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L'Amore
Son seduta ormai da ore a questo tavolo, un foglio bianco di pergamena davanti agli occhi, in attesa che la mia mano si decida ad impugnare la penna e ad iniziare a scrivere. Ma la mia mano e tutto il mio corpo sembrano come rifiutarsi. La mano non si muove, il cervello si rifiuta di lavorare. Fisso il bianco del foglio dinanzi a me mentre la cera della candela, un tempo intatta, continua a colare su quel poco che del suo corpo è rimasto e fin sulla superficie ruvida del tavolo, scandendo le ore che, lente, passano e volano via.
Poggiandomi contro la sedia, sospiro profondamente, cercando di calmarmi e di liberare la mente, sforzandomi di imporle la mia volontà ma, per tutti gli Spiriti, proprio non vuol saperne di collaborare! E le mie speranze svaniscono in un’impalpabile bolla d’aria che vola via, disperdendosi eliminandole una ad una, come se fossero dei pesi inutili ed insignificanti.
Ma ecco che d’improvviso qualcosa mi blocca, il mio sguardo cade su un’altra pergamena, gettata disordinatamente sul tavolo, su cui solo poche righe son vergate, e si sofferma a lungo su una parola, una piccola parole di poche lettere ma che per l’uomo ha un significato molto grande, tanto grande da sfiorare l’immenso e da far ruotare tutto attorno a quella piccola parola, all’Amore, alla sua presenza o alla sua assenza.
L’Amore, questo sentimento così bizzarro che ti fa battere il cuore, tremare le gambe, sudare le mani, parlare in rima, gioire oltre ogni dire e soffrire fino alla più cupa disperazione. L’Amore. Ciò che tutti vogliono, che tutti cercano, disperatamente, indistintamente, più o meno consciamente.
È dunque tanto importante l’Amore? Ma questa domanda è quasi retorica poichè ha un’unica risposta: si lo è.
Nella vita di tutti noi, anche i più scettici, anche quelli che si erano dimenticati di possedere un cuore, arriva il momento in cui l’Amore finalmente li raggiunge, colpendoli in pieno e investendoli con tutta la sua prorompente forza, e allora scopriranno di avere ancora un cuore, che batte più forte quando ci si trova accanto alla persona che si ama: scopriranno di avere ancora dei sentimenti, di essere ancora in grado di gioire delle piccole cose, e di soffrire anche per un nonnulla.
E si renderanno conto di esser ancora in grado di aver paura, di temere la perdita della persona a cui più tengono, e scopriranno in sé uno spirito protettivo e premuroso che forse non conoscevano o avevano tenuto nascosto tanto a lungo da finire col dimenticarlo.
E saranno finalmente felici, guarderanno il mondo con occhi nuovi.
Passeggeranno mano nella mano con la persona amata, fermandosi per odorar un fiore particolarmente bello, per coglierlo e donarlo a lei, sussurrandole all’orecchio dolci parole che gli scaturiscono dal cuore.
E allora sapranno di aver vissuto solo per quello, comprenderanno che ogni loro parola, gesto, decisione e azione era servita per portarli un po’ più vicini a quel momento, per trasformarli nelle persone che ora sono e che altrimenti non vorrebbero essere.
Ed è quello che ho compreso io, qualche tempo fa quando, dopo aver gioito e sofferto, e aver quasi dimenticato quanto potesse essere bello amare, ho finalmente trovato l’Amore, con la A maiuscola, il Vero Amore.
E chi l’avrebbe mai detto? Dopo aver per due volte amato e sofferto, anche io avevo perso quasi tutte le speranze, avevo chiuso il mio cuore rifiutandomi di concederlo a qualcun altro, chiunque altro, sicura così che nessuno mi avrebbe più fatto del male. E andavo avanti tra un corteggiamento e un gentil baciamano, che in me provocavano solo intimo soddisfacimento, senza guardar in faccia nessuno.
Ma la scintilla della speranza non era del tutto spenta in me; nel profondo del mio animo ancora una piccola fiammella ardeva, solitaria, silenziosa, nascosta sotto un mucchio di cenere, pronta a tornar a galla, a esplodere al momento opportuno, riaccendo il fuoco.
E fu quella scintilla che mi fece promettere che avrei amato ancora solo se il mio cuore fosse stato catturato anche contro la mia volontà, da qualcuno. Solo allora avrei amato ancora, donando tutta me stessa alla persona che sarebbe riuscita in quell’impresa.
E mai mi pentirò d’aver a lungo atteso, perché la mia attesa, infine è stata ricompensata dal Vostro arrivo, amor mio. Dall’Amore Perfetto. Simmadj.
Tra tutte le persone del Granducato, Voi eravate l’ultimo di cui avrei creduto mi sarei follemente innamorata. Da così tanto tempo Vi conoscevo e da così tanto tempo eravamo amici.
Come dimenticare quei giorni lontani? Io ancora giovanissima e spaventata, mi aggiravo per le vie del Granducato, sperduta, non sapendo cosa fare, dove andare; mi sentivo intimorita da tutta quella grandezza, mai durante i miei vagabondaggi avevo visto tante persone tutte insieme nello stesso luogo, anche se tutto ciò mi affascinava oltremodo. E poi arrivaste Voi, col Vostro sorriso la Vostra gentilezza, mi prendeste subito sotto la Vostra ala protettrice, forse colpito dalla mia innocenza e dalla mia vulnerabilità, insegnandomi ciò che c’era bisogno di sapere, aiutandomi in molte occasioni, diventando mio amico.
Tristi furono i giorni che ci videro piano piano allontanare fino a perderci di vista. Ogni tanto mi domandavo dove foste finito, cosa era stato di Voi, se eravate ancora come Vi ricordavo o se avessi col tempo idealizzato la Vostra persona, fino a renderla a Voi stesso totalmente estranea.
