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La strategia del diplococco
Mi capita spesso di pensare all'ospedale, così come uno pensa alla fidanzata, al prossimo weekend o alla serata da passare in compagnia. Io invece no, penso all'ospedale perchè avverto ogni tanto dei pruriti all'addome lato destro, come se ci fossero all'interno degli animaletti che grattano... cric, cric, cric... Per tali casi possiedo l'enciclopedia medica più lunga del mondo e la consulto ogni volta che sento gli animaletti grattare oppure quando una violenta crisi ipocondriaca mi coglie.
E così vado alla voce: FEGATO.
Noto che la descrizione è troppo lunga e sicuramente piena di brutte cose perchè anche senza leggere, so per certo che un enciclopedia medica può contenere solo notizie negative, una vera e propria valanga di magagne. Quand'è che una persona consulta un'opera del genere se non per andare a caccia di magagne? Se avessi bisogno di conoscere le funzioni metaboliche del fegato consulterei un'enciclopedia scientifica e sicuramente non quella fucina di pensieri negativi qual'è un'enciclopedia medica. Non bisognerebbe nemmeno averla in casa un'enciclopedia medica anzi, bisognerebbe bandirla dalle librerie per poter rendere più serena la vita della gente.
Guardo la tavola a colori del fegato, tutte le freccettine che indicano le parti specifiche ed i vari organi ad esso collegati e sento ancora le formiche grattare. Probabilmente è pensando alle formiche ed alla loro minutezza che mi scappa l'occhio sulle parti più piccole del disegno come il pancreas, il duodeno, la cistifellea... Mi sorprendo nel cercare di totalizzare il numero di quante rogne ci possono essere nel così piccolo spazio del proprio addome.
... cric, cric, cric...
Scaccio rapidamente le immagini fatte di neon ospedalieri e guanti alla paraffina e cerco di identificare la causa dei miei formicolii con dei mali minori e di secondo piano, tipo lo stress, il cibo grasso o troppo piccante, la vita sedentaria, il fumo. Intanto però, senza accorgermi continuo a leggere quel libro satanico con la copertina color ' bianco-sanità ' sulla quale è impressa la faccia di un medico che sorride ( sorridono sempre i medici ). Rimetto il volume al suo posto, come se fosse infetto, come se scottasse, mi siedo sul divano ed inizio a pensare.
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Il mondo sono tante persone che girano come cretini e parlano che non si capisce cosa dicono fanno tanto rumore come se ci fosse solo loro e gli altri sono inutili e poi vengono animali che girano perchè persone girano e anche loro sentono dovere di girare e rumore esponenziale aumenta e tutti si muovono lentamente perchè fortunati di vivere a lungo mentre io muove veloce e muove rapido perchè sfigato e vive poco parlo poco e non fare rumore e nessuno mi vede perchè io piccolo per loro occhi da vacca io no odore per loro naso di bue e no rumore per loro orecchio gigante io sono batterio e microbo e io vivo per infettare rumorose persone e faccio morire e ammalare uomo e animale perchè io invisibile a loro occhi di trota.
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Esiste un problema di fondo fra paziente e medico che ha le sue origini nei primi anni di età , quando il dottore assume nella mente dei bambini la valenza di soggetto negativo. Ciò non è dovuto al puro atto fisico della puntura o all'immagine del siringone nella mano dello sconosciuto, ma bensì all'inganno che l'infante impunemente subisce. Il bambino infatti, segue la mamma per effettuare la vaccinazione fidandosi di lei in maniera cieca. Una volta al cospetto del dottore, la paura dell'estraneo è lenita in qualche modo dal camice bianco, un colore che simboleggia la purezza, la bontà, il candore e la sincerità (e qui il bambino subisce il primo inganno di tipo visivo). Il medico poi, non contento, si spaccia per amico, promette al bambino che non gli farà niente di male, si finge paterno, lo accarezza, lo chiama per nome (e qui c'è la seconda menzogna di tipo comunicativo). Dopo essersi finalmente fidato, senza difese, nudo su un lettino e completamente nelle mani dell'estraneo... zac! Il punturone. La fregatura. Il buon signore vestito di bianco diventa all'improvviso uno stregone circuitore il quale è riuscito ad ingannare pure la mamma e del quale quel bambino per il resto dei suoi giorni non si fiderà più. È questo che sciocca i bambini, l'inganno. Infatti il bambino che è per definizione candido e puro, non può concepire l'inganno per il semplice motivo che non ne conosce il significato ( almeno fino al momento della vaccinazione).
