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L'Isola dell'Oltre Orizzonte
Uno dei primi ricordi che ho della scuola è l'Isola Dell'Oltre Orizzonte. Mi pare che a parlarne fu la maestra di storia. Non ricordo il suo nome, solo le sue labbra sottili sottili che pronunciavano unicamente parole dolci, sempre rigorosamente a bassa voce. Ed una cascata di capelli ricci che le ricadevano sulle spalle.
Era una grande affabulatrice. Ci raccontò che l'Isola Dell'Oltre Orizzonte si trovava, appunto, oltre l'orizzonte della conoscenza umana, ed era quasi impossibile arrivarci perché l'unico modo per trovarla era non volerla trovare!
Noi rimanemmo molto sorpresi e lei, con lo sguardo rivolto verso un punto imprecisato fuori dalla finestra, spiegò che al mondo tutte le cose belle richiedono un piccolo sacrificio. E l'isola era davvero molto bella.
Quello sguardo perso nel vuoto riuscii a capirlo solo molti anni dopo. La tristezza non è concepibile per un bambino di sette anni, la si scambia per dolore fisico, per la bua. Poi si cresce e la consapevolezza che le ferite più profonde sono dentro, dov'è più difficile medicare, t'investe come un tir, e anche i dolci ricordi dell'infanzia si colorano di malinconia.
Parlò a lungo delle meraviglie dell'Isola. Narrò di animali parlanti, di sirene e di pirati. Ci racconto di una grotta dove passato presente e futuro non esistevano, o meglio c'erano ma fusi in una sola indeterminata sostanza. Parlò di una montagna altissima, il Tetto Del Mondo la chiamò lei, dalle cime innevate, dove nessuno ardiva avventurarsi. Disse che da quando esisteva l'Isola solo un uomo aveva osato sfidare il Tetto Del Mondo. Raccontò che era un uomo molto pauroso, che temeva addirittura la sua stessa ombra. Quest'uomo viveva sulla spiaggia, lontano dalla foresta (perché gli alberi lo terrorizzavano!) e si nutriva dei pesci che la marea trascinava tra le rocce.
La vita scorreva tranquilla quando un giorno una bellissima ragazza che abitava in un villaggio ai piedi del Tetto Del Mondo si avventurò fino alla spiaggia. L'uomo ne rimase folgorato, ma non ebbe il coraggio di parlarle. Ogni giorno la ragazza si spingeva fino al mare e restava anche per ore a guardare le onde con dipinto in faccia lo stesso sguardo della maestra, e ogni giorno l'uomo rimaneva ad osservarla da lontano senza mai avvicinarsi troppo, immaginando le cose che si sarebbero detti se solo lui non fosse stato così pauroso. Quella ragazza faceva nascere in lui emozioni mai provate. Lei popolava i suoi sogni, era la sua poesia, l'unica ragione per continuare a vivere.
Così una notte decise, se era la paura l'unico ostacolo tra di loro, allora lui avrebbe affrontato la sua paura più grande, la montagna.
La scalata durò sei giorni e sei notti, l'uomo affrontò il gelo più intenso e la notte più buia. Oscuri demoni si nascondevano tra i massi del Tetto Del Mondo, ma niente poteva fermarlo.
Alla fine, stremato, raggiunse la cima. Era arrivato così in alto da poter vedere tutto intorno a se. C'era il villaggio, la spiaggia dove la ragazza si sedeva a guardare le onde, c'era un mondo sconosciuto oltre il mare, popolato da persone come lui. Tantissime persone, così tante da superare per numero le stelle!
Il dio della montagna sorpreso della sua impresa gli si rivelò, la sua voce faceva tremare la terra tutta in torno.
- Parla uomo. Tu che ti sei avventurato fin qui meriti un premio. Esaudirò ogni tuo desiderio. Chiedi e ti sarà dato!
La fine della storia la maestra non l'ha mai raccontata, preferiva lasciare a noi e alla nostra fantasia l'onere di concluderla. Dal canto mio ho sempre immaginato questa scena. L'uomo si gira, da un'ultima occhiata a quell'incredibile paesaggio e incomincia a scendere a valle, sotto lo sguardo attonito del dio della montagna. Senza esprimere alcun desiderio. Semplicemente non ne aveva bisogno, aveva affrontato le sue paure e ne era uscito vincitore. Ora poteva conoscere la ragazza dallo sguardo triste e portarle in dono il più prezioso dei regali, la cima del Tetto Del Mondo...
La maestra non ci parlò spesso dell'isola Dell'Oltre Orizzonte (avevamo comunque un programma da completare e i Fenici non si studiano da soli!), ma ogni volta che lo faceva noi eravamo come catapultati insieme a lei in quel mondo fantastico.
Ancora oggi mi capita, sfogliando l'atlante, di gettare l'occhio su quelle isole sperdute nell'oceano per controllarne il nome (non si sa mai...) ma ogni volta resto deluso, com'è possibile che una montagna immensa come il Tetto Del Mondo sia sconosciuta al giorno d'oggi!?
Poi ci penso e capisco che oltre l'orizzonte della conoscenza umana c'è solo una cosa, la fantasia, e la fantasia non è un qualcosa che si può comandare. È una marea che ti culla dolcemente e ti trascina sempre più a largo, finché non ti ritrovi sulla spiaggia dell'Isola Dell'Oltre Orizzonte, senza averne avuta alcuna volontà ( "L'unico modo per trovarla è non volerla trovare!" diceva la maestra). A quel punto non puoi far altro che alzarti, scollarti la sabbia da dosso e guardarti attorno. Laggiù, in lontananza, c'è un uomo sdraiato accanto ad una ragazza. Chissà di cosa staranno parlando? Forse lui le sta raccontando per l'ennesima volta dei pericoli affrontati durante la scalata e della faccia stupita del dio della Montagna quando se ne è andato senza esprimere desideri.
Ma la cosa importante è che lei finalmente sorride.
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1 recensioni:
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- Maestra Ispirazione.. che da` il la.. e poi si ri-tira.. per non rovinare il gusto dell`avventura.. nel grande gioco della vita... all`anima che e` destinata.. a trovare.. la dolce isola.. che e` conoscenza e pace e con-divisione (cum-patere compassionevolmente..)ri-scoprendo.. con una visione piu` globale dall`alto della montagna.. una magia-vita.. che va` oltre l`umano.. L`avventura delle avventure diun seme di vita.. che sale per comprendere e scende per condividere... scoperta.. e con voglia voglia di scoprire.. soprattutto..(destinata?)affiancato da coraggio e voglia.. di percorrere quel cammino.. apertura.. per conquistare.. il divino.. in se.. e per il tutto... e per ri-velare ancora il divino.. alla vita.. riportando nella vita il sorriso ad un altro seme. Molto bella.. elevante.. illuminante.. dal tocco magico