Questa è una canzone che riesce a farmi vedere, immaginare cose che la gente normale non riesce a fare, io vedo sento, parto per un viaggio che mi porta in un mondo parallelo, mio, tutto mio;
vedo la vita che mi sta intorno dall’esterno, di nascosto sotto un tavolo della mia immaginazione, noto ogni minimo particolare con estrema facilità a chiarezza, fino a quando…una volta ho sognato un bacio lento, tenero, dato quasi con ingenuità tra due ragazzi che stavano tradendo; li ho visti, li ho riconosciuti.
Ricordo benissimo lo sguardo perso nel vuoto assoluto, quelle labbra morbide e gustose, e quelle mani che lentamente a ritmo di musica si sfioravano leggere, quasi avessero paura di essere sentite, scoperte dai rumori sordi della notte.
Ricordo quella sinfonia che senza chiedere permesso si intrufolava nell’anima dei due giovani rendendoli schiavi di qualcosa che desideravano, ma, non potevano.
Ricordo i vestiti poggiati con delicatezza a terra, sul pavimento freddo;
ricordo due corpi nudi distesi su un letto forse troppo piccolo per contenerli;
si volevano sempre di più sempre di più sempre di più, quell’emozione come se fosse la prima volta, come se non si conoscessero e volessero imparare a vicenda ciò che era l’uno ciò che era l’altro, volevano sentirsi, assaggiarsi, gustarsi ogni momento di quel giorno tanto atteso;
sembra lo aspettassero da una vita, e facendo che tutto so è un sogno… bè non voglio svegliarmi
voglio rivedere ancora quei corpi, sentire il sapore di quei lunghi baci lenti e sensuali sulla pelle leggermente abbronzata, là dove il colore cambia, là dove la pelle si fa chiara, li rivoglio, si, li sento.