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Discordie
Ogni sabato all'ora di pranzo vedo passare una signorina graziosa che ho conosciuto a Boschi, tre anni fa.
Durante le vacanze d'estate lei andava alla fattoria di suo zio. Io stavo là, poiché davo una mano al mio amico fattore e vedevo questa ragazza tutti i pomeriggi, seduta sulla panca di pietra vicino all'ingresso, con un libro in mano. Se mi capitava di passarle vicino la salutavo. Poi un giorno lei non è più venuta alla fattoria. Da allora sono passati anni e il fattore è addolorato perché non vede più sua nipote; però mi ha raccomandato di non dirglielo.
Oggi vado incontro alla ragazza e mi faccio riconoscere:
"Buongiorno signorina, sono lo scrittore. Si ricorda di me? Lei veniva a studiare a casa di suo zio in estate, tre anni fa."
Non mi ha dimenticato, perciò restiamo a parlare. È un po' cambiata; quando l'ho conosciuta era magra, quasi filiforme. Adesso è un po' ingrassata e porta gli occhiali; ma ha ancora i capelli lunghi e neri e lo stesso modo di sorridere.
Dopo le solite frasi convenzionali ma obbligatorie con persone che non si vedono da molto tempo, arrivo a quello che intendevo dire:
"Signorina Laura, va ancora qualche volta a trovare suo zio?"
"No. Non più. Adesso faccio la segretaria e ho poco tempo."
Questo lo sapevo già. Sapevo anche che il padre della ragazza ha litigato con suo fratello (lo zio di lei) per motivi di interesse. Il padre di Laura ha colpito col manico della zappa la testa del fratello, ferendolo leggermente. L'anno dopo il padre di Laura è morto senza riappacificarsi col fratello. Così raccontava la gente in paese.
"Signorina, non pensa che sarebbe ora di andare a trovare suo zio, per vedere come sta? Lui è vecchio, è solo e gli farebbe immenso piacere vedere qualche volta questa sua nipote così bella."
Lei sorride, fa una pausa e, un po' imbarazzata, mi confida a bassa voce:
"No. non posso. Dopo che Dopo di allora la mamma mi ha proibito di andare là, così io non sono più andata."
Sapevo anche questo. Dopo quella lite padre e figlia hanno smesso di frequentare la fattoria.
"Signorina Laura, suo zio è molto vecchio, è malato di cuore. Due mesi fa si è sentito male, era solo in casa e alcuni contadini hanno chiamato l'ambulanza per portarlo all'ospedale "
"Questo non lo sapevo E adesso come sta?"
"Adesso è tornato a casa e sta bene, anche se si sente molto debole. Lei non pensa che sarebbe ora di andarlo a trovare prima che sia troppo tardi?"
A questo punto la ragazza diventa seria, inarca le sopracciglia e mostra i segni di un conflitto interiore:
"No Non posso. Io vorrei andare ma mia madre non me lo permette. Ha perfino minacciato di buttarmi fuori casa se vado ancora alla fattoria "
"Certo. Capisco. Sua madre avrà tutte le ragioni per volere che lei si comporti così. Ci sono stati degli screzi, è vero; qualcuno aveva ragione, un altro aveva torto, anche se non mi interessa sapere chi, né perché ma lei "
"Io cosa?"
"Ma lei ha mai pensato che, in futuro, potrebbe provare dei rimorsi. Potrebbe desiderare di vedere suo zio quando è troppo tardi. E le visite in cimitero, alla sua tomba non basteranno a consolarla. I rimorsi arrivano inaspettati sono pesanti come incudini, difficili da scacciare e rendono triste la vita. Sapeva questo?"
"Noo Io Sì "
La ragazza diventa incerta, poi ha una espressione di paura:
"Se mia madre verrà a saperlo "
"Nessuno andrà a dirglielo. La fattoria è isolata, nessuno la vedrà andare là Ah! Un'altra cosa: se deciderà di andare non dica a suo zio che ha parlato di queste cose con me."
"No, stia tranquillo, non glielo dirò."
Durante le rigide giornate invernali vado alla fattoria a trovare l'amico fattore. Lo vedo invecchiato: ha tutti i capelli bianchi e si muove lentamente.
Mentre siamo seduti davanti al fuoco del camino lui sorride mostrando la bocca sdentata e mi dice:
"Sono contento perché è venuta a farmi visita mia nipote Laura. Dopo la mia morte lascerò in eredità a lei e all'altro mio nipote questa fattoria nella quale sono nato "
Adesso sorride ancora di più. Anch'io sorrido e riprendiamo a mangiare semi di zucca abbrustoliti.
Settembre 2001
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