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Il fascino della musica nell'evoluzione dell'uomo
bBorgo San Benedetto trovasi sulla cima di una collinetta, alla periferia di una grande città; una manciata di case basse; vicine una all’altra, erette su di un agevole pendio. la mia un po' discosta dalle altre.
A dire il vero non é una grande casa, ma per me e mia figlia Alina che l'abitiamo, è come fosse una reggia.
Essa é arredata con semplicità; la circonda un bel giardino con alberi da frutta e aiuole piene di fiori ed é qui che nelle calde serate estive usiamo riunirci con le amiche per fare quattro chiacchiere ed ascoltare musica.
Io ed Alina viviamo una vita semplice: ella é impiegata presso la succursale di una grande industria del nord Italia; esce di casa la mattina e rientra la sera ad ora di cena.
Io rimango sola tutto il giorno e non mi annoio affatto in quanto - oltre ad occuparmi del buon andamento della casa - mi prendo cura del giardino, vado al mercato a fare la spesa e, se il tempo me lo consente, mi dedico ai miei hobbies preferiti quali : la lettura, la pittura, i lavori con l'ago, ma, soprattutto ascolto musica : quella musica armoniosa che penetra nel cuore e che mi ha sempre fatto compagnia nei momenti più difficili o più lieti della vita.
Ma, purtroppo, un giorno, questo sereno scorrere della vita subisce un brusco cambiamento: Alina deve recarsi al più presto - per fare un corso di perfezionamento di tre mesi - presso la sede della società per la quale lavora e quindi ha solo il tempo per preparare le valigie.
A malincuore l'accompagno alla stazione il giorno dopo, seguo il treno con lo sguardo fino a quando rimpicciolito alla vista e lentamente mi avvio verso casa, amareggiata al solo pensare di dovere affrontare la prima notte di solitudine.
Sono cose da aspettarsi…mi chiedo!! Non devi cambiare le tue abitudini!!! , e, come tutte le sere, dopo aver preso uno dei miei libri preferiti ed inserito una cassetta di Beethoven nel mio mangianastri, mi adagio sul letto e mi addormento profondamente...
È la musica che la R. A. I. diffonde la mattina che il giorno dopo mi sveglia; mi sento serena e riposata, e la telefonata di Alina, a conferma che tutto procede bene mi rincuora.
Ora la solitudine non mi fa più paura, guardo l'ora: sono le otto ed é tempo che mi dia da fare con il consueto lavoro quotidiano.
Con lo sguardo faccio un giro del soggiorno; tutto é in perfetto ordine, non c'é un granello di polvere sui mobili ed una pallida luce dorata si diffonde nella stanza attraverso le gelosie della finestra; lungo le pareti: un antico grammofono a manovella per dischi a 78 giri, ancora funzionante - il pianoforte verticale con il quale Alina - per circa un'ora - la sera precedente la partenza ha suonato, dedicandoli a me, alcuni brani di musica classica… ed infine la sedia a dondolo mia preferita da sempre per le ore da me dedite alla lettura e all'ascolto della musica.
Ora che il programma musicale del mattino R. A. I. è finito, la quiete atmosfera della casa finisce per catturare i miei pensieri ed una improvvisa memoria del passato mi porta a rivivere i momenti più belli del passato scolpiti in essa anche perchè associati alla mia amata musica.
- Avevo da poco compiuto sei anni quando mio padre tornò dall’America ove era emigrato cinque anni prima.
Durante tale periodo era stato ospite di parenti ed aveva messo in serbo una discreta somma di denaro, lavorando nella loro fattoria, ma la nostalgia per la lontana patria ed il grande amore per la famiglia l’aveva spinto a tornare.
Io avevo appena un anno quando era partito e quindi non in grado di riconoscerlo, ma gli volevo un gran bene e quando lo abbracciai piansi di gioia.
