racconti » Racconti di ironia e satira » SABATO D'ASSALTO: GENTE DA KEBAB.
SABATO D'ASSALTO: GENTE DA KEBAB.
C'era una volta in cui cantavano il sabato come un giorno d'allegra attesa per la festa successiva, in cui riposo e svago erano attività imperanti. Ora in quest'epoca consumistica il sabato è il giorno più stressante, dedicato allo shopping o allo spendere virtuale, nel senso: cammino, guardo e verifico i buchi delle mie tasche vuote. Ma per chi lavora nei centri commerciali è l'incubo settimanale, soprattutto in ambito ristorativo.
Lavoro da diversi mesi in una piadineria/kebab sita proprio dentro un centro commerciale; a volte è fisicamente impegnativo, ma è gratificante il rapporto amichevole e confidenziale che si crea con la clientela abituale, che giorno dopo giorno rifocilliamo.
Il sabato, però, è un mondo a sé stante, perché sembra che i frequentatori di tale giorno fausto(?) soffrano di una sindrome estremamente devastante e contagiosa, la “frettolosite impatiens”, i cui sintomi sono spesso aggravati da complicanze mentali di rincitrullimento acuto.
Ti senti porre le domande più assurde, da mettere in dubbio, a ragione, la capacità della scuola italiana di insegnare la lettura e comprensione della nostra lingua e di un semplice elenco di ingredienti: non parlo di frasi con soggetto, verbo e complemento... non voglio mica la luna!
Qualche esempio? Vi servo subito.
“Scusa, ma fai piadine e kebab?” informo che abbiamo un'insegna di quasi due metri e una scritta alla parete alle nostre spalle che declamano a caratteri cubitali la nostra produzione.
“Ciao, senti mi fai una piadina normale?” “Con cosa?” “Bhò, non so.. normale.” non elenco tutti i gusti e le possibili variazioni, ho pietà per i lettori a dieta perenne.
“Fammi un'insalata con il pesce.”, alle volte sono sbrigativi, saltano i convenevoli della buona educazione, che prevederebbe almeno un “Ciao”
Tu rispondi:”Vuoi l'insalata mare, con tonno e gamberetti?”
“No, voglio quella con il pesce.”
“Appunto, l'insalata mare- è sempre bene precisare onde evitare contestazioni dopo-”
“Va bhè, allora fammi un kebab.”.
Non parliamo poi del kebab.. qui si apre una varietà di casistiche d'impossibile registrazione, mi limito ai casi più frequenti.
“Scusi, ma che differenza c'è tra kebab di verdure e kebab di carne e verdura?”
Tenuto conto che esiste la lista degli ingredienti di cui parlavo prima, ti cadono le braccia... la domanda sarebbe lecita se la ponesse il turista straniero di passaggio o chi ancora non parla o comprende la lingua del suo nuovo paese, ma è inaccettabile da un connazionale!
E tu vorresti dirgli:”Ma dai, non sai leggere? È mezz'ora che stazioni davanti al menù.. ci vedi? Magari se ti togli quegli occhiali nero pece da fighetto, apri gli occhi, li colleghi al cervello e associ una parola a un'immagine, una domanda simile non me la faresti, no?”.
E invece con un sorriso durbans rispondi amabilmente che in uno c'è la carne e l'altro è la versione vegetariana... che scandalo! Ti guardano inorriditi:”Un kebab senza carne? Ma che kebab è.. no., no, io lo voglio con la carne!”. Va bhè, se l'Italia va male, una ragione ci sarà.
Passiamo al capitolo salse, altro nodo cruciale e difficoltoso.
Premetto: la composizione del nostro kebab completo prevede: carne, carote, cappuccio, cipolla, salsa yogurt e salsa piccante, ben scritto ed evidenziato, ma ormai consapevoli dell'incapacità decisionale dei nostri avventori siamo sempre sollecite e...
“Mi fai un kebab completo?” “Vuoi cipolla e salsa piccante?” “No, lo voglio normale.” “Il nostro completo prevede sia la cipolla che la salsa piccante, le vuoi?” “Ma è tanto piccante?(immaginate una faccia molto preoccupata dalla futura risposta)” “Abbastanza, ma se vuoi te ne metto poca.” “No, no.. fammelo piccante.”.
