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Un mò c'è...
DITEMI AL VOSTRA!!!! CONTINUO CON ALTRI CAPITOLI?? SUGGERIMENTI ED ALTRO... GRAZIE A TUTTI...
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Parte prima
“Il sogno”
“Allora, riecco la realtà che torna e sposta l'orizzonte del sogno... stop al televoto!! Riprendo il filo della vita e cerco di dipanarlo, il più velocemente possibile, nn posso perdere tempo... devo trovare la soluzione!! parole tante emozioni sudore e umori si sono sparsi dall'abbandono di 4 giorni fa, al ritrovarsi nella certezza di un dopo... le parole della notte sono state prima fuoco e poi acqua e poi ancora ghiaccio, perché finite.. al proporre promesse e chieder di rispettarle ed ossequiarle... io ci sono tu ci sei.. tutto c'è!! quello che manca è il tempo e l'ombra della perdita che pur se facilmente allontanabile è lì immobile che ti fissa.. ecco nella disforia mia classica cosa penso oggi a poco tempo dal viaggio verso il continente nuovo... cosa vorrei e vorrò fare... i pensieri fluiranno dalle nostre vene verso il cuore e poi di nuovo la mente e l'anima si aprirà verso la coscienza del futuro, ne sono certo e sarà comunque sogno.. la solitudine beata, quella cercata e voluta sarà una mia ottima compagna ed in lei confido!! il pensiero ed il tremendo fluire del tempo permetteranno alla farfalla di volare o chiudersi nel bozzo... lo temo!! Lo sai e ne sono felice.. perchè credo che la paura sia fondamentale, lo sai anche questo!! Nulla più di oggi potrà mutare se ogni giorno saremo alla finestra ad osservarci andare e tornare, tempi di up e down arriveranno e saranno come spade o fiori.. nebbia o luce... chiuderò gli occhi alla nebbia e mi accecherò alla luce..”
Ecco cosa scriveva un pazzo innamorato di se stesso e della sua seconda parte nel momento in cui la sua vita cambiò. Non se ne rese conto subito, ma cambiò talmente che nn riuscì a stringersi in sé per elaborare il tutto e così tutto passò come fosse normale. E da lì iniziò a tribolare, ad essere inquieto ed arrogante, triste e smorto, euforico e pedante, simpatico come la merda insomma! Ed iniziarono a passare i giorni, le settimane.. ovviamente i mesi!
Tutti lo chiamavano “camello”, storia lunga da raccontare, ma nessuno sapeva più il suo vero nome, era laureato, specialista, un professionista a tutto tondo insomma, sulla trentina e poco più, aveva cambiato diverse città per lavoro ed adesso forse aveva messo il freno o forse no. Era un tipo da compagnia, ma aveva i suoi momenti cupi ed a lavoro rompeva parecchio i coglioni, ma ci sapeva fare e questo contava! Era rispettato insomma, ma di sicuro nessuno dei suoi colleghi di lavoro avrebbe passato una serata con lui, né tanto meno lui con loro. C’aveva provato una volta a dir la verità con un suo collega, ma alla seconda bevanda analcolica che ordinò, capì che era prossimo alla beatificazione, e non ci provò mai più. Era molto selettivo nelle sue amicizie. Aveva ancora amici dal liceo con il quale era cresciuto, e pochi altri che negli anni erano entrati nel suo cerchio. Alla fine i suoi cari amici?" uomini e donne?" erano non più di un ventina sparsi per il mondo.
Stava vivendo un periodo di mutamenti della sua vita e ciò lo spossava; in ogni caso per tirarsi su lui sapeva come fare: lo chiamava il trucchetto del bambino calvo di Dusseldorf?" come azz si scrive - giù due birre, secche, appena arrivava il pugno sullo stomaco e tutto si placava... e da lì era filosofia pura. Riusciva a spaziare da Parmenide a Hobbs, da Shopenauer a Luciano de Crescenzo (!!), con una tale agilità iperbolica mentale da far rabbrividire se stesso e pensava, o meglio filosofeggiava che “bisogna dare il tempo necessario alle cose... alla fine è il tempo che cura lenisce e disinfetta le ferite più gravi.. o altre volte le infetta, acutizza e le estremizza fino a farti impazzire... ma alla fine è solo tempo... e la cosa importante è che nn sia solo tempo perso!!! l’importante alla fine è vivere credendo di farlo nel modo più giusto ed irreprensibile possibile, come la società vuole” alla fine del pensiero si lasciò andare spossato in un rutto liberatorio e dal profondo senso civico, e cadde sul divano stremato.. addormentato o intontito, ma comunque avviato ormai al sogno della sua telematica e ed iconoclastica felicità fuggente…
Dal nulla iniziò a sognare, prima figure indefinite che mutavano nei volti da persone conosciute a personaggi dello spettacolo a persone morte, poi iniziò a cadere nel sogno vero ed iniziò a costruire la struttura per quella notte. E così andò fino al mattino, sognando di guerre e di amori, i suoi sogni preferiti e lasciando nell’ombra le sue angosce…erano le 10 del mattino quando si svegliò ed era ora di uscire, fuori c’era il sole, anche se faceva freddo, ma c’era il sole…lasciò la persiana socchiusa, prese il pacco tra le mani si grattò il soave deretano e si avviò verso al cucina, così intimamente tra sé e sé stilò il programma della giornata…la “sua giornata tipo”.
