Una gazza si vantava con tutti d’essere molto saggia e furba.
Un giorno, lungo le rive di un ruscello, incontra un giovane pettirosso. I due iniziano a fare conoscenza e, la gazza, invita il nuovo amico nel suo nido.
Qui, gli mostra tutte le risorse di cibo che aveva ammassato nelle settimane precedenti.
Alla vista di tale abbondanza, il pettirosso domandò:” Non credi di aver esagerato? Hai forse paura di morire di fame?”.
“Ricorda” iniziò la gazza “Non è mai abbastanza. Devi imparare che bisogna prendere più che si può e mettere via”.
“Io non la penso come te. A me basta il necessario e non intendo affannarmi nell’accumulare il superfluo”.
“Ah! Giovane sciocco. Il tempo mi darà ragione”.
Qualche tempo dopo, il giovane pettirosso si ritrovò nuovamente sulle rive del ruscello per bere, quando, la sua attenzione fu attratta da una fievole vocina che proveniva da un incavo.
Il pettirosso guardò al suo interno e vi trovò la gazza imprigionata, con un’ala rotta.
“Aiutami!” implorò l’animale all’estremo delle forze “Sono intrappolata da giorni”
“Come sei finita qui dentro?”
“Ho visto cadere dei semi dall’albero, ed ho pensato che sarebbero stati una buona scorta di cibo” rispose la gazza con un filo di voce.
“Se non fossi stata così ingorda, non ti troveresti in questa situazione. Mi dispiace non posso aiutarti. Sono solo uno sciocco pettirosso”.