a falciare, o nel bosco. Anche i cacciatori si segnavano passando davanti prima di andare ad ammazzare bestie da mangiare.
Ora i contadini passano col trattore e i cacciatori hanno la pista forestale e il freezer pieno di bestie da mangiare.
Il cristo se ne resta solo a fare da trespolo per gli uccelli.
Già, gli uccelli, l’hanno tutto scagazzato.
Ci fermammo un momento, io, Sandro e Marco: a guardarlo.
- Sarebbe da dagli una pulita.- disse Marco
- Forse…-
- …- dissi io. Poi cominciarono a parlare Marco e Sandro.
- Lo puliamo?- Marco si era girato verso di noi.
- La merda degli uccelli è opera di dio, se gli ha fatto cagare in testa un motivo l’avrà avuto.- irridente.
- La merda è opera degli uccelli, non di dio.-
- Si ma gli uccelli non hanno coscienza, niente libero arbitrio, non sanno di cagare sulla testa di un cristo, non sanno il bene, non sanno il male. È il caso, il destino, è dio che comanda.-
- Allora? Lo lasciamo così? "
- A me sembra coerente e logico.-
Marco si arrende, torna a voltarsi verso il cristo, un po’ deluso, infila i pollici sotto le spalline dello zaino e fa per muovere verso valle.
- D’altronde- faccio io ancora fermo. " potrebbe essere dio che mette alla prova noi vermoidi.-
- Cioè?- si gira Marco.
- Metti che dio oggi non sa cosa fare. Così sta spiando con un occhio se il ragazzo che abita nella casa laggiù è chiuso in bagno a masturbarsi, con l’altro occhio guarda noi e si liscia il suo barbone bianco. “ Vediamo cosa fanno?” pensa. Me lo immagino quel vecchio guardone. Magari la merda sta li apposta, sta li apposta per indurci alla scelta, per far si che ci sia una scelta da fare. Puliamo o andiamo.-
- Allora? Cosa consigli?-
- Prendiamo la strada che non c’è, quella che non si aspetta, diamo un sussulto di sorpresa al bianco barbone.-
- Quindi? "
- Caghiamogli in testa anche noi.-
- Ma vai a cagare.- mi rimproverò Marco, puntò verso valle infilando di nuovo i pollici sotto le spalline dello zaino.
- Anche tu- mi fa Sandro " ti pare modo di bestemmiare, sai che non gli piace sentire le bestemmie.-
- Già.- e mi avviai tristemente verso valle.