Ormai il lavoro era entrato nel sangue di Piter, questo è un nome da piccolo pensava, ma i suoi genitori ne andavano fieri lui meno, durante l'accademia di polizia veniva a volte preso in giro ma simpaticamente.
Gli ultimi casi rientravano quasi nella normalità, i soliti delitti e le solite indagini, ma una gli era rimasta particolarmente impressa.
Sono ormai le tre del mattino fra poco ci arriverà il cambio così vado a fare una bella dormita, pensavo mentre il collega era quasi intorpidito dal freddo ma non potevano accendere l'auto per evitare di farsi scoprire, avevano una coperta che di solito veniva usata per socorrere le persone e in quella occasione andava più che bene, poi due termos di caffè bollente con un goccio di rum riusciva a riscaldare il cuore.
Alle quattro la luce della casa che controllavano si accese prima quella della camera poi quella della cucina e a seguire l'ingresso, ci siamo disse Michele un collega che lavorava con lui già da parecchi anni, forse va via all'aereoporto, il controllato effettivamente usci alle quattro e trenta, con la moglie quasi di corsa e accesa l'auto filarono sulla via principale la seguirono senza stare troppo attaccati al mattino non puoi perdere di vista un'auto con così poco traffico.
Arrivarono davanti ad un bar lei scese e lui ripartì al volo decidemmo di dividerci Michele seguì l'uomo in auto mentre io entrai nel bar per far colazione e controllare la signora, quaranta anni portati d'incanto occhi verdi da rapirti e gambe da favola, presi un caffè e incrociai il suo sguardo, mi sorrise poi mi disse"alzataccia, se vuole possiamo scambiare due parole mentre aspetto una amica" quasi il caffè mi andò di traverso, non riuscivo a capire se sapeva chi ero oppure voleva solo attacare bottone, acettai poi dopo il primo caffè ordino un succo di arancia e una pasta, mentre io ero passato al secondo caffè, parlammo di tempo e lavoro, riuscivo a parlare di prodotti farmaceutici a volontà, usando sempre questo stratagemma per evitare di farmi scoprire avevo studiato nomi e marche di tantissimi medicinali, mentre lei accennava alla sua vita noiosa sempre a casa e poi viaggi improvvisi, studiavo le sue parole erano solo per passare il tempo oppure cera un fondo di verità, il cameriere porto il conto e avanzando entrambi con la mano per prendere lo scontrino ci toccammo, una scossa elettrostatica ci fece scattare le mani scoppiando a ridere mi mostrava il suo sorriso splendido, sensuale, accativante, si alzo poi disse "io credo nel destino, non capita con tutti di sentire una scossa,"mi diede un biglietto con il suo numero di telefono e andò via senza aspettare l'amica, intanto arrivò Michele che riferiva di aver seguito l'auto e che l'aveva persa in città nelle viuzze davanti al porto, io rimanevo colpito dalla bellezza della signora, non sapevo il suo nome, evitai pure di raccontare il fatto a Michele.
Il marito era controllato da noi per un traffico di droga, armi, e opera d'arte, l'operazione non riusciva a decollare , tanto che si decise di far entrare un infiltrato all'interno dell'organizzazione, mi proposi volontario sapendo il perchè.
Cercasi giardiniere, questo era un messaggio che l'organizzazione mise per far sistemare il giardino della villa del capo, aspettai che in casa non ci fosse nessuno, ma solo la signora e mi presentaialla porta, si presentò in tutto il suo fascino, appena mi vide si illuminarono i suoi occhi, ma anche i miei, raccontai che il lavoro di rappresentante di medicinali era finito e sapendo fare il giardiniere mi ero presentato senza sapere chi era la padrona, prima mi rimproverò perchè non avevo più chiamato, poi mi portò dentro e mi fece sedere in sala, poco dopo arrivò il marito, il capo dell'organizzazione