Quando questo bambino diventerà adulto e in sala operatoria un chirurgo gli prometterà un'anestesia locale o quando giacerà sul letto di un ospedale e l'infermiera gli dirà ' ma che bella cera che hai', quella persona non ci crederà più e si domanderà sempre dove sia nascosta la fregatura.
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L'uomo 'dell'inserto salute' è un mammifero della famiglia degli ominidi. È così denominato per la sua grande abilità nel cacciare gli inserti salute all'interno dei quotidiani o dei periodici in genere. Una volta appropriatosi del giornale giusto il giorno giusto, egli con la sua tipica voracità, divora l'inserto ed i suoi insegnamenti facendone il proprio stile di vita. Questo esemplare vive in piccoli branchi, di solito è un ex fumatore, non beve mai bevande gassate e, a parte gli inserti salute, si ciba quasi esclusivamente di alimenti integrali, macrobiotici e biologici. Quasi sempre pratica degli sport blandi ed in maniera auto coercitiva i quali possono variare a seconda dell'inserto del quale si è cibato.
L'uomo dell'inserto salute è un mammifero molto comune e lo si può facilmente avvistare nelle palestre ( di solito verso sera) mentre pratica, body building, yoga, pilates o ginnastica aerobica. Nella stagione temperata si può facilmente ammirare la sua livrea sulle più battute piste da jogging o sui campi da tennis ( lo si può riconoscere perchè è quello che suda o si impegna di più). Nei ristoranti più affollati invece, lo si può individuare come seduto al tavolo dove il cameriere andrà il doppio delle volte avanti e indietro nell'intento di soddisfare le sue richieste.
L'uomo dell'inserto salute possiede una vita media esattamente uguale agli altri con l'unica differenza che egli è il solo a non esserne a conoscenza.
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Uomo sporco lava e raschia molto e poi annusa sua pelle con sue due cavità pelose di naso di bue e lui pensa di essere pulito e profumato e spalma unguenti e gelatine e spruzza odori terribili su pelle lui pensa di essere pulito perchè con occhio di trota non vede sua pelle ricoperta di miei fratelli che fanno cacca a volontà e rotolano e saltano e cantano e ballano e lordano e mai si lavano per tutta durata di loro breve vita.
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... Cric, cric, cric... il pensiero torna su quel sacchetto piccolo che sta attaccato al fegato, la cistifellea. Il potere più subdolo dell'enciclopedia medica è quello di instillare il dubbio, è quello di lavorare come fosse una malattia incubata nella psiche. Quante volte si sente parlare della cistifellea? E della sua asportazione?
Vado alla voce:CISTIFELLEA.
Asportazione della cistifellea. Ho sentito che tanti si fanno levare la cistifellea ma a che cosa serve questo organo se poi si può levare? Servirà pure a qualcosa. Si vive tranquillamentesenza un rene ma ciò accade perchè ce ne sono due, ma di cistifellea ce ne è una sola. E se il mio grattare fosse proprio la cistifellea? E se dovessero proprio asportarmela? Intendo dire, tagliare! Bisturi, camici verdi e sangue! Fanno l'anestesia completa o locale per l'asportazione della cistifellea? Il mio incubo è proprio l'anestesia locale, non sono ancora riuscito a capire se sul lettino in sala operatoria posso pretendere l'anestesia completa anche senza il consenso del dio chirurgo. Perchè lo so, loro ti immobilizzano e fanno di te ciò che meglio credono. È così! Ti fanno credere una cosa e invece ne fanno un'altra, ti dicono " certo, certo non si preoccupi gliela facciamo l'anestesia" ( si noti la fine falsità: loro non dicono bugie, ti dicono che te la fanno l'anestesia ma stanno attenti a non specificare di quale tipo). E mentre in tre o quattro ti coricano gentilmente sul lettino immobilizzandoti gli arti in maniera estremamente professionale, tu cerchi conferme chiedendo " ma quella completa, vero?", ma oramai è tardi, loro ti hanno già immobilizzato, conoscono la psicologia del paziente, sanno calcolare i tempi delle risposte, ti fregano! Fanno apparire tutto naturale ma in realtà è una macchinazione diabolica! Nello stesso momento che le cinghie immobilizzatrici scattano, loro ti danno la risposta!
