racconti » Fiabe » Sogni Usati...
Sogni Usati...
C’era una volta… un vecchietto che con il suo carretto andava in giro a vendere sogni usati, era suo solito arrivare al parco verso sera in quanto i sogni che vendeva potevano essere usati la notte che presto arrivava subito dopo il tramonto. Il buon vecchietto vendeva i sogni usati dentro a dei barattolini di vetro soffiato, il barattolino non andava aperto per nessun motivo, andava appoggiato sul comodino e aperto solo quando tutto intorno era buio e appena prossimi ad addormentarsi. Se qualcuno, preso da forte curiosità, apriva anzitempo il barattolino il sogno evaporava nel nulla sotto forma di vapore o nebbia dando così la sensazione di vedere una piccola nuvoletta che si dissolveva nel vuoto. I sogni del saggio vecchietto erano davvero di prima scelta e chi non riusciva a sognare la notte li comprava di buon grado. Il vecchietto aveva sempre clienti e andava via solo quando finiva di vendere tutti i sogni, il che accadeva nel giro di tre ore, proprio quando il sole donava al parco gli ultimi raggi di oro fino. Aspettava a venderli tutti per non portarne indietro, i sogni, se di prima scelta, erano carichi di forti emozioni, colori, profumi e immagini persistenti da poter essere ricordati anche la mattina, non avrebbe mai venduto sogni del giorno prima in quanto perdevano la loro forza e il loro vigore e chi li avrebbe comprati li avrebbe presto dimenticati prima dell’ alba. Il vecchietto donava allegria e buon umore a tutto il paese, la gente lo voleva davvero bene e tutti lo rispettavano ed era persino grande amico di tutti i bambini, che durante la sua permanenza al parco raccontava loro delle fiabe. Un giorno come tanti altri il vecchio era al parco con il suo carretto, una fanciulla di dodici anni gli si accostò e si sedette accanto, il vecchietto e la fanciulla si conoscevano da tanto tempo che la fanciulla aveva imparato a chiamarlo nonno. La gente che passava continuava a salutare il vecchietto e a fargli i complimenti per gli ottimi sogni che portava tutti i giorni. La fanciulla presto disse: “Sai nonno pensavo ad una cosa…” il vecchietto di rimando disse: “mio piccolo angelo… raccontami il tuo pensiero”. La fanciulla disse: “È possibile che qualche volta hai avuto nel tuo carretto qualche sogno più usato del so-lito? ”. Il vecchietto rispose prontamente, con un piccolo sorriso sulle labbra: “No piccola mia… non è mai accaduto, perché mi fai questa domanda? ”. La fanciulla: “sai, ogni tanto mi capita di comprare qualche tuo sogno ma non capisco la differenza che c’è fra i tuoi e i miei…” il vecchietto: “Nessuno piccola mia… nessuno…”. La fanciulla: “Allora perché i tuoi costano e i miei no? ”. Il vecchietto: “Hai mai fatto caso al costo dei miei sogni? ”. La fanciulla: “Bè… sono molto convenienti per il loro bassissimo costo, questo spinge la gente del paese a comprarli, non è una spesa influente, è pari al costo di un gelato”. Il vecchietto: “Appunto… questo dovrebbe farti pensare ed insegnare qualcosa…” la fanciulla pareva ancora più confusa e disorientata di prima. La fanciulla disse: “Nonno non capisco cosa vuoi dirmi…” il vecchietto con fare di chi sta per svelare un magico arcano disse alla fanciulla: “Vedi piccola mia, solo la tua innocenza può arrivare alla fonte di verità… so che quello che ti dirò rimarrà tra noi, sei una fanciulla innocente ma leale e questo sarà il nostro piccolo segreto”. Il vecchietto sapeva che la vita gli avrebbe riservato ancora qualche anno e quindi sentiva di poter rivelare il segreto ad un’ anima innocente prima di ritirarsi con il suo fedele carretto per sempre tra i suoi sogni usati. Ora il vecchietto guardò negl’ occhi blu della