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Preludio d'amore
Ieri notte ho fatto un sogno molto strano ed alquanto... buffo e voglio raccontartelo.
"Mi ritrovo a correre nel fitto di una foresta, un uomo molto alto mi segue o mi insegue (non so), un cappuccio bianco calato sul volto lascia trasparire solamente i suoi occhi, penetranti, inquietanti. Ogni tanto mi volto a guardarlo impaurita ed al tempo stesso, affascinata. Ma continuo a correre. Sugli alberi delle scimmie urlanti mi lanciano addosso delle noci di cocco. Cado, una scimmia pelosissima e dal ghigno feroce mi strappa un pezzo di vestito, se lo mette al collo a mo' di sciarpa, mostra i denti e mi morde una scarpa. Riesco a scappare ed all'improvviso mi trovo davanti ad un fiume impetuoso, mi volto a guardare l'uomo e... cado in acqua come un sacco di patate. Lui mi tira fuori e tra le sue mani mi trasformo in una lumachina. Sento le sue dita sul guscio che mi accarezzano e cercano di asciugarmi, poi, non so bene come... mi ritrovo nei miei panni (bagnati) di donna e continuo a sentire le sue delicate mani sul mio volto. Sento freddo, molto freddo. Guardo l'uomo: non ha più il cappuccio e, di colpo, mi appare il tuo viso! Improvvisamente mi attiri a te, mi baci a lungo.
Mi stacchi di brutto da te, lasciandomi senza fiato. Ti guardo e sussurro: "Acci...! Però!"
Poi sono io ad afferrare te, ti bacio a mia volta, e poi, mentre mi strizzi un lembo del vestito, sussurri: "Però!... Acci...! ".
Poi ci guardiamo e scoppiamo a ridere come due matti".
Forse il fragore di quella risata mi sveglia... mi ritrovo ancora a sorridere.. Sono le 5 del mattino.
Resto sveglia a lungo, nel piacevole ricordo di quei baci e di quella risata.
Però... accidenti! Era solo un sogno.
Ho ancora dentro il ricordo delle mie passeggiate sulle bianche scogliere di quest'isola che tu ami tanto, dove ho respirato il tuo spirito, ho calpestato i tuoi passi, dove ho assorbito la tua presenza in tutto ciò che vedevo, in ogni colore che i miei occhi riuscivano a cogliere, ho osservato il tramonto sul mare, cercando di immaginarlo con i tuoi occhi.
Ora devo dirti una cosa: io, che ti ho sempre detto che amo la sincerità, che ho l'abitudine di dire sempre ciò che sento, ebbene, non sono stata del tutto sincera, con te (ma forse non volevo ammetterlo con me stessa).
Forse per imbarazzo, per timidezza, o per paura, incontrandoti, di sentirmi "nuda" davanti a te.
Per questo motivo ho sempre schivato certe tue frasi, "deviato" le mie risposte ad esse.
Un giorno mi scrivesti: "Vorrei prendere il tuo viso tra le mie mani (delicate) e darti un bacio. Te lo meriti".
Avrei voluto risponderti che il mio viso (che di altre mani ha conosciuto la violenza) avrebbe voluto le tue delicate carezze, che io desideravo le mie dita sul tuo viso, profuse in una carezza quasi impercettibile, per regalarti delle sensazioni appena palpabili. Mi sono sorpresa a desiderare di sfiorare le tue labbra con le mie, per donarti, per un attimo, un soffio della mia vita.
Mi hai detto: "... non puoi neanche immaginare quanto desideri la tua carezza... Perdiana...! Riesci, anche a distanza, a causarmi un'esplosione di sensualità..."
ACCIDENTI! Ero sempre imbarazzata, come lo ero al pensiero di te se... mi avessi accarezzato il viso, come hai fatto nel mio sogno.
Il ricordo di te, balzando a tratti alla mia mente, porta la mia fantasia ad abbandonarsi a complicità, ad atmosfere colorate di suoni, sussurri, gesti, profumi, carezze, sospiri... in un rituale quasi magico, che la mia immaginazione si compiace di rendere quasi reali, tanto da ricordarmi che non sono fatta di solo spirito.
Non importa quanto un rapporto possa durare, un'eternità o un'ora solamente. Ciò che conta è l'eternità di quel momento, che ti resta incollata alla pelle e non se ne va più.
Uscirò tra poco da questa stanza e so già che il profilo dei monti m'ingombrerà la vista in questo lento, bizzarro cadere... in questo lento, bizzarro rapporto in cui ci sei, amore mio... senza esserci.
Ti lascio, mio desiderato Cavaliere, nella perduta speranza di regalare seppure un solo istante di fremito al mio spirito ribelle ed al mio corpo e forse... anche al tuo...
Forse! Non lo saprò mai.
Forse... è ancora tutto solamente un sogno.
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