Ovvero, una bella operazione in anestesia locale ecco cosa mi aspetta, sveglio e cosciente, con le dita del chirurgo che frugano nella pancia come grandi formiche regina, ago e filo tipo rete da pesca che rattoppano il mio addome come se fosse la riparazione di un borsello in pelle, immagini e suoni indelebili nel tempo e per sempre impresse nel mio cervello, il tutto grazie ad un insensibile del terrore altrui vestito con camice verde.
Dev'essere sicuramente la vita sedentaria ( cric, cric cric...), senza dubbio. Baratterei volentieri un giorno alla settimana di footing con un'anestesia locale, anche due, ripensando alle formiche regina.
Ripongo il volume al suo posto con cura, osservo la rilegatura ed il titolo mantenendo uno sguardo fermo per far capire al libro che sono io ad avere il coltello dalla parte del manico, sono io che decido il suo destino e la sua sorte, sono io che dico ' pattumiera' o ' libreria'.
Dopo questa doverosa prova di forza mi rimetto sul divano e penso ancora.
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C'è odore di disinfettante negli ospedali, sempre quella puzza costante, pesante e stagnante di lisoformio, è l'odore 'sanificatore'. Lo annusi e si materializzano siringhe, ciabatte bianche, flebo, e gente che tossisce. È proprio un posto triste l'ospedale, ci si alza all'ora nella quale ci si dovrebbe coricare, si pranza all' ora della colazione, si cena all'ora della merenda e poi all'ora di cena si va a dormire ed il telegiornale delle otto si trasforma in quello della notte.
All'alba l'infermiera spalanca la porta come sfondandola, come se tutti fossero svegli ed avessero puntato la sveglia in sua attesa. Usando la tapparella come suoneria aggiuntiva urla il buongiorno. Un paziente colto da ictus cerebrale giace sul letto bianco con il materasso troppo duro, ma non può farlo notare perchè ha tutto il corpo paralizzato compresa la faccia, e l'unica cosa che può muovere sono occhi e sopracciglia. Il paralizzato sgrana gli occhi, ha il catetere pieno e vuol far capire all'infermiera che dovrebbe essere svuotato.
-Giovanni!- sorride lei con gran meraviglia-ma che bella cera che abbiamo stamattina!"
In realtà Giovanni è pallido che sembra un cencio, non ha per niente una bella cera ma anche se il paziente è in condizioni pietose o ha pochi giorni di vita, gli infermieri sono programmati per dire che il paziente ha una bel colorito e che tornerà a casa. Egli sgrana ancora di più gli occhi cercando di ammiccare verso il basso ma inutilmente. L'infermiera continua imperterrita a complimentarsi e lui, consapevole che i complimenti sono fasulli, inizia ad arrossire arrabbiandosi ancora di più
-Giovanni!- dice di nuovo l'infermiera al paralizzato che di vaccinazioni da piccolo ne ha fatte una collezione -hai caldo vero? Vero che hai caldo?"
-Mmmmmmhhh" strabuzzando gli occhi.
- Lo sapevo. Ecco che ti apro la finestra, guarda che bel sole! Pensa che tra poco andrai a casa a goderti questo magnifico sole!"