Molti furono i regali che ci portò e tra questi: un giradischi a manovella ( del tipo ancora non esistente in Italia) completo di tanti dischi a 78 giri e che ora si trova nel soggiorno. Affiora dalla mia memoria il ricordo che egli ne mise uno ed io rapita ascoltai in silenzio la dolce melodia che ne scaturì…..
In seguito questo mio primo approccio con la musica fu arricchito da ogni sorta di spettacoli musicali ai quali papà ?" anch’egli appassionato non mancava farmi
assistere; mi portava perfino ad ascoltare le bande musicali che si esibivano nelle piazze, issandomi sulle sue spalle, per meglio vedere i musici.
- Si era appena entrati in guerra! E la R. A. I. (allora E. I. A. R.) - dopo un referendum tra i radioascoltatori, aveva messo su una rubrica che ebbe molto successo.
Infatti sono state proprio queste canzoni per la maggior parte allegre, che ci hanno tirato su il morale, quando, con il perdurare della guerra e il crescere della tensione, nessuno di noi era in grado prevedere ciò che il futuro ci avrebbe riservato.
E la guerra purtroppo, proseguì e non si limitò soltanto alle aree ove si fronteggiavano le fazioni nemiche, ma si estese in tutta Europa coinvolgendo anche i civili.
Conseguentemente i generi alimentari cominciarono a scarseggiare ed io. poiché mio padre venne licenziato dal lavoro, possedendo un brevetto R. T., rilasciatomi dall’Aeronautica militare. feci domanda ed ebbi fortuna prendere subito servizio in un grande aeroporto. Intanto, con l’incalzare delle azioni belliche anche l’aeroporto venne a più riprese bombardato e si deve alla fortuna se la stazione radio ove io lavoravo non vene mai colpita.
Molte furono le perdite umane; ci sentivamo tutti intrappolati, in particolare noi R. T. perché obbligati a non lasciare la stazione radio: ci rendevamo conto del pericolo ed eravamo consapevoli non poterlo evitare.
L’unica cosa positiva che riuscì a mantenere intatta la nostra gioia di vivere la si deve all’entusiasmo ed intraprendenza di un gruppo di piloti e reclute che riuscì a mettere su, con mezzi di fortuna, una piccola orchestra ed allestire uno spettacolo musicale al quale potemmo assistere ogni fine settimana, quando non in servizio.
Nel gruppo c’era qualcuno che conosceva bene le canzoni di guerra, sapeva suonarle e cantarle e noi del pubblico ci univamo in coro. Ci furono bellissimi momenti durante i quali si riuscì a dimenticare di essere in guerra e quando venivamo via continuavamo a canticchiare.
In seguito, con lo sbarco dei marines, tutto piombò nel caos; la stazione radio venne trasferita e gran parte degli avieri imbarcati su aerei in rotta per il Nord.
- un successivo anno ricco di imprevisti.
Nell’ufficio al quale venni assegnata dal Dirigente amministrativo dell’industria metalmeccanica in accoglimento alla mia domanda, trovai colleghe disponibili e cordiali.
Da loro appresi quanto necessario per eseguire il lavoro assegnatomi e mi fu preziosa la collaborazione per il superamento di eventuali problemi.
Grazie a ciò - per inserirmi nel loro gruppo - bastarono soltanto poche settimane, e, da quel momento ebbe per me inizio una nuova vita: scoprii che avevano come me la passione per la musica e mi fu offerto unirmi al loro gruppo quando venivano rappresentate opere liriche. Accettai ben volentieri e ne fui particolarmente felice, in particolare quando, nel leggere il programma, notai che dalle stesso non mancavano le mie opere preferite: Tosca, madama Butterfly, e Traviata tutte egregiamente interpretate da bravi lirici e che ho applaudito fino a spellarmi le mani.
È qui che la mia carrellata dei miei ricordi si ferma per via del telefono, il cui squillo mi fa sussultare. È Alina che con un suo breve messaggio mi disorienta.
