Sulla porta una targhetta d’ottone lucido con un nome strano: Vera D’Oro, più che un nome sembrava l’insegna di una gioielleria.
Suonai e di lì a poco la porta si aprì, uno spiraglio, catenella di sicurezza inserita, viso di donna sospettoso.
« Chi sei? chi ti manda? »
« Mi manda Rififì. »
« E chi è Rififì? »
« Rififì, quello magro, alto, delle poste, che somiglia ad Alain Delon.»
Il viso si sciolse in un sorriso, tolse la catenella ed aprì la porta.
Vestaglia scostata e mercanzia in mostra, con due dita mi prese per il naso e mi tirò dentro
« Vieni elefantino.»
E richiuse la porta