Giulia era felicemente sposata con Amedeo da un anno appena. Era un uomo basso, scorbutico e abbastanza geloso, ma per lei i suoi difetti non esistevano. Si erano conosciuti quattro mesi prima del grande giorno, si direbbe proprio sia stato un colpo di fulmine.
-“Giulia ti prego pensaci bene, non prendere decisioni affrettate.”- le aveva detto una mattina Teresa, la sua amica del cuore.
Prese il diario da un cassetto del comodino nella camera da letto ed iniziò a sfogliarlo. Arrivò a quella maledetta pagina e la sua espressione mutò improvvisamente. Si voltò verso Amedeo che in quel momento era intento a guardare la televisione.
-“Teresa è morta e ancora stento a crederci. Era una ragazza dolce e socievole con tutti, com’è possibile?”-
-“Cerca di dormire Giulia, più ci pensi e peggio è”- Amedeo prese le lenzuola coprendola e le donò un lungo bacio appassionato. Lui aveva ragione, doveva dormire, alla mattina si sarebbe celebrato il funerale.
Il giorno seguente Giulia si svegliò di buon’ora, erano appena le sette ed aveva ancora qualche ora a disposizione prima di recarsi alla chiesa. Si vestì velocemente non curandosi del suo aspetto e rimase silente in attesa che anche il marito fosse pronto per uscire.
Esattamente alle dieci in punto giunsero alla chiesetta dove si avrebbe dato l’ultimo saluto a Teresa. Una giovane donna dai capelli lunghi e neri andò loro incontro.
-“Giulia, Amedeo! Prego da questa parte”- li esortò a seguirla oltre la piccola porta in legno.
-“Lo so quanto le eri affezionata, ti deve mancare molto. A dire il vero manca a tutti, era una persona eccezionale”- Giulia annuì senza proferir parola alcuna.
Mancava poco all’inizio della cerimonia, quando Giulia si sentì vibrare nella tasca dei suoi jeans. Aveva dimenticato il cellulare acceso e qualcuno la stava chiamando.
-“Giulia hai lasciato il telefono acceso? Insomma, siamo ad un funerale. Dov’è finito il rispetto?”- Amedeo assunse un tono di rimprovero.
-“Scusami amore. È stata una distrazione, ora lo spengo.”- E così si diresse verso l’uscita della chiesa per controllare chi le avesse telefonato. Rimase esterrefatta quando sul display comparì che il messaggio in questione le era stato inviato dal numero di Teresa, ma era impossibile in quanto il suo telefono era stato messo nella bara insieme alla salma.
“STAI ATTENTA AMICA MIA, NON È QUELLO CHE SEMBRA. GUARDA COSA MI È CAPITATO. È STATO LUI AD UCCIDERMI E LO FARA’ ANCHE CON TE. NON TI FIDARE.”
Pensò e ripensò varie volte al significato di quel messaggio e a chi potesse averlo spedito, senza darsi una spiegazione plausibile, tanto che si perse tutto il funerale.
Amedeo fu il primo ad uscire?"“Giulia ma dove eri finita? Sei stata tutto il tempo al telefono? E chi era, il tuo amante? Dai andiamo a casa ora.”- Così la prese per un braccio e la trascinò fino alla porta del loro appartamento.
Amedeo si diresse nella stanza da letto e ne fece ritorno poco dopo, aveva tra le mani una boccetta azzurra. Abbracciò fortemente la sua adorata Giulia?"“Mi dispiace ho ucciso io Teresa, non le stavo simpatico voleva ostacolare la nostra relazione. Addio.”-
Fu così che l’uomo diede un termine alla sua vita. Ed è in quel momento di profonda sofferenza che Giulia capì il significato di quel messaggio, Teresa l’aveva messa in guardia dalla morte.