Una mattina d'estate il piccolo Arcimboldo si trovò da solo su una spiaggia.
Guardava le conghiglie tutte sparse li sulla sabbia e si chinò a prenderne una.
L'accostò all'orecchio e ascoltò una musica che chiamò "marina".
Nel pomeriggio il nostro amico si recò in un bosco.
Si distese dove nascono gli alberi e frà le loro radici e si mise ad ascoltare.
Dopo parecchi minuti di concentrazione si accorse che anche li c'era la musica e la chiamo "boschiva".
La sera infine tornò nella sua umile dimora giù in città.
Si sdraiò sul suo lettino e si mise ad ascoltare.
Fece di tutto per concentrarsi ma non ci riuscì.
Che avesse trovato l'unico posto al mondo dove non c'era la musica?
Incoraggiato dalla voglia di trovare la musica anche li scese giù in strada e notò che ormai era notte fonda.
Vide in lontananza un gruppo di persone che aveva appena smesso di lavorare nel frastuono della città per iniziare a rilassarsi e divertirsi tutti insieme.
Li raggiunse, si unì a loro nelle danze e nei canti e finalmente si rese conto di una cosa: nel rumore assordante che viene dalla città una musica si poteva trovare, e la chiamò "umana".