E poi, del tutto inaspettata giunse la risposta alle mie domande. Una missiva. Eravate Voi. Dovetti leggere due volte il nome prima di credere a quel che gli occhi mi suggerivano. Risposi felice alla missiva e giunsi al nostro incontro quasi con timore, che venne subito cancellato dalla vostra dolcezza. Non erano i miei ricordi distorti, eravate proprio così come io ricordavo, in ogni piccolo particolare. E fu così che riprese la nostra amicizia, anche se in essa, fin dal primo giorno, avvertii qualcosa di diverso, qualcosa a cui non credetti, a cui non volli assolutamente credere. Ogni volta che Vi stavo accanto mi sentivo come una ragazzina al primo appuntamento, il cuore mi batteva forte e mi sentivo quasi impacciata. Com’era possibile quando in Vostra presenza ero sempre stata tranquillamente me stessa? Ma mi sforzai di essere normale e infine ci rucìi, nonostante mi accorgessi che non tutti i miei tentativi andavano a buon fine: le mie visite all’oasi prima e poi in gendarmeria poi, infatti, si facevano sempre più frequenti, fino a sconfinare da quelli che, credo, fossero i limiti di una semplice amicizia.
E alla fine mi arresi all’evidenza:senza che aveste fatto nulla per volerlo, senza alcun corteggiamento o smanceria eravate riuscito a catturare il mio cuore. Questo mi lasciò sgomenta, senza fiato e senza parole, anche se già da tempo, in verità, avrei dovuto accorgermene. E adesso che fare?
Da parte Vostra non vedevo certo molto incoraggiamento, non sembravate ricambiar i miei sentimenti anche se la Vostra gentilezza e disponibilità era sempre la stessa se non maggiore.
Ma la pazienza, di cui in genere altamente mi vanto, non è stata il mio forte in questa occasione!
Preso coraggio, armata di una poesia che avevo chiesto ad un sensale di scrivere, per esprimerVi al meglio i miei sentimenti, venni ancora una volta da Voi.
Quanto forte mi batte ancora il cuore al pensiero di quel giorno, l’imbarazzo, la paura di un rifiuto che vedevo quasi sicuro; ma dovevo farlo, avevo bisogno di tentare!
In un primo momento fui lì per lì per non dirVi nulla ma alla fine, spronata da Voi stesso, Vi confessai quello che sentivo e ancora una volta Vi rivelaste a me come una continua sorpresa. Come descrivere la gioia che prorompente mi invase, scoppiandomi nella testa, nel cuore, facendomi quasi tremare tanto potente era la sua intensità quando dalle Vostre labbra uscirono quelle fatidiche parole: “Vi Amo”?. Un momento che mai dimenticherò perché chiuso a chiave, custodito gelosamente nell’anfratto più remoto e sicuro del mio cuore dove mai nessuno potrà toccarlo. No, mai potrò dimenticare, mai vorrò dimenticare.
E da allora ebbe inizio l’idillio. Come paragonarlo a qualcosa che avevo già vissuto? È semplicemente impossibile!
Due soli erano stati i miei amori prima di trovare Voi, ed entrambi si erano rivelati passeggeri, si erano dissolti nel vento. Con questo non voglio affermare che non siano stati importanti, perché hanno contribuito a fare di me la persona che ora sono, e mi hanno anche fatto soffrire e gioire, come ogni altro amore.
Un amore giovanile, Condottiero, dissolto e distrutto dall’incomprensione e dall’impossibilità mia di accettare quel che era diventato.
E dopo venne l’ossessione, Estor. Un colpo di fulmine di straordinaria portata, che mi fece lottar con le unghia e con i denti per ottenere ciò che bramavo. E se all’inizio il mio sentimento era stato normale, un amore per quanto fatuo, non mi accorsi che si andava trasformando in qualcosa di diverso; durante il giorno non riuscivo a pensare ad altro, la mia mente non si distoglieva un attimo da lui e non mi accorgevo che ciò che facevo, che provavo non era sano;fin quando il nostro legame non si spezzò d’improvviso, come per magia, riversandomi addosso la verità su quel che era stato.
Ma sarebbe menzognero dire che di questi periodi ricordo solo litigi e incomprensioni, bei ricordi si affacciano ancora nella mia mente, bei momenti vissuti, che vedo ormai solo come piacevoli ricordi e nulla più.
E adesso ho finalmente trovato l’Amore Perfetto. Perché nulla può esserVi di più sublime del nostro sentimento. Basta un solo Vostro sguardo, una Vostra carezza e sono in Vostra balia, desiderosa solo di star ancora con Voi, timorosa di perderVi, di perdere l’immenso tesoro che ho trovato; timorosa di deluderVi in qualche modo o di rivelarmi diversa da come Vi sareste aspettato.
Con l’andare dei giorni mi rendo conto di quanto sia, anzi, di quanto siamo entrambi fortunati ad aver trovato qualcosa di così bello e di così profondo, perché rari, davvero molto rari sono gli amori che come il nostro possono definirsi perfetti.
E io so, lo sento, che il nostro amore non si esaurirà col passare del tempo, ma che andrà crescendo giorno per giorno, anche se mi sembra impossibile più di quanto Vi ami già ora. E io so che da Voi e per Voi potrei accettare qualunque cosa perché l’importante è rimanere accanto a Voi, sempre, fin quando mi vorrete come Vostra compagna, fin quando i nostri destini possono rimaner intrecciati.
E questo per dirVi che Vi amo, come non ho mai amato e come non amerò mai più, perché se mai doveste separarVi da me, nulla più rimarrebbe del mio cuore, nulla più avrei da offrire a qualcun altro.
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