fanciulla e disse: “I sogni hanno un costo così basso perché mi basta per comprare i barattoli di vetro ma nell’ interno non ci sta nulla”. A questa sconvolgente verità la fanciulla rimase interdetta, sgranò gl’ occhi e fissò il vecchietto con un faccino stupito e complice, si guardò intorno e disse: “Mah nonno… fai credere alla gente che i barattolini contengono i sogni… tu non vendi sogni tu vendi barattolini di vetro soffiato…”. Il vecchietto sorridendo disse: “Piccola mia… stai diventando grande. Il tuo nonno non inganna nessuno, la gente oggi vive di illusioni e io vendo illusioni dentro barattolini di vetro soffiato…stanno a malapena ripagandomi del barattolino ma l’ illusione ti giuro che gliela regalo senza alcun costo…”. La fanciulla non sapeva se ridere con il nonno o fare domande per capire ancora di più… ma presto si rese conto che da capire non c’ era più niente. Il vecchietto proseguì: “Un giorno ripenserai a questo tuo nonno stanco piccola mia… il giorno capirai quanto è importante illudersi in questo triste mondo. Non faccio altro che vendere sogni usati tra la gente stanca e delusa da un mondo che insegna a non smarrirsi quando lui stesso si è gia perso da ormai millenni senza volersene rendere conto. la gente non sa il sogno che c’è dentro il barattolino eppure ogni notte sogna sempre cose nuove ma che appartengono alla loro vita e io non ho un sogno per tutti su misura quindi è logico pensare che sognano è basta”. La fanciulla sempre più esterrefatta: “E a nessuno verrebbe mai in mente di aprire il barattolino perchè la legenda vuole che chi lo apre perde il suo sogno… oh nonno… tutto perfetto nei più piccoli particolari…ma dimmi un’ ultima cosa, perché io me lo sono chiesto e i grandi no? ”. Il vecchietto: “Principalmente per due motivi fondamentali, uno è che non hanno tempo per pensarci, il mondo con il suo vortice inarrestabile di frenesia non da più tempo a nessuno di fermarsi prendersi il proprio tempo e riflettere sulla vita, il secondo è che per molti potrebbe essere la paura di scoprire che la realtà è quella che ti ho appena svelato, molti vogliono credere, vogliono sperare, vogliono illudersi, vogliono rivedere i propri cari scomparsi, vogliono rivedere figli persi, vogliono volare e tutto questo è possibile solo nei loro sogni… ma tu da tutto questo devi trarne un insegnamento piccola mia… non serve l’ aiuto di un venditore di sogni usati per credere in se stessi, essere convinti e fermi nella propria vita fa si che non siamo portati via qua e la dal vento della credulità. Essere consapevoli che non siamo stati creati per volare e ben diverso dall’ illudersi di poter volare solo perché vediamo un carretto che vende ali. Ma tu piccola mia sei troppo intelligente per non valutare bene il cammino della tua vita”. La fanciulla abbracciò il nonno in segno d’ amore e lo ringraziò per il segreto condiviso. Intanto il sole andava lentamente scomparendo e il vecchietto avendo venduto tutti i sogni salutò la fanciulla e si incamminò verso casa per cenare e, prima di andare a letto, confezionare altri sogni per il giorno seguente.
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
- sono rimasto deluso perchè, siccome ultimamente sogno poco e male, volevo comprare qualche bel sogno. bravo
- Grazie Marta, seguirò il tuo consiglio... cmq si, sembra il racconto della buonanotte... quello era l'intento, una dolce notte per i piu piccoli... mi piace scrivere anche per loro...
- profondo e tenero..
molto dolce l'atmosfera.. quasi da favola della buonanotte...
mi permetto solo un minimo appunto, senza intenti polemici o critici: forse ha bisogno di una limatina qua e là con le virgole per dargli più ritmo.
ciao
M