Piastra libera, tu e il tuo cliente soli, nessun ordine in attesa: “Fammi un kebab.”, solita domanda di rito, che ormai fa parte del nostro dna,”Senti ma quanto ci vuole?” “Giusto il tempo di preparatelo, due minuti.”-giuro, cronometrabili- “Va bhè”, guardandoti sospettoso. Poi finisce che li chiami almeno cinque volte prima che si degnino di ritirare l'ordinato e candidi come agnelli sacrificali ti dicono: “Scusa, non avevo sentito, ma è già pronto?”.. “Sì, pronto, masticato e digerito, se vuoi.”-ma lo pensi solo, ovviamente.
Alle volte una pausa riflessiva da pennichella davanti al menù può non bastare a decifrare gli ingredienti dell'incriminata preparazione, così ti chiedono:”Scusa, ma cosa metti nel kebab?”, non ripeto, perché so che siete intelligenti e li ricordate, poi al limite tornate qualche riga sopra, no? “Perfetto, ma non metterci i peperoni, sai, sono allergico.”. Evito di dire come penso, immaginatelo, solo che alle volte credo che molti dimentichino di accendere l'amplifon, oppure tengono il volume troppo basso.. ecologicamente corretto se consideriamo l'inquinamento acustico, vero?
Non parliamo poi dell'hot dog, quando devono scegliere che salsina vogliono.
“Ketchup, senape o maionese?”. Stile Mike Buongiorno: “La numero uno, la due o la tre?” Panico e indecisione stazionano in paresi semi permanente nel volto del futuro commensale, forse se chiedevo codice fiscale o coordinate bancarie li spaventavo meno. Fortunatamente sono spesso i bambini che ordinano gli hot dogs e la vita ci sorride, sono sempre decisi e chiari.
Una perla: “Mi dai un trancio di margherita?” “Faccio piadine e kebab, non pizza- ricordo sempre l'insegna grande, chiara e luminosa- “Ah no? Non fai pizza?”. Che tragedia, no, semplicemente un numero considerevole di piadine modificabili a richiesta, ma una banalissima margherita esula dalle mie competenze.
Non è possibile ricordare o registrare tutti gli avvenimenti, sarebbe interessante avere una troupe stabile di “Candid Camera”, anche per eventuali studi scientifici sulla progressiva estinzione della materia grigia della razza umana.
Comunque questo è solo un piccolo affresco, da leggere con ironia e sorridendo, in fin dei conti è solo una comica verità.
Dedico questo racconto a tutti i clienti simpatici del nostro locale, a Maria Teresa De Leo e Augusto Villa, che spesso hanno riso con me e di me delle mie vicissitudini e a Janco, che con il suo messaggio mi ha dato lo spunto finale per completare il tutto.
123
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
Anonimo il 31/08/2009 02:34
simpaticissimo... un mio amiko una volta in un kebab ha detto rollami una pita aha ciao michele
- bello questo casino al kebab
- Molto divertente! Verrò a prendermi una pizza molto volentieri
grazie per la vostra pazienza a volte ankio rompo un pochino
bravissima
Anonimo il 06/01/2009 17:20
Passavo solo per dirvi; buon appetito!
- Era un po' che mi ripromettevo di leggerlo. Prima o poi verrò anch'io a chiederti una piadina come vuoi tu, e un bicchiere d'acqua pesante! N
- molto divertente!!! certo che ogni lavoro a contatto con la gente ne presenta di situazioni assurde, il pezzo che più mi ricorderò però sarà sicuramente dove fai notare che i banbini sono privi di indecisioni e ripensamenti, dalle piccole cose si vedono le grandi verità. brava!!! :bacio:
- Quando si ha a che fare con le persone non ci si stupisce più di nulla...
Certo che ne hai di pazienza. E poi leggendo il tuo racconto mi è venuta una fame.
- Mi sono divertito moltissimo nel leggere il tuo racconto. Ma allora i clienti al sabato sera diventano proprio stupidi e tu devi avere una pazienza...
