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L'angelo di Dio
La bambina con il rumore delle campane che ogni notte segnalano il mezza notte si sveglia. Non era la prima volta che si svegliava. Ma quella sera i suoi avevano litigato ancora, ed era agitata. Si guarda attorno, quando la campane smettono di suonare sente una voce bassa, e rauca:
- Sara Sara, vieni da me. Vieni che ti farò sognare.
- Ma chi è? chiede incuriosita.
- Te la ami tua madre, vero?
- Si, la amo tanto! Papà odio, ma solo quando picchia la mamma!
- Va bene. Torna nel tuo letto adesso, e vedrai che farai un bellissimo sogno. dice ridendo.
Subito dopo aver tornato nel letto si sveglia in un cortile con della gente sparsa qua e la. Non capisce dove si trova. Ma quando sente la gente parlare di un certo defunto, si rende conto è da un funerale. Il cortile era grande. Ad un certo punto due uomini portano la defunta che praticamente era una donna anziana in pigiama che stava camminando appoggiata sulle spalle di due uomini. La bambina non sa riconoscere la faccia della donna perché ha i capelli in avanti che li coprono la faccia.
Sara non era spaventata della situazione nella quale si trovava. Era abituata perchè era già andata ai funerali dei suoi nonni. Ma non capiva perché stavolta la donna non era dentro la bara. E come mai camminava.
I due accompagnano la donna in fondo al cortile. Li, nel fondo a destra, d’avanti ad un forno marrone e bianco fatto tipo un camino, si trovano due infermiere vestite di bianco. Hanno in mano delle bottiglie riempite con della sostanza azzurra. Una volta giunti d’avanti al forno, le infermiere la mettono su una specie di (carrello) di legno. Ma prima di questo gli mettono la camicia di forza, bianca come lo è di solito. Mettendola su e legandola con delle cinture la prendono e la buttano direttamente nel forno acceso. Tutti la guardano. Sara non capisce cosa succede e cosa deve fare. Ma continua guardarla.
Ad un certo punto la donna comincia urlare. Urla ma non chiede aiuto. Il dolore lo sente e capisce che la morte la sta chiamando. Guarda la bambina come se la conoscesse da una vita. Sara guarda lei e vede una faccia in dolore ed in disperazione che adesso sembra fatta di cera e che si sta sciogliendo. La pelle comincia pian piano sciogliersi e la carne scorre lentamente. Come se non bastasse, le due infermiere aprono le bottiglie e cominciano buttare dentro il forno l’alcol. Le fiamme si ingrandiscono, e dopo le urla disperate ed i vari tentativi di uscire, la donna smette di urlare. Il fuoco a vinto. La morte ha fatto un altro acquisto. Una nuvola di fummo nero che si alza verso il cielo sembra di portare lo spirito della donna con essa. La gente se ne va tranquilla, senza dire nemmeno una parola. Non c’è dialogo. Come se non fosse successo nulla. Sara non sa cosa fare adesso, dove andare.
È in mezzo alla folla. Ad un certo punto la folla comincia fare casino, tutti parlano di un incendio. Le facce adesso gli sembrano conosciute. Ci sono dei vicini di casa sparsi tra la folla. Vede le macchine dei pompieri che stanno spegnendo del fuoco che esce da una casa. Guardando meglio la casa, se ne accorge che è proprio casa sua. Non capisce di nuovo cosa è successo e come è arrivata li. Ma dopo pochi attimi si rende conto che la tragedia è successa veramente, ma non ha l’idea come. Sente dei dialoghi:
- C’era il gas aperto.
- Si sente ancora l’odore del gas.
- Ma come si sarà salvata la piccola Sara?
- Ma povera bambina è rimasta sola. Ma che brutta fine devi fare bruciare dormendo. Non hanno sentito l’odore?
- Siete stati voi! grida la bambina. Avete portato voi mia madre nel fuoco! Assassini!
- Ma cosa dice la piccola? la folla era confusa ora.
- Vi ho visti con i miei occhi, ero tra voi quando lo avete buttata tra le fiamme! Voi dovete bruciare ora! Non avete visto che era ancora viva? Maledetti criminali! Vi ammazzo!
Scappa dentro la casa ancora fumegiante, ed esce con la pistola di suo padre e comincia sparare nella folla ormai in delirio. Dopo aver ammazzato quasi tutta la folla d’avanti a casa sua, la bambina indemoniata viene fermata da un colpo di ascia che gli spacca il cranio in due parti e si ferma quasi nel suo torace. Era l’angelo di Dio che l’aveva mandato per fermare il massacro!
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