La cucina o meglio la sala pranzo cucina, appariva al mattino come un’isola felice, tutto intorno caos della sera prima, cartine e filtri, tappi di birra, tazze e bicchieri tra lo sporco e pulito, molliche di pane, fazzoletti usati…insomma come l’aveva lasciata, la ritrovava; era la routine caotica che lo tranquillizzava: prese la tazza del giorno prima. Che onore per la tazza pensò. Accese il bollitore, prese zucchero e caffè solubile, latte e cucchiaino: ed eccolo maestoso nelle sue pruriginose intimità trangugiare il bibetone bollente. Tanto arso lo era sia dentro che fuori, per cui il calice infuocato nn gli cambiò di molto lo stato delle cose, se nn per mettere in moto il mistero della defecazione del mattino. Mistero per molti, ma non per lui che ne era uno dei padri fondatori. Altro che 4 luglio USA. E mentre i movimenti intestinali acceleravano iniziò a pensare cosa portare in bagno, alla lettura del mattino ci teneva, specie se di un certo livello per cui ogni mattina sceglieva tra topolino, l’ultimo dei rolling stone, italian gossip “fighella 2000”, inserti vari, istruzioni dell’ultimo acquisto elettronico effettuato. Portò con sé topolino era ancora stremato dalla sera prima.
Sentiva che stava facendo qualcosa di grandioso, quando capì cos’era. Era la sensazione del sogno fatto quella notte. Avete presente come quando ti risale, la botta alcolica del giorno prima? o come quando ti tornano alle narici i profumi di un tempo, quando si era piccoli o grandi, ma che arrivando alla tua corteccia neurosensoriale, risvegliano in te tutte le emozioni del tempo andato? Così fu, quando il sogno tornò a materializzarsi seppur distorto nella sua mente. Si ricordò cos’era ed iniziò a tremare?" ma forse era solo lo sforzo del grande progetto che stava completando?" comunque tremò e vide il sogno. E cosa lui era diventato. Era normale, un uomo come milioni, bella casa, bella macchina, bello tutto insomma, soldi, successo, fama, aveva tutto quello che tutti volevano avere, tranne…la propria essenza, identità, esclusività! Trasalì.
Oh cazzo?" disse?" e se fosse un sogno premonitore? Si dimenticò che dalla sua attuale condizione a l’essere il suo sogno, passavano milioni di anni luce. Ma nella sua mente lo rese possibile e attuabile. Gli montò dentro un’angoscia terribile, aveva bisogno di due birre. Gli piaceva ormai il suo stato di vita, ma sapeva che doveva evolvere. Periodicamente lui evolveva, come un animale dalla muta facile, ogni tot gli scattava qualcosa che lo faceva evolvere in un’altra forma interiore, simile alla precedente, ma appunto evoluta. Adesso aveva una macchina, una casa in affitto, un lavoro che comunque lo soddisfava, pure una moto?" da secoli dal meccanico?" e dischi molti dischi e libri, di ogni tipo e di ogni epoca. Insomma non era malaccio, ma allora perché quel sogno. Era impressionato, se non altro per la potenza con cui il ricordarlo si era materializzato in lui. Come se più di un sogno fosse un avvertimento, considerando pure i turbamenti che stava vivendo e le pregresse letture scientifiche sapeva che la sua disforia stava parlando alla sua parte onirica ed al suo Io. Ma non ne capiva la ragione, tutto sommato stava bene!
Si lavò, profumò l’aria, si vestì rapido (jeans e camicia rigorosamente slim fit) ed uscì senza meta. Oggi non lavorava.
