Il treno arrivò. Tanto era l’entusiasmo per il suo carico lungamente atteso. Charles era lì in prima fila. Osservava gli addetti intenti a scaricare le nuove cavalcature come un bambino la mattina di Natale. Non riuscì ad aspettare ancora. Pregò un tecnico di montare subito il nuovo Nieuport, fece velocemente qualche controllo e decollò dall’ampio piazzale della stazione sotto lo sguardo attonito dei presenti. Le sue urla di felicità si potevano udire nitidamente da terra. Fece un paio di evoluzioni, poi diresse il muso verso il campo, situato a pochi chilometri di distanza. Passò a volo radente sopra le tende, e poi quasi a sfiorare il circolo ufficiali. Ancora qualche acrobazia sotto lo sguardo ammirato dei propri commilitoni. Quando toccò terra, scese spavaldo dalla sua cavalcatura, e non finiva più di raccontare le incredibili potenzialità del nuovo mezzo. Si fece avanti uno degli ufficiali con aria seccata e lo rimproverò duramente. "Tenete Nungesser, se vuol fare il cretino vada a farlo sul campo tedesco". Un lampo balenò nei suoi occhi. Si congedò dai compagni, chiese ai meccanici di rifornire di carburante il Nieuport e di metterlo in moto. Decollò deciso e fece rotta verso il fronte. Avvistato il campo tedesco scese in picchiata e incominciò il suo spettacolo fatto di passaggi radenti, giri della morte ed evoluzioni da vero acrobata. I tedeschi costernati non se la sentirono di sparare contro quel folle. Anzi, molti applausi si alzarono dai suoi avversari. Rientrato alla base, si accorse che l’eco della sua impresa lo aveva preceduto. Trovò il capitano ad aspettarlo. Era completamente furioso. “Tenente, dove crede di essere?”. “Signor capitano, io ho solo eseguito gli ordini.”