Mi ritrovo solo oggi, dopo tanto tempo, solo finalmente!
Sento quell'eccitazione che andavo ritrovando, posso di nuovo riconoscermi, ecco il mio fuoco da molto celato e oppresso da mille vane luci, da pensieri oscuri, da futuri improponibili e da passati inaccettabili, finalmente di nuovo mi ritrovo, me stesso, al presente, nell'attimo fuggente, posso vederlo, sentirlo, posso stringerlo a me così forte da farmi bruciare il petto!
Tutto ha un senso ora, tutto fa parte del tutto, l'universale è in me concentrato.
Stamani sono uscito ed ho camminato, c'era il sole che sembrava primavera, ora il cielo è bianco e la natura ha assunto le proprie vesti invernali, tutto pare ghiacciato, dagli ulivi sul fosso agli storni che gravano sulle cime spoglie degli alberi.
Tra poco uscirò e camminerò fino al cimitero, per parlare con chi poco tempo fa mi rispondeva con voce ma che ancora lo fa, vicino ai solenni cipressi sempre verdi.
Una birra al bar dalle luci soffuse, immerso fuori e dentro nella nebbia, a scambiare un pezzo di me con chi impegna se stesso in un continuo movimento.
Stanotte starò vicino a chi ha più bisogno di me, starò col mio cane, ramingo come me... non gradisce i frastuoni dei botti e vuole starsene al sicuro tra le mie gambe mentre lo accarezzo... poi si addormenterà.
Uscirò per vagare tra locali e bar non proprio degni di un signore, forse a sbronzarmi vicino a qualche anima puttana che come me ha tanto bisogno di calore in questa notte fredda.
Prima di tornare mi volto verso il cielo, verso l'ultimo cielo per gridare il mio ultimo saluto e sto li finchè non contraccambia perchè lo sento bene che anche il cielo in certe notti ha bisogno di sentirsi stringere forte al petto, come un cane, come me.