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UNA RICERCA INFINITA

Ho letto da qualche parte che l’amore è un rapporto che non annulla ma rinforza le realtà individuali tra cui avviene; ricordo di aver pensato: fin che dura.


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Ti fai la barba, ti vesti, prepari il caffé, gesti abituali, meccanici, ripetuti fino alla noia, abitudini interrotte solo dagli imprevisti: il rasoio che ti sfugge, il nodo della cravatta, l’orologio fermo.

Gesti abituali, meccanici. Gesti senza importanza.

A volte, però, senza nessun preavviso capita di subire una sorta di sdoppiamento, una dimensione sospesa, il corpo continua le sue attività, la mente l'osserva senza partecipare, una sottile inquietudine si impadronisce di te, ti accompagna, vivi l’ansia, l’attesa di qualcosa che deve accadere, ma allo stesso tempo, tutto quello che fai ti sembra di averlo già fatto, momenti già vissuti. Ricordi sfumati, ombre che faticano a prendere forma, non riesci a fissarne i contorni eppure le potresti quasi toccare.

Un’inquietudine cresce.

La giornata trascorre lenta, routine, imprevisti, sorprese. Bestemmi: il volo diretto per Lamezia è al completo e sei obbligato a prenotare quel che c’è, un pensierino all’Alitalia, l’ultimo miracolo italiano, sei già oltre, un rompiballe in gessato blu, Rolex falso e mezzo chilo di gel, ti sta illustrando i vantaggi che avresti scegliendo un nuovo gestore telefonico, già ti vedi scorazzare per Roma seduto sul groppone di un elefante insieme alla tua nuova tribù ….

…. Roma, ciak si gira.

Roma e i suoi poteri magici, basta un pensiero e ti ritrovi a Piazza Venezia, rivedi quello sguardo, due occhi bellissimi, li avevi già notati, ma non c’eri mai arrivato così vicino, due chiacchiere (stenti a crederlo, ma devi cedere: è pure intelligente …), l’impegno di rivedersi, “Il mio numero di telefono ce l’hai”, sottolinea con un sorriso. I pensieri prendono forma … un momento che vorresti conservare ma la mano tesa del fighetto che ti ringrazia per il tempo che gli hai dedicato, naturalmente lasciandoti la brochure dell’ultimo miracolo tecnologico, ti scuote di quel tanto che basta per riportarti alla normalità. Riponi delicatamente quello sguardo, tanto sai che non lo potrai ignorare.

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0 recensioni:

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13 commenti:

  • Cesira Sinibaldi il 20/02/2010 19:47
    Ho appena letto un bellissimo racconto d'introspezione. Si riflette insieme all'autore. Si pensa. Soprettutto si ripensa. E sì, l'amore, come tutti i grandi temi che ci coivolgono corpo e anima, è davvero ricerca! La consapevolezza di questo lo prolunga, lo trasforma, lo rende meno fragile, più vivo.
  • Anonimo il 01/07/2009 11:31
    stupendo.. quando si possiede l'arte di saper scrivere, le parole prendono forma e consistenza, sapori indescribibili. Ti passano le immagini davanti e ti accorgi che sono pezzi che hai vissuto, che tutti hanno vissuto.
    La risposta alla domanda "Era amore", è evidente.. certo che lo era, perchè l'amore è anche sofferenza, sono le cose che non abbiamo avuto il coraggio di vivere fino in fondo, sono i nostri fallimenti, i nostri rimpianti..

    è il saperlo scrivere e comunicare.
    complimenti
  • Giovanni De Lombardis il 08/04/2009 12:25
    che scritto da favola...
  • Dolce Sorriso il 04/04/2009 22:51
    davvero bello
    piaciuto
    smack
    Anna
  • Anna G. Mormina il 10/02/2009 17:18
    ... un bellissimo racconto Ivan, complimenti e un sorriso !
  • Ugo Mastrogiovanni il 03/02/2009 13:04
    Scorrevole, delicato, decisamente attraente.
  • Anonimo il 02/02/2009 13:39
    Ho amato mentre i miei occhi scorrevano tra le righe di questo amare.
    nel
  • Maria Lupo il 28/11/2008 12:12
    Anche se ci sono riferimenti ai tuoi precedenti racconti, è diverso. È una specie di monologo interiore, anzi una storia interiore, di grande raffinatezza ed intensità, forse più misteriosa del solito e anche un po' più amara. C'è una tensione, un'attesa che ti coinvolge fino alla fine.. e come sempre il finale è sospeso. Molto bello.
  • Anonimo il 28/11/2008 10:17
    Uno scrittore vero non deve nemmeno costruirlo un racconto, o una storia.
    Accende un registratore, lo collega alla mente e pigia il pulsante: routine, nevrosi, ricordi, flash, domande, riflessioni, emozioni. l tutto ingrandito e messo a fuoco da quella magica lente che uno scrittore si porta dentro, una lente rivolta all'interno, che scandaglia il profondo.
    Le amiche qui ci dipingono come Coppi e Bartali. Rispetto a loro, ci risparmiamo quantomeno le chiappe, che non è poco. Ciao, Ivan
  • Marta Niero il 27/11/2008 01:23
    dovrei ripetermi, ma sarai ben stufo di sentirmi parlare della tua magia..
    leggo il tuo dopo quello di fulvio, ma il tuo era già "mio".. sembra una partita a tennis tra campioni, sempre pari, sempre grandi..
    l'autunno vi è favorevole
    baci caro narratore

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