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È incredibile come la vita di un ordinario cittadino possa subire modificazioni comportamentali causate dall'inserto salute. Aspettando il suo turno al banco dei salumi, l'uomo dell' inserto salute fissa con lo sguardo un prosiutto cotto, le sue fini venature di grasso, la pellicola trasparente che lo ricopre ed il cartellino con la denominazione ed il prezzo. Tutto risulta ordinato, bello, colorato e pronto all'uso. La specifica " senza polifosfati aggiunti" appare in rilievo come un fiore all'occhiello, come un vanto dell'azienda produttrice. Egli guarda gli altri prosciutti e nota con piacere che in maniera ugualmente esaltante riportano la stessa dicitura, nella stessa roboante maniera con la quale le scatolette di dado visionate poco prima, riportavano la scritta " senza glutammato". Egli fissa di nuovo il prosciutto e ricorda che non è da molto tempo che le industrie produttrici evidenziano le diciture "senza questo", "senza quell'altro", come se fossero delle brave aziende che da sempre tengono alla salute delle persone differenziandosi così dalle aziende cattive, malvagie ed avvelenatrici di persone.
L'uomo in attesa del turno guarda il numero del suo biglietto, è il 43 come i suoi anni, fortunata coincidenza. Riflette sul fatto che se sono dieci anni che si tolgono i polifosfati dagli alimenti, e l'azienda produttrice esiste dal 1912, quell'azienda che cosa gli ha dato da mangiare nei suoi primi 33 anni di vita? È stato tirato su a polifosfati e a solfiti ecco l'amara verità che si fa breccia attraverso le sue sinapsi, con biberon di ossidi, biscotti all'anidride fosforica, sughi agli amminidi e litri di E123. E se ciò che ieri tenevano nascosto ed oggi non lo è più, cos'è che oggi tengono nascosto e domani non lo sarà più?
Mentre la sua testa è colma di questi epocali quesiti, una signora gentilmente chiede spazio, ha in mano il numero 68 ed è il suo turno per essere servita. L'uomo dell'inserto salute vergognandosi nasconde velocemente il bigliettino con il 43 ma è troppo tardi, lei l'ha visto, lo si capisce dallo sguardo, una miscellanea di compassione e disprezzo. La signora ordina un etto di prosciutto cotto in offerta, l'unico zeppo di polifosfati e lui mesto, rinuncia agli insaccati.
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Uomo lento e grosso e si divide in due modelli uno peloso con lungo naso penzolante e uno liscio con due globuli su petto e foro al posto di naso penzolante e per generare altro piccolo modello di uomo il modello peloso si incastra con modello liscio e dopo interminabile scomposto tremore si staccano poi modello liscio si gonfia e dopo altro interminabile tempo di mille vite di batterio nasce solo un altro modello di piccolo uomo lento con occhio bagnato ma io essere batterio veloce e batterio è solo un unico modello di bacillo cocco spirillo e vibrione batterio non conosce villosità e globuli e fori e nasi penzolanti batterio solo sfiorare con altro batterio e nascere istantaneamente cento altri batteri veloci e grandi che moltiplicano a loro volta e io non capire i lunghi incastri di uomo.
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Ieri è morto il mio criceto. All'improvviso il mondo ha cambiato aspetto ed il mio tessuto filosofico si è infeltrito. Mi sono chiesto:quanto vivono i criceti? La risposta è stata il silenzio, nessuno lo sa, nemmeno a chiederlo con un rapido giro di telefonate. L'impressione è che sia morto prematuro, non aveva un aspetto per così dire vecchio per quanto si possa interpretare e conoscere la morfologia di un roditore domestico.
E se succedesse anche a me? Voglio dire, morire prima di invecchiare non è previsto nel mio programma di vita. A causa di ciò negli ultimi giorni sciami di avverbi e pronomi come dove, chi, come, quando e soprattutto perchè, mi assalgono come cavallette, inseguendomi e perseguitandomi. Sicuramente anche i criceti hanno un fegato, una cistifellea ed un pancreas.
... cric, cric, cric...
Vado quindi alla voce PANCREAS.
