È primavera ed è incominciata un'altra storia d'amore. Questa donna si chiama Vanessa e con lei sto rivivendo i momenti magici dell'amore.
Ecco. In questa piazza ci siamo conosciuti. Su questa panchina ci siamo dati il primo bacio. Sotto questo tiglio le ho accarezzato il seno, per la prima volta.
Provo ancora l'illusione che questa sia la donna perfetta, l'angelo soccorritrice venuto dal cielo. Ancora l'illusione che questa donna non cachi, non pisci, non si ammali, non si arrabbi, non sia cattiva
Eppure so che non è così. So che anche lei è un essere umano, che fa parte del crogiolo dell'umanità, con tutto il suo bagaglio di dolori, imperfezioni, difetti.
L'innamoramento è una illusione. Ma è una esperienza psichica e ogni esperienza psichica, mentre la vivo, è reale.
Per primo è arrivato l'amore, ad irretire l'anima; è arrivato furtivamente, come un profumo sognante e delicato.
Ma tra poco questo finirà. Tra poco arriverà la stagione del sesso, ubriacante e infuocato. Nella fornace del sesso dimenticherò il mondo, la realtà e me stesso. Tra poco dominerà il sesso, come un despota affamato di energia, di sensazioni, di nuove e violente illusioni.
Per ultima arriverà la noia, pesante, plumbea, mortale.
Ho ripetuto tante volte nella vita questa spirale beffarda e traditrice. Perché dovrei ripeterla ancora? Per servire ancora gli scopi procreatori della Natura? No. Questa volta mi ribello. Questa volta, come una donna capricciosa, troncherò questa relazione prima di invischiarmi nel sesso.
Non sono schiavo di moralismi, ne di ideologie, né di religioni.
Non voglio essere schiavo di niente e di nessuno. Voglio essere libero da ogni schiavitù, anche del sesso.
Aprile 2003