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Profumo di rosa
Flavio non riusciva a spiegare come si sentiva in quel momento, era teso, era triste ma nello stesso tempo molto felice, si sentiva bene dentro come se avesse gia avuto la chiave per entrare in paradiso. Sapeva che era il cuore, come se stesse parlando, come se per la prima volta gli stesse chiedendo aiuto.
Flavio era in classe nella sua sedia, muto come sempre pronto ad iniziare un’altra giornata scolastica, lei era entrata, si sedeva, Flavio voleva morire, in quel preciso istante si sentiva malissimo dentro di lui, i capelli le sfioravano gli occhi e dentro di lui era scoppiata la guerra come se lui stesse guerreggiando con il suo cuore, avanzavano le ore, avanzava il tempo e il dolore in lui aumentava sempre di più, il cuore sembrava stesse vincendo la sua guerra e alla fine della mattinata il cuore raggiunse la vittoria e lui sentiva un calore dentro come se stesse esplodendo.
Flavio era la prima volta che provava una emozione del genere e si rese subito conto che si era innamorato per la prima volta e il suo profumo lo aveva sempre con lui in ogni parte andasse come se si fosse materializzato sotto il suo naso, un profumo d’amore, un profumo di rosa.
Flavio era a casa, la pensava forse non lo faceva apposta ma era l’unica cosa che gli veniva in mente, la sera il male dentro di lui si rifece vivo come se il suo cuore non si sentiva ancora del tutto vincitore.
Era così sempre da quel giorno di lunedì, sentiva quella forte emozione dentro di lui, più la osservava giorno per giorno e più aumentava. Era un’emozione bellissima, inspiegabile, un’emozione che solo chi la prova può sapere con precisione di cosa si tratta. Le lancette dell’orologio sembravano fermarsi e lui era sempre in classe ad osservarla, ad impegnare il suo sguardo sempre e solo su di lei come se fosse una preda pericolosa da quale scappare o un coniglietto innocente da portare in salvo che chiedeva aiuto. Per Flavio era un coniglietto, un coniglietto che giorno per giorno si trasformava in fiore, in una rosa rossa che si confonfondeva col suo profumo. Dopo qualche giorno la rosa era cambiata, Flavio stava male non era mai stato così in nessun altra volta della sua vita e sentiva dentro di lui che il cuore ormai era aperto, era pronto, era pronto per essere ceduto ad un altro cuore, un cuore che in quel momento aveva la faccia di lei. Quella ragazza per lui non era più solo una rosa, era un angelo, vedeva rispecchiata in lei la donna angelo per poi infine diventare una dea, la dea dell’amore, la dea delle rose, lei emanava ancora un profumo di rosa.
Il cuore lo chiamava ancora, non dava tregua, non dava pace, Flavio prese un foglio ed una penna e si preparò alla sua sfida interna, il cuore parlava, dettava, il foglio bianco veniva ricoperto di nero, la lettera era stata scritta, la lettera per lei, era la sua prima lettera d’amore ma ora il cuore era cotto, era pazzo di lei, era perso, ogni tentativo di avvicinarsi a lei era impossibile.
Lei era li, davanti a lui pronto a fare la mossa, pronto a fare il primo passo, lei non lo sapeva, Flavio dentro di lui sentiva che era inutile il suo silenzio ma accanto a lei si sentiva impotente di reagire e di fare qualunque mossa riguardante il suo cuore e le sue parole dettate.
Una luce in lui si accese verso il suo amico qualche giorno più tardi, lei ora lo sapeva, sapeva le parole del cuore, quel cuore ancora cotto di lei.
Flavio sedeva a scuola nei giorni seguenti, lo sguardo si muoveva da solo piano attento su di lei, era l’unico scopo che aveva da quel giorno di Lunedì, un solo chiodo fisso, lei. Lei che per lui era sempre più bella, sempre più affascinante, era sempre più una dea che sembrava difficile da raggiungere. La sua indifferenza era la tristezza interna che Flavio provava, il suo cuore non si abbatteva, voleva una risposta alle sue parole, una risposta buona o cattiva ma pur sempre utile nel cercare di sentirsi in pace da quella tristezza che tanto lo affliggeva. Flavio mangiava poco, dormiva poco, il senso di gelosia si instaurava sempre di più dentro di lui, lei non era sua ma dentro di lui il cuore era geloso, geloso perché toccavano la dea, la sua dea. Il suo senso d’amore era diventato troppo triste, faceva male la sua indifferenza, il cuore capì che l’altro cuore non aveva nessun interesse per lui e per le sue parole ma cercava ancora una riposta alle sue. Flavio aveva capito che l’amore era in grado di fare male, molto male, era sconvolto, si sentiva stupido, folle ma sempre di più innamorato nonostante sapeva che la colpa della sua tristezza era lei.
Dopo qualche settimana il cuore ebbe la risposta che attendeva. La risposta la sapeva gia, l’aveva sempre saputo e la sua non corrispondenza aveva creato un vuoto immenso, il senso di gelosia, il profumo, la felicità che provava quando si avvicinava a lei erano ormai tristi ricordi ancora freschi.
Il cuore era ancora innamorato ma sapeva che presto si sarebbe spento di nuovo, il calore sarebbe svanito e i capelli con il suo profumo sarebbe scomparso in cambio di vuoto.
Flavio si sentiva cambiato dentro di se, il mondo sembrava diverso, il cuore era rimasto aperto avvolto dalla tristezza, una tristezza che si rispecchiava soprattutto nella sua paura di poter trovare un altro cuore e di poter essere avvolto di nuovo in una tristezza ancora più superiore.
IL CUORE APERTO SAPEVA CHE LA TRISTEZZA SAREBBE SVANITA DEL TUTTO E SI SAREBBE SENTITO DI NUOVO PRONTO PER PARLARE, PER PIANGERE, PER SENTIRSI BENE, NELLA SPERANZA CHE UN ALTRO CUORE, UN ALTRO PROFUMO DI ROSA AVESSE CORRISPOSTO IL SUO AMORE.
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- La guerra delle rose...
un Rosa croce Angelico
v
- mmh... bello... grazie di aver letto il mio racconto.. e di averlo commentato.. mi ha fatto molto piacere... complimenti anche a te... :bacio:

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