Chi dice che lo devi fare? ecco la prima cosa che mi disse David. E si, non sapevo cosa rispondergli.
No, non me lo hanno detto che dovevo farlo, ecco cosa volevo dirgli, ma non mi uscì niente dalla bocca, niente, neanche un grugnito. David mi faceva paura, era un uomo brutto, alto, grosso, pelato e dotato di poca, anzi pochissima pazienza. Mi guardò, con i suoi occhi nocciola, e io stavo li, seduto sulla poltrona in finta pelle torcendomi i pantaloni con le mani tremanti, ancora muto come un pesce.
Allora, dov'è la valigetta, almeno questo lo saprai Sonny, sbottò d'un tratto Mike che era entrato dalla porta senza che me ne accorgessi facendomi prendere quasi un infarto dalla paura. La valigetta? dissi, quasi a me stesso... Beh, la valigetta, ce l'ha il dottore,
David mi guardò, il dottore, disse, in tono meditativo, beh, riprese, vorrà dire che dovrai andarla a riprendere...
Ed è così che sono finito qui...
La valigetta è davanti a me, posata sulla scrivania del "dottore", una persona spregevole, un' assassino, chiamato cosí perché amava fare delle "operazioni" molto speciali a chi li avesse messo i bastoni tra le ruote. Non so come ho fatto ad arrivare fino a qui, nel suo studio, né quanto ci abbia impiegato. La stanza é in penombra, e l'orologio attaccato al muro segna le 17. 15...
Mi avvicino a passi svelti verso la scrivania per prendere la valigetta... Solo allora mi accorgo dell'odore, polvere da sparo mischiato a sangue. Cosa è successo qui dentro? penso, avvicinandomi all'interruttore, accendo la luce.
Dio Mio!
David, attorno a me erano seminati decine di corpi!!!!
Chi li aveva ammazzati? Ero stato io? Non lo sapevo, ma l'unica cosa veramente importante era sparire di li... Poi lo vidi. Il "Dottore" era in ginocchio in un angolo, coperto parzialmente da una sedia in pelle, dove pensava non lo avessi visto. Aveva in mano un coltello, di quelli da caccia, lunghi, affilati e pericolosi...
Non si era accorto che avevo scoperto la sua posizione, così decisi di agire. Portavo sempre una pistola con me, dico, a parte quella "ufficiale", un piccolo revolver, 6 colpi, la estrassi e premetti il grilletto. Il colpo creò un forellino nel suo cranio e lui semplicemente si accasciò...
Uscii e l'aria fresca del tardo pomeriggio mi fece riprendere un po' dall'accaduto.
Mi avvicinai alla mia macchina, appoggiai la valigetta sul cofano e la aprii, ero troppo curioso, non riuscii a resistere. Dentro, con mio grande stupore, c'era un foglio di carta... rimasi interdetto. La richiusi, i fogli oggi giorno sono una cosa rara, pensai. Entrai in macchina e tornai al quartier generale dove David mi stava sicuramente aspettando...
Mhm... grugnì il mio capo, e non ricordi proprio niente di quello che è successo lí? mi chiese David. No, assolutamente niente, gli dissi. Naturalmente non gli rivelai che avevo guardato nella valigetta, se glielo avessi detto mi avrebbe sicuramente ucciso a sangue freddo. Comunque, pensai, era soltanto un foglio di carta... e oggi i fogli di carta sono una cosa rara...