Ha sempre amato scrivere, anche solo per il gusto di veder scorrere la penna su un foglio qualsiasi. Convinta di essere più brava con le parole scritte che a voce, ritiene che non siano mai state un surrogato né un sostituto: semplicemente la aiutano da sempre ad esprimersi meglio.
Scrivere è come togliere i vestiti dalla propria anima e mostrarsi nudi agli altri. Quando si scrive si ha tutto il tempo necessario per riflettere, si può andare avanti senza essere interrotti e non si corre il rischio di rimanere senza parole.
Ha scritto tanto per sé stessa, fino a quando un giorno si è fermata, bloccata in una stazione sconosciuta, in attesa di un treno che non riusciva a scorgere nemmeno in lontananza. A volte si spera che sia sufficiente scrivere quattro parole al vento per fare in modo che le cose assumano un colore diverso. Il mondo può essere di tinte color pastello o dipinto di colori vivaci. Scrivere è come raccontare al mondo quei colori, rifletterci sopra e poter rileggere tutto, un giorno.
Scrivere, per lei, vuol dire concedere a qualcuno di condividere la propria anima. Permettere a quelle parole scritte di dar voce al suo cuore e a volte anche a quello degli altri.
Quel treno è poi arrivato e lei ha ripreso a scrivere.
l'autore Mirka Naldi ha riportato queste note sull'opera
A gennaio 2010 l'ho riadattato per renderlo ufficialmente una mia breve biografia.