Quello che mi appresto a scrivere è il racconto del mio dramma risolto poi in modo positivo.
La luce che si intravvedeva dietro le montagne, che descrivevo nella mia seconda poesia, si era spenta di nuovo in un letto di ospedale, dove ho avuto una grossa crisi cardiaca che ha costretto i medici a portarmi in terapia intensiva intubarmi e collocarmi in uno stato di coma farmacologico.
Le speranze date dai medici erano poche.
Tutto quello che sto scrivendo mi è stato riferito da mia moglie.
L’unica cosa che ricordo è che prima della crisi ho sentito intorno a me un forte profumo di fiori, ho chiesto a mia moglie se lei sentiva questo profumo ma ho ricevuto una risposta negativa.
Sono stato due settimane in questa situazione, la mia mente ha girovagato in altri mondi che per me erano la realtà, ma questo sarà motivo per un altro racconto.
Dopo due settimane è arrivata la notizia che si era reso disponibile un cuore compatibile per me.
Fortunatamente le mie condizioni erano un po’ migliorate altrimenti non era possibile fare il trapianto.
Alle 0re quattro di un mattino di Giugno vengo trasferito in sala operatoria per la sostituzione del mio cuore.
Sono convinto che sia stato un miracolo, le mani dei chirurghi sono state guidate dall’alto, ci sono varie coincidenze che mi hanno fatto pensare a questo, il profumo, mio cugino che in quei giorni era a San Giovanni Rotondo e pregava sulla tomba di Padre Pio per me, il cuore, non ho la completa certezza ma sembra sia venuto da una regione del sud.
Mi sono risvegliato nel letto della terapia intensiva dopo una settimana.
La prima persona che ho visto è stata mia moglie che stentavo a riconoscere, perché era completamente vestita con indumenti ospedalieri sterili, cuffia, maschera, vestaglia.
Non mi sono reso conto subito cosa mi era accaduto, l’unica cosa è che non riuscivo a muovermi, dato che la mia muscolatura era completamente sparita.
Ho chiesto a mia moglie, che non mi ha mai lasciato per un minuto solo cosa mi era successo, e mi ha spiegato tutto.
Credo che la forza di resistere si venuta per il grande amore per lei e per mio figlio.
Intorno a me c’è stata tanta solidarietà e dimostrazione di affetto, si sono formati gruppi di preghiera, non solo nella mia parrocchia ma anche in altri luoghi, Piombino Monte Oliveto e anche alla giornata della gioventù in Australia, gli stessi colleghi di lavoro mi hanno dimostrato un grande affetto.
Dentro di me mi chiedo se meritavo tutto questo.
Dopo questa esperienza è cambiato il mio di vedere la realtà, mi sono reso conto che questo mondo si può ancora salvare.
Ora il mio il mio cammino per arrivare alla completa alla guarigione è lungo, ma lo affronto con serenità , sapendo che alla fine di questo sentiero sarò rinato completamente.
La mia speranza è quella di poter tornare il prossimo anno a rivedere le mie amate montagne, sedermi in un prato verde sentire i profumi della natura, vedere quelle maestosità davanti a miei occhi e finalmente rivedere la luce meravigliosa sorgere completamente dalle montagne.