Nel cercare la pagina corrispondente, la mia mano stavolta si blocca a metà strada. Il pancreas mi ricorda brutte analogie e funeste connessioni. Le scoperte che potrei fare potrebbero innescare dei turbini di avvenimenti con conseguenze assolutamente da evitare, come le analisi del sangue. Le analisi sono come la tombola, la mano nella bocca della verità, il responso della cartomante. Una volta eseguite, esse finiscono nelle mani del grande stregone bianco il medico, per la sacra interpretazione.
Il significato di una vita quindi finisce nelle mani dello specialista, e tutto diventa come quando si fa la grande spesa al supermercato e si attende alla cassa che dal dispay appaia un prezzo ragionevolmente modico. In quegli attimi eterni nei quali si attende il responso, ci sono i sinceri pentimenti riguardo ai propri eccessi ( non dovevo prendere un pezzo così grosso di grana padano, il filetto di manzo costa un ochhio della testa...) Se hai contratto una malattia essa inizia nello stesso momento in cui il medico te lo comunica e non importa se già l'hai contratta prima, o se essa è ormai da mesi incubata in te, la malattia inizia lì, in ambulatorio, sulla sedia davanti alla scrivania.
È lui che decide se si può continuare a vivere, sperare di continuare a farlo, temere di non sperarlo o temere di non farlo. Nei momenti interminabili nei quali egli regge in mano le analisi, con gli occhiali calati sulla punta del naso e scrutando attentamente cifre e specifiche, in quei momenti egli detiene il potere di vita o di morte, come un re o un papa medievale, un vero e proprio stregone ambulatoriale detentore di segreti solo a lui accesibili, e tu, sei in suo completo potere.
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Lo scaffale dei pomodori pelati è ben fornito. L'uomo dell'inserto salute oramai in piena crisi esistenziale, osserva pensoso un barattolo di pelati da agricoltura biologica chiedendosi se la parola 'biologico' ( e l'allegata illustrazione fiabesca sull'etichetta) vuol dire che tali pomodori provengono da un orto incontaminato di un ottocentesco contadino in un remoto paese di montagna dove l'aria è pura e le campane suonano a festa.
Non è così. Egli tramite i suoi inserti sa che per biologico s'intende coltivato con concimi naturali e con ogni probabilità nella stessa fabbrica e campagna dove si coltivano i pelati ordinari, respirando la stessa atmosfera siderurgica e l'odore dell'aria di oggi con l'aroma del benzene (' ma allora perchè costano il triplo?'). Egli pensa alla carne e quindi anche alla mucca biologica la quale non vive nella malga a duemila metri di altezza godendo serena degli echi delle campane che suonano a festa, ma nella stessa stalla della mucca convenzionale con la sola differenza di essere alimentata con mangime naturale e di avere una vita priva di interventi esterni come la castrazione, il taglio delle corna prematuro o cose simili. Anch'essa respira e gode della stessa aria alle polveri sottili del pomodoro il quale lei stessa siderurgicamente provvede a concimare. Egli fissa lo scaffale e pensa ad una notizia apparsa sull'ultimo inserto salute la quale riportava che allo stato attuale non c'è nessuno studio al mondo che abbia dimostrato che un alimentazione biologica piuttosto che convenzionale porti dei benefici relativi all'allungamento della vita media (' ma allora perchè costano il triplo?').
L'uomo dell'inserto salute fa per prendere pensosamente la sua scatola di pelati ma viene speronato violentemente dal carrello di una vecchietta da supermarket, il peggior incontro che si possa fare in questi luoghi, soprattutto perchè lei è sul suo territorio. La vecchietta lo sperona in modo che lo scontro appaia del tutto casuale anzi, lo fa in modo da farsi chiedere addirittura scusa ma lo speronamento era del tutto voluto. Poi lei, scricchiolando, si piega andando a prendere la marca di pelati più economica nel raggio di cinquanta chilometri dopodichè borbottando se ne va. L'uomo dell'inserto salute lentemente si avvicina alle casse con la testa piena di biologici pensieri e come uno spettro, si ritrova la vecchia da supermarket in fila dietro di lui. Istintivamente lui guarda altrove cercando di evitare contatti di qualsiasi tipo. Dopo qualche elucubrazione sui solfati e qualche avanzamento verso la cassa, l'uomo si ritrova d'improvviso l'anziana donna in fila davanti a lui. C'era da aspettarselo da una vecchia da supermarket. Sorpreso ed arrabbiato egli fa per protestare ma lei lo guarda con piglio accusatorio come se lui volesse rubarle il posto, l'uomo si guarda attorno scoprendo che la gente lo sta osservando con sdegno incolpandolo con gli sguardi per aver cercato di passare davanti ad una povera anziana.