Ciao
Ignazio
- sei il benvenuto caro egon, il nostro kebab di carne e verdura costa 4 euro e 80, ma li vale tutti, perchè il prodotto di partenza è artigianale e le spezie della carne sono impastate con l'olio di oliva; in genere è di tacchino e vitello, ma se capiti la volta che ha pollo, bhè..è un piccolo capolavoro. le salse poi le facciamo noi, niente di preconfezionato.. provare per credere
ps: il momento migliore è il pomeriggio, quando c'è meno casino... sabato sempre escluso, please
M
- mi è venuta voglia di venire a mangiare un kebab li da te
ho fatto un viaggio di un mese per l'europa e ne ho mangiati di tutti i tipi, a berlino il meno costoso l'ho pagato 1euro e 50 e non era malissimo, ma dubito che la qualità della carne fosse molto alta, e in genere la carne del kebab non è che sia il massimo, poi ovviamente dipende, ma sono sempre carni differenti amalgamate insieme e potrebbe benissimo esserci un cervello di pollo dentro il kebab, un occhio di tacchino...
comunque il kebab vegetale si chiama falafel, ed è buonissimo
ah
se il sabato ti sembrano tutti rincoglioniti e frettolosi è per colpa delle canne che si fumano, dopo aver fumato viene una cosa che si chiama fame chimica, ti farebbe mangaire anche un tavolo
- Ah dimenticavo... sabato è accaduta una cosa simpatica: ero in cassa a raccogliere le ordinazioni e a dispensare le bibite(spina come t'odio quando non collabori), una ragazza d'origine presumo marocchine mi chiede informazioni sul kebab: tipo di carne usata, ingredienti, costo e tempi d'attesa. esaurite le sue richieste si allontana per un momento, mettendosi in coda per ordinare. è il suo turno e mi sento pronunciare una cosa incomprensibile..
"scusa non ho capito.. mi ripeti?"
"..."( se non l'ho capito non posso nemmeno ripetervelo)
"mi spiace, non ti capisco.. cos'è che vuoi?"
" un kebab-un po' scocciata, ma anche pensierosa- non parli arabo?"
"ah un kebab.. no, non parlo arabo, sono italiana"
"... è appunto un kebab in arabo"-il tono si è fatto sprezzante, l'occhiata mi squadra dall'alto(?) al basso( ha fatto presto, data la mia altezza).
comunque è stata contenta, il kebab era buono, anzi ottimo(lo so, sono campanilista), nonostante fosse stato preparato da due italiane.
a detta della mia titolare la mia morfologia ricorda le donne arabe, ma secondo me la simpatica cliente era solo in crisi ipoglicemica e con un po' di nostalgia di casa.
M
ps: vi terrò aggiornati sulle prossime stranezze
- no, giak, non sono cattiva, credimi... accolgo sempre tutti con un sorriso e un'infinita pazienza; mi piace "coccolare" le persone cercando di "alleggerire" anche il compito di scegliere cosa mangiare o bere, e lo puoi fare con i clienti abituali, ricordando i loro gusti o le loro manie, ma alcune scenette sono proprio comiche e mi lasciano basita.
questa settimana il pubblico del sabato è stato buono, assediante per la quantità, ma buono.
si erano sfogati venerdì.
grazie e bacini... sono contenta del tuo ritorno tra le mie parole.
grazie anche a te paolo, che stai leggendo questi miei esperimenti... sono tentativi in un genere che non mi appartiene, forse, ancora
Anonimo il 03/08/2008 18:06
Bel racconto Marta, mi hai fatto venire voglia di vedere quelle scene. Non essere cattiva, prendi la gente per quello che è, cioè tipici italiani che non leggono. Preferiscono le figurine. Ciao e brava. Giak
- Lascio traccia del mio passaggio. Divertente e spassoso. Noi italiani siamo unici vero?. Ciao Gio'
Anonimo il 02/08/2008 12:52
Margherita con cipolle per me... con una birra cinese, please.
- Non posso che unirmi al coro... a proposito, posso avere un trancio di margheita?
Anonimo il 02/08/2008 09:17
Racconto garbato, spiritoso e ben scritto.
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0