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la vita continua
Il sole era oramai tramontato, ne rimaneva solo un lieve bagliore all’orizzonte.
Le prime stelle apparivano nel mantello della notte che avanzava dolcemente avvolgendo ogni cosa.
Nel cielo nemmeno una nuvola, tutto taceva intorno a lui.
Se ne restava immobile sdraiato nell’erba scaldata dal sole durante la calda giornata estiva appena trascorsa.
Osservava il lento aumentare delle stelle mentre le lacrime scendevano lungo le guance, sapeva che Carlotta non avrebbe cambiato la sua decisione, però le aveva chiesto di vederla lo stesso, almeno per tentare.
Le sue parole al telefono rimbombavano ancora nella testa di Marco;
“Sono 2 anni che siamo insieme, io ti voglio veramente bene Marco, credimi, sei stato molto importante per me, ma credo sia giunta l’ora di dare una svolta alla mia vita, voglio rimanere sola per potermi concentrare di più su me stessa.”
La brezza del mare cominciava a rinfrescare l’aria e un alito di vento accarezzò il volto abbronzato di Marco che si asciugò le lacrime a si mise a sedere sul molo fissando l’ azzurro del mare davanti a lui.
I rumori della città alle sue spalle erano lontani e lui era immerso nei suoi pensieri.
Si passò la mano destra fra i folti capelli neri e guardò l’orologio;
“È già passata un’ora credo proprio che Carlotta non verrà” pensò Marco prima di incamminarsi verso casa.
Camminava con lo sguardo rivolto verso il basso e le mani nelle tasche dei jeans.
La città era in fermento per la festa che ci sarebbe stata quella sera per festeggiare il ferragosto, ma Marco non sembrava minimamente interessato a tutto questo, ora la sua testa era interamente occupata dai ricordi.
Alla fermata una coppia si scambiava baci e carezze in attesa dell’arrivo dell’autobus.
Marco ebbe un colpo al cuore, la sua mente era all’inverno di due anni prima:
La città era avvolta dal silenzio, dopo tutto le località marittime d’inverno rimangono deserte dandole un’aria spettrale ma allo stesso tempo romantica.
Lui e Carlotta erano a quella fermata avvolti dai pesanti cappotti invernali, proprio dove il loro amore è sbocciato.
Entrato in casa si diresse in camera sua senza scambiare una parola con i suoi genitori.
Si sdraiò sul letto sprofondandoci e accese la televisione.
Forse non avrebbe dovuto insistere così tanto per quel appuntamento, avrebbe dovuto farsi da parte da subito come aveva chiesto Carlotta sperando in qualche suo ripensamento.
L’attenzione di Marco venne attirata dalle immagini della televisione, quella era la sua città, riconosceva il viale principale.
Il respiro gli si bloccò in gola quando le immagini si spostarono su di una ragazza immobile a terra, accanto a lei un motorino, o per lo meno quello che ne rimaneva dopo l’incidente.
Quella ragazza era Carlotta.
Marco si accasciò sul pavimento poi il buio.
Le lenzuola erano terribilmente fredde.
Marco aprì gli occhi, accanto a lui sua madre.
“Dove sono?”chiese Marco con un filo di voce
“Tesoro, sei in ospedale, i dottori hanno detto hai avuto una crisi nervosa dovuto a un forte shock”rispose la madre
“Carlotta!!”esclamò Marco
“Si!”rispose prontamente la madre con tono calmo
“Cosa le è successo?”Domandò Marco mettendosi a sedere sul letto
“Un pirata della strada l’ha investita mentre era in motorino……..”spiegò la madre
“Ma ora sta bene dove l’hanno portata? Devo vederla!”interruppe il ragazzo
La madre gli prese la mano e lo guardò negli occhi mentre gli occhi di Marco si riempivano di lacrime
“Marco…. Carlotta… non ce l’ha fatta.”
Marco temeva quella risposta.
