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L'appuntamento

Quando fui sull'uscio sconnesso della bicocca ebbi una stretta al cuore. Come accade ogni volta che ci si reca ad un appuntamento decisivo, d'amore o di morte." Frank Graegorius

Ho un appuntamento con una ragazza bella e misteriosa.
Questo appuntamento mi fa un po' paura. È il mio primo appuntamento d'amore.
In questa sera fosca di aprile, andrò a casa di Lola, per la prima volta. Sembrava così facile, invece no. Mi è venuta la diarrea; l'ora stabilita (le 8 e mezza) non arriva mai, e i minuti sono ore.
La strada da percorrere per arrivare a casa sua è breve, fiancheggiata da platani e bagnata con pozzanghere; ma è così intensa di sensazioni ed emozioni che quando vi giungo sono schiantato dalla fatica.
Suono il campanello. Un lanternino giallo si accende nel buio. Lola appare bellissima dall'alto della scala:
"Vieni, entra."
"No. È tardi. Andiamo al cinema."
"Prima entra che ti presento i miei. Faremo prestissimo."
Con riluttanza salgo i gradini che portano al terrazzino. Preceduto da Lola entro in una saletta buia. Poi un salotto illuminato dove stanno i genitori della ragazza.
La mamma è una signora fine, bionda, con gli occhiali. Le do la mano e Lola mi presenta, dice il mio nome. Poi stringo la mano al padre, un signore serio e formoso. Breve presentazione: il mio nome, dove abito, il nome della mia famiglia.
Poi io e Lola usciamo. Ci segue una raccomandazione della madre:
"Non fare troppo tardi "
Esco all'aperto. Finalmente solo con la ragazza. Solo, ma incatenato alla sua famiglia, alle convenzioni del paese, agli obblighi imposti dalla Società.
Cammino nella notte, a braccetto con Lola. Sono come trasognato, istupidito. La mia anima è intasata per le troppe emozioni.
Sento il contatto del golfino di lana morbida che indossa la ragazza. Sento il suo profumo. Sento il suo chiacchierio, senza capire quello che dice. Annuisco, acconsento e sorrido come un automa. È già lei, la femmina, che guida sulla strada del matrimonio.
Il cinema, un localetto di periferia, è scialbo e poco affollato. Il film è di genere comico, stupido e sconclusionato. Ne vedo pochissimo, perché proprio davanti a me si siede uno spilungone che ostruisce la visione.
Mi diverto lo stesso. Anzi, non mi diverto niente. Avevo immaginato che avrei baciato la ragazza; che nel buio le avrei toccato le gambe, magari casualmente. Invece mi manca il coraggio e resto seduto rigido fino alla fine.
Quando usciamo, mi accendo una sigaretta, per darmi un contegno. Poi accompagno a casa Lola.
È stato questo il mio primo appuntamento d'amore.
In seguito non ho più frequentato quella ragazza, perché ne ho conosciute altre, migliori di lei.
Da allora è passato tanto tempo. Sono passati 35 anni.
Anche il prossimo appuntamento mi spaventa. No! Non più con una ragazza; è passata l'età per l'amore e per il sesso. Il prossimo appuntamento sarà con la morte.

Maggio 2003

 

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2 commenti:

  • Ettorina Gerbelli il 30/05/2010 18:33
    Non serve solo il pessimismo per riflettere, altri argomenti portano ad un'analisi soddisfacente della nostra anima. Non va bene far morire la speranza prima del tempo.

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