Helena è la più bella ragazza del paese, la più ammirata e la più corteggiata. Helena, ventenne, è piovuta in questo piccolo paese di provincia, come una meteora. Quando passeggia sul marciapiede vestita di bianco portando un cagnolino al guinzaglio, i maschi si voltano per guardarla. Tutti i ragazzi la vogliono, tutti la guardano, ma nessuno osa parlarle, nessuno osa corteggiarla.
Io sono fra questi segreti ammiratori: un ragazzo timido e silenzioso che vede Helena come una creatura eterea, come un sogno irraggiungibile, come un essere venuto da un altro mondo.
Chi è Helena? In paese la gente dice che suo padre è un industriale che si è ritirato qui, probabilmente per motivi di saluti. Riesco anche a scoprire dove abita: una villetta in periferia recintata da alte siepi.
Una sera mentre mi trovo in piazza fra amici, passa Helena. Un signore, amico di suo padre, chiama la ragazza, parla un po' con lei, poi presenta Helena a quelli che non la conoscono; e fra questi ci sono anche io. Così, per la prima volta, stringo la mano a Helena: una mano piccola, delicatissima, morbida, che per un attimo resta nella mia mano come una cosa priva di vita. Voglio dire che non risponde alla mia stretta. Quando stacchiamo le mani il signor Alex dice:
"Questo è un ragazzo fantasioso, fa lo scrittore "
"Sì, lo conosco " risponde lei in un sussurro, tenendo gli occhi bassi. Non è vero. È la prima volta che ci parliamo.
Alla fine dell'estate Helena scompare. Passano i mesi e in paese la gente racconta che la figlia dell'industriale ha sposato un banchiere.
L'anno dopo rivedo Helena passare di corsa su una macchina scura. La gente racconta che ha divorziato e non ha figli. In seguito dicono che si è unita a un altro uomo, che poi l'ha lasciata
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Sono trascorsi quasi venti anni. Un vortice che macina la vita e le persone, stritolando tutto sotto i rulli del tempo.
E in questo mattino di sole autunnale, rivedo Helena che cammina sul marciapiede verso di me. Sono trascorsi quasi venti anni dall'ultima volta che l'ho vista! So che ha fatto due matrimoni, entrambi falliti, suo padre è morto e adesso lei vive sola.
Il sogno vaporoso è finito; l'angelo è caduto; la sua bellezza, la sua leggerezza, la sua etereità sono completamente scomparse. Mentre si avvicina posso costatarlo sempre più: il volto è ingrossato, si vedono le rughe, perfino i capelli non sono più gli stessi.
Questa donna cammina a testa bassa ma mentre ci avviciniamo alza gli occhi e incontra il mio sorriso e il mio sguardo. Helena abbassa subito gli occhi, ma quando siamo più vicini li rialza e allora io le dico piano:
"Buongiorno".
Lei risponde: "Buongiorno" un po' più forte del mio e prosegue il suo cammino. Dal suo modo di dirlo capisco tutta la sua solitudine e la sua disperazione.
Nei giorni seguenti mi informo e vengo a sapere che la donna vive da sola in una grande casa, dove una cameriera va a fare le pulizie un giorno alla settimana.
Certamente adesso sarebbe facile avere Helena come amica. Sarebbe una rivincita tardiva.
Ma il sogno è sfumato, la giovinezza è passata. Non serve raccogliere un frutto quando è finito il desiderio. Preferisco ricordarti bella come eri; perciò addio Helena.
Ottobre 2001