“È colpa mia!!È colpa mia!È colpa mia!!” urlò Marco in preda alla disperazione mentre si agitava nel letto.
“Non dovevo insistere, se solo non avessi insistito, se solo non avessi chiesto di vederci tutto questo non sarebbe accaduto. Mamma è colpa mia, lei stava venendo da me.”
Marco passò diversi mesi senza uscire, non riusciva a darsi pace, passava le giornate a guardare quella foto che le aveva scattato lui stesso la sera del falò in spiaggia, due settimane prima dell’ incidente:
i capelli biondi raccolti sulla testa con una matita mettevano in evidenza il suo sorriso contagioso e le sue guance rosse, mentre nei suoi occhi azzurri si rifletteva la fiamma del falò.
Era bellissima.
Avrebbe dato qualsiasi cosa per poter tornare indietro e evitare quel appuntamento, qualsiasi cosa.
Le giornate di Marco passavano lente e ogni giorno la sua mancanza era più forte.
L’estate passava lenta e inesorabile e nulla riusciva a distrarre Marco dai ricordi, nemmeno i suoi amici riuscivano a distrarlo, per lui tutto sembrava essersi fermato a quel maledetto giorno.
Un freddo pomeriggio di dicembre Marco ricevette una lettera.
La aprì, all’interno vi era un foglio bianco e uno rosa, il colore preferito di Carlotta.
Il foglio bianco era del fratello di Carlotta:
“Ciao Marco;
la lettera che seguirà l’ha scritta Carlotta prima dell’incidente, avrebbe voluto dartela all’appuntamento di quel fatidico giorno…. spero che ora tu possa capire il reale motivo della decisione di Carlotta!”
Marco non riusciva ad immaginare quello che avrebbe letto da li a poco.
Prese il foglio rosa da dentro la busta, le mani gli tremavano.
Si fece coraggio e lesse la lettera tutta di un fiato:
“Ciao Marco;
So di averti deluso moltissimo, ti sarai chiesto tantissime volte per quale stupido motivo io abbia preso questa decisione.
Visto che non trovo la forza di parlartene ho deciso di scriverti questa lettera.
Innanzitutto stai tranquillo che non c’è un altro ragazzo.
Sei un ragazzo veramente unico, con te ho passato momenti che non scorderò mai, momenti unici e indimenticabili, momenti che mi aiuteranno moltissimo, soprattutto durante le cure che inizierò a fare tra qualche giorno.
Proprio così, cure.
Sono malata Marco, mi è stato diagnosticato un tumore in stadio avanzato.
I dottori hanno detto che ho qualche mese di vita.
Questo è il motivo della mia decisione.
So che può sembrarti egoista e infantile ma ci ho pensato moltissimo, preferisco essere ricordata da te per come sono ora e non voglio che tu mi veda durante la chemioterapia.
Sei stato veramente importante, voglio che tu ti ricordi di me, questo però non significa che non dovrai più avere altre ragazze, la vita va avanti e voglio che tu sia felice qualsiasi cosa succeda, te lo meriti per il ragazzo fantastico che sei.
Non cercarmi, aiutami a rendere le cose più semplici possibili.
Non odiarmi!”
Marco non poteva e non voleva crederci.
Le lacrime scendevano lentamente mentre leggeva e rileggeva quella lettera.
Se l’incidente non fosse avvenuto lui avrebbe fatto di tutto per starle accanto fino all’ultimo minuto della sua vita, e questo lei lo sapeva, ecco perché lei non voleva incontrarlo.
Carlotta nella lettera scrisse che la vita va avanti.
Da quel giorno Marco tornò lentamente a vivere la sua vita e oggi, a distanza di quattordici anni, Marco si è sposato con Micaela ed è diventato padre di una splendida bambina con dei magnifici boccoli biondi e due occhi azzurri come il mare di quella sera, il suo nome è Carlotta.
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