" Il corso è stato sospeso - mi dice - sarò a casa al più presto"; s'informa del mio stato di salute, mi manda il solito bacio e prima che io risponda, aggancia.
Stupita da tale laconica notizia, rimango un po' col telefono in mano:
Poiché Alina non aveva reso nota la data del suo arrivo... quanto tempo sarebbe rimasto per il rientro?
. Quando meno me lo aspettavo ogni mio desiderio si era infranto.
Addio programmati meriggi con le vicine di casa; addio uscite per far shopping e assistere a rappresentazioni teatrali nella vicina città.
Spesso la vita mi aveva fatto sentire abbandonata e ora che stavo abituandomi alla libertà - anche se limitata a tre mesi - questa veniva ad interrompersi poiché tutto sarebbe tornato come prima.
E di giorni ne passarono dieci prima che ella tornasse; dieci meravigliosi giorni in cui nella mia solitudine trovai conforto e serenità. Potei rivedere i concerti dati da Pavarotti a Modena, New York e Los Angeles, registrati in video cassette; mi sono tuffata nel mondo reale del passato e del presente riflettendo che la musica è uno dei legami che unisce ogni generazione all’ altra ; tiene compagnia alle persone sole; viene usata quale terapia per coloro che soffrono di ipertensione, depressione, disturbi neurologici; ha tratto dal coma ragazzi vittime di incidenti ed é stata perfino adoperata nelle serre perché sembra che le piante la percepiscano crescendo più rigogliose.
Ma si deve ai grandi compositori di musica classica e lirica, se la loro musica, celebre in tutto il mondo, continua ancora oggi ad essere da tutti amata. Ed è anche noto che mai prima d’ora tale musica ha infiammato con tanta veemenza i nostri cuori ed un pubblico sempre più vasto richiede repliche di concerti e di opere.
È risaputo anche che i festivals musicali si susseguono uno dopo l'altro e - alcuni di questi - vengono addirittura trasmessi in diretta dalla TV.
Per molti giovanissimi suonare é diventato più stimolante dello sport ed alcuni si sono raggruppati formando piccole orchestre.
Il loro sogno!? È quello di entrare nell’orchestra della CEE.
E che dire dei bambini prodigio? Ad essi da un po’ di tempo si è dedicata la TV italiana mettendo in onda "Bravo Bravissimo" che accoglie bambini da otto a dodici anni provenienti da vari paesi del mondo che si esibiscono in balletti, canto e suonate al piano, mandando in visibilio i telespettatori: è probabile che molti di essi saranno un giorno famosi.
Sempre in tema di musica, ipotizzando che esista una vita extra terrestre ( da escludere il nostro sistema solare, poiché ne è stata dimostrata l’impossibilità) della quale siamo in molti convinti per via degli avvistamenti Ufo, l’uomo ha progettato ed ha inviato nello spazio, fissato al fianco della prima delle due navicelle Voyager (partita da Cape Canaveral nel ’77 per esplorare Giove e Saturno) una cartuccia in porcellana, una punta di diamante ed un disco in rame spruzzato d’oro, il tutto contenuto in un involucro d’alluminio (a protezione sopravvivenza navicella che vagherà nello spazio dopo l’esplorazione) sul cui coperchio sono incisi in linguaggio scientifico le istruzioni per suonarlo: nel disco sono anche registrati saluti in sessanta lingue, 116 immagini in codice di aspetti ed oggetti della Terra e tre quarti dello stesso contengono musica comprendente anche tre composizioni di Bach e due di Beethoven.
Per la scelta della musica si è molto discusso, perché, ammesso che il disco venga trovato da qualche civiltà, ciò non potrebbe avvenire prima di decine di milioni di anni.
Concludo qui il mio scritto. Forse lasciandomi prendere dalla foga ho un po’ divagato; Alina tornerà domani - chissà cosa mi riserva il futuro...
Testo tratto da un mio diario del 1995
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