L'uomo dell'inserto salute paga ma non alza gli occhi perchè sa che la vecchia, imbustando la spesa, con un sogghigno lo sta fissando di sbieco.
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Tonto uomo muove su rumorosa scatola di ferro con quattro cerchi di gomma che fumano e puzzano io muove con aria di microbo quella che persona con grande padiglione non sente io muove con aria invisibile come mio corpo io muovo più veloce di tutte le rumorose persone e mi attacco su oggetti e cibo di persone passeggio contento su loro cibo e vedo grandi occhi acquosi stolidamente scrutare cibo per cercare polvere o sporco in genere e loro grande bocca a caverna soffiare su cibo con timore e fare circospetto ma io batterio mi attacco più forte di loro stupida colla uomo tonto soffia e nulla produce io vedo lui e lui no vede me con occhio di trota lui pensa cibo pulito ed ebete è la sua faccia convinto di ciò mentre io aspetto che lui mangia cibo e quindi anche me che ci sono sopra con sua disgustosa bocca di ruminante mentre io rotolo e sguazzo felice.
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Sognai del mio funerale, ero disteso su una lettiera di sabbia, la mia pelle era completamente ricoperta di fitti peli marroncini ed un po' setolosi, faccioni enormi mi fissavano. Qualcuno diceva " povero criceto, è proprio morto", un altro mi infilzava la pancia con una gigantesca penna stilografica. - Io non sono un criceto!- gridavo- Non sono morto!". Urlavo ed urlavo ancora, ma nessuno mi sentiva e chissà perchè nei sogni in questi casi tutti sono sordi.
Poi si susseguirono immagini e suoni confusi, apparve una bara di faggio ed un prete criceto con degli incisivi enormi che torreggiavano sopra il mio corpo. La scena si svolgeva non all'interno di una chiesa o di un luogo religioso, ma bensì in una biblioteca, con le pareti ricoperte di enciclopedie mediche, inserti salute e vasetti di pomodoro biologico. Sul soffitto facce raggrinzite di vecchie roteavano sogghignando ed il prete che suadente continuava ad officiare la funzione, mi sussurrava con un'accenno di sorriso -Ma certo che gliela facciamo l'anestesia completa..." e chissà perchè spesso nei sogni ci sono oggetti, persone e voci che si mescolano senza una logica in ambienti assurdi e disconnessi fra loro. Il prete criceto continuò a parlare in tono mellifluo mentre i visi roteanti delle vecchie nel frattempo si erano trasferiti su quei pannelli pubblicitari di plastica agganciati sul lato frontale dei carrelli dei supermarket. Schiere di questi carrelli sogghignanti rivestiti con camici bianchi da medico, correvano a velocità folle verso di me, in un ambiente il quale aveva assunto le sembianze di un'enorme spirale in movimento. All'interno di questa vorticosa spirale rimanevano solo gli orribili carrelli accompagnati dalla voce fuoricampo del prete la quale interpretava come una litanìa le mie analisi del sangue.
Quando infine le immagini ed i suoni furono insostenibili, mi svegliai sudato con il viso appiccicato alla federa del divano. Misi una mano sul fegato e con meraviglia non sentii più gli animaletti grattare. Forse il tempo nell'addome viaggia ad una velocità diversa pensai, come in un altro emisfero o su un pianeta lontano, forse in questo momento laggiù è notte fonda e gli animaletti stanno dormendo.
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- Intelligente ed ironico. Ben scritto. Coraggioso emulare Joyce nello scrivere senza punteggiatura. Non è proprio lo stesso risultato, ma è un buon inizio.
Complimenti ancora.
Ciao, a rileggerti.
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