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Dialoghi con Dio (1a parte)
Io: Ciao Dio eccomi qua. Scusa il ritardo, ma sono stato trattenuto dalle solite faccende terrene..
Allora riprendiamo il nostro dialogo sul "Senso della Vita"?
Dio: Certamente. Ma come gia' ti ho accennato preparati al fatto che molto di cio' che ti diro' risultera'
spiacevole alla tua personalita'!
Io: Troppe cose qui sono altro che piacevoli, ci sono abituato. Ma dai non indugiamo che qui il tempo e' tiranno.
Dio: Io non ho tempo. Nell'eternita' del mio essere questo e' solo un concetto, una parola generata dal tuo umano pensiero.
I sensi fisici della tua personalita' danno l'illusione che il tempo abbia esistenza reale.
Un assurdo fluire dell'eterno.. come dire, per farti meglio comprendere, e' strettamente legato alla soggettivita'
del tuo essere.
Dovresti ormai capire che a seconda di vari fattori, quali il tuo stato d'animo, o a seconda di quel che fai
che ti piaccia o no, dell'intensita' in cui ti ci immergi, il tempo sembri scorrere più o meno velocemente.
Io: Certo, ma questo non dimostra che il tempo non esiste.
Dio: Prova allora ad immaginare che in questo istante il movimento di rotazione della terra si esaurisca definitivamente
ed il magnetismo terrestre provochi un arresto dell'energia che consente agli orologi di camminare..
Niente più punti di riferimento..
Da che cosa ti accorgeresti che il tempo passa?
Io: Dal movimento. Una cosa che prima stava li' ed ora sta qua fa presupporre che sia passato del tempo.
Dio: Questo perche' tu puoi osservare quel movimento, quel cambiamento. Ma se ti togliessero gli strumenti dell'osservazione?
Diventato cieco, senza orologi non potresti più misurarlo, comprendi ora?
Io: Certo, mi stai mettendo in difficolta'. Ma non sono convinto. Non vorrei scocciarti ma potresti farmi qualche altro esempio?
Dio: Tu credi che il tempo sia qualcosa che scorre come un fiume.
Il fiume si trova ovunque in ogni istante, alle sorgenti e alla foce, alla cascata, al traghetto, alle rapide, nel mare,
in montagna, dovunque in ogni istante, e per lui non vi è che presente, neanche l'ombra del passato, neanche l'ombra dell'avvenire.
Io: Vabbe' meglio che ritorniamo al "senso della vita".
Dio: Noto che non sei convinto. pero' sappi che ritorneremo su questa questione del tempo. Ma non ora. Solo quando comprenderai che Io sono
Impersonale. Che Io sono te e tu sei me. Che Io sono nel tutto; in te, come in tuo fratello, in un fiore, nell'animale e nel fiume..
E la sensazione del tempo e' solo della tua personalita' che tu consideri separata dalla mia. Come questi dialoghi, che nella
realta' sono solamente delle "apparenti udienze".
Io: Oddio onnipotente! Ma perche'mi vuoi far credere che il tutto sia Uno, quando invece esistono miliardi, infinite forme ognuna
diversa dall'altra, e mai una uguale spiccicata ad un'altra?
Dio: Figlio mio, vai troppo di corsa.
Eppoi son stufo di questa storia sulla mia Onnipotenza..
Io: Percheì non lo sei?
Dio: Non e' che non lo sono. Il problema e' al significato che voi uomini date a questa parola.
Onnipotenza voi l'intendete come se Io fossi capace all'istante di fare qualsiasi cosa.
Come ad esempio creare un sasso talmente grande che non riuscirei più neanche a tenerlo. E questo sarebbe un paradosso.
Io: Non saresti Dio.
Dio: Ma come potrei generare un "quid", un qualcosa più grande di me? Sarei inferiore a quel qualcosa, a quel quid.
È in tal caso non sarei Dio. Non in quello che tu hai affermato.
Il fatto sta che voi uomini vi siete fatti un' idea un po' diversa da quella che Io realmente sono..
Stiamo divagando caro mio.. andiamo avanti.
Io: No, scusami adesso non ho tempo. Faccende un po' più "terrene" mi chiamano.
Dio: Vabbe', quando avrai tempo chiamami..
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