Prese la macchina andò dal benzinaio mise 5 euro di verde e partì verso le strade del centro, aveva bisogno di vedere gente e fare shopping compulsivo. Erano le 11. 30. L’aria adesso era più frizzante, al sole si stava bene. Poté rimanere tranquillamente in camicia slim fit bianca e sentirsi al centro del mondo. Andò al baretto in piazzetta, aprì il giornale del giorno prima e lesse solo le cose poco ansiogene, tipo oggi manifestazione del tartufo secco e via dicendo. Arrivò Plinio, un suo amico da poco tempo, ma un suo grande amico. Si vedevano spesso, erano molto simili e parlavano di tutto. Anche lui era un professionista della città bene. Da quando si era trasferito in città , Plinio era diventato il suo faro guida. Era un tipo strano, aveva fatto di tutto nella sua vita precedente, la madre dice sempre che se nn fosse stato per lei a questa ora sarebbe finito male. Non lo credeva, al massimo sarebbe finito meglio, pensava lui. Anche lui sulla trentina e qualche anno, barbetta incolta, occhio spiritato, parlatnina epilettica e la forza di un bambino alla scoperta del mondo negli occhi. Era questo che aveva colpito nel cuore e nella mente il nostro amico, l’avere incontrato una persona che per certi versi era lui, ma che aveva quelle capacità che a lui mancavano e che lo facevano stare bene. E poi erano due pazzi insieme, quindi non poteva chiedere di meglio da un incontro casuale. Si conobbero per caso un inverno davanti al camino di amici in comune a bere ettolitri di birra, vino rosso, bruciando in una sera circa 100 euro di fumo marocchino e tre pacchi di sigarette. E vi assicuro se ne fanno di chiacchiere dopo. Erano passati tre anni e tra mille evoluzioni della vita, almeno 3 volte a settimana erano da qualche parte insieme.
Gli chiese cosa volesse bere: un prosecchino grazie?" rispose. Era proprio della parte buona della città. Luca un prosecco per il cavaliere e una birra per me?" chiese il nostro eroe?" e qualcosa da stuzzicare o ti vomito qui a terra!!
L’aperitivo iniziò con il racconto del sogno fatto, Plinio ascoltava con interesse, mentre con lo sguardo sperso cercava di prendere l’oliva dal piattino ed accendersi una sigaretta contemporaneamente. Ci riuscì. E non solo. Commentò anche il sogno dandone una lettura che lasciò di stucco tutti, anche chi passava semplicemente da lontano. Disse: che semplicemente stai vivendo a metà e devi trovare l’altra tua metà, tutto qui.
Tutto qui! Cadde indietro con un tuffo psichedelico, sullo stile dei Pink Floyd prima scuola, Sid Barret docet, e scolandosi al volo la birra mentre Luca correva con la seconda rispose: Scolta, sei un tipo arguto e brillante specie nel tuo lavoro, ma come cazzo fai ad essere così convinto di quello che dici, me lo hai detto come fosse sicuramente vero, come fosse verità. Ma io sono completo, lo so mi vedo e lo sento, mica sono mezzo? Io ti parlo di un mio malessere onirico e tu mi liquidi con una frase del cazzo, ottimo amico direi…
E chi dice questo?" controbatté l’altro - è solo logica conseguenza di quello che mi hai raccontato. Scusa hai sognato che avevi tutto, ma ti mancava qualcosa? Bè noi, per come la vedo io siamo fatti da due parti: una materiale ed una spirituale (troppe canne da piccolo pensò il nostro eroe), quelle che hai detto di possedere nel sogno sono tutte materiali, non hai parlato di emozioni o altro quindi, la tua metà spirituale manca, quindi sei metà!! E tu stesso nel sogno hai sentito cosa ti mancava e non sono le uniche credo.
Ma vaffanculo va tu ed io che ti ascolto, cazzo facciamo adesso? Giro a vuoto in macchina o pranzetto rapido? Né l’uno né l’altro devo tornare a lavoro, ci becchiamo dopo?" concluse Plinio. Ok a dopo ti chiamo per l’aperitivo, ciao!
Merda?" pensò ?" sembrava proprio convinto e sicuro della sua teoria che mi stava per convincere e mettermi in crisi. Salì in macchina, Iron Maiden a palla e partì. Direzione ipermercato.
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- grazie matteo è proprio quello che voelvo invece è un bel commento... e mi serve per fare gli accorgimenti del caso, se ti va fallo girare a chi conosci + ne ho meglio è, e ti sarei grato potessi essere + preciso sulle parti caotiche o lo stereotipo che hai notato così da poter fare le logiche correzioni, anche in privato nella mia mail se ti va... grazie ancora matteo!!
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