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solo con la mia solitudine
E così ogni sera esco da quel portoncino attento ad attraversare perchè già una volta ci hanno provato a farmi fuori, riprovateci sarete più fortunati. Il mio sguardo incrocia quello di una commessa che ormai pur non conoscendomi mi conosce bene, uno sguardo che ogni volta mi fa pensare che stia guardando un fantasma o qualcosa di simile sembra cotta hey sveglia sono solo un uomo. Saluto i ragazzi del bar i miei pusher preferiti mi state ammazzando con il vostro caffè. Ed eccomi qui la mia fermata è li la vedo potrei fare una linea retta invece devo circumnavigare una piazza per arrivarci per un motivo che tra un po' vi spiegherò quanti maledetti bus ho perso per sta storia. Finalmente il mio viaggio è finito e come Colombo bacio la terra e mi ritrovo in piedi, al freddo, stanco con lo stomaco che brontola pretende anche lui e i miei occhi che a stento restano aperti sono fissi su uno spettacolo che quella piazza mi offre e come un bimbo che guarda palloncini perdersi mi incanto...
Bande di ragazzi su motorini che fanno la gara a chi lo impenna di più e stanno li ore ed ore padroni della piazza senza un cappello, una sciarpa e a volte senza neanche un giubbino ma vestiti del loro sorriso stupido da imbecilli e io invece sono solo con la mia solitudine al gelo, con sciarpa cappello e giubbino con il freddo che mi ha gelato anche la barba e l'ultima cosa a cui penserei è a sorridere. Vorrei solo essere trascinato dal vento come una foglia morta via da qua. Poi il déjà vu continua ed ecco spuntare dal nulla gruppetti di ragazze dove la volgarità è il loro pregio migliore sfilano con vestiti sgargianti con le te*te al vento e con pantaloni stretti giusto per attirare l'attenzione. A volte hanno in mano un telefonino e mettono a tutto volume una canzone dell'ultimo cantante neomelodico, la storia è sempre la stessa lui che piange per padre in prigione, lui che piange per lei che lo ha lasciato, lui che è felice perchè ha trovato la donna perfetta a quindici anni e se la vuole sposare caz*o il matrimonio c'è sempre. Sono ragazzi e ragazze strane che vivono in un mondo diverso dal mio non potrebbero mai essere ne miei amici ne mie fidanzate. Penso se dovessi andare ogni settimana con loro dal barbiere per farmi pettinare i capelli, caz*o pettinarmi i capelli, caz*o pettinarmi i capelli e giuro su mia madre è vero. Penso se dovessi affrontare un discorso con loro parlare di musica cinema oppure di politica magari anche solo sfogarmi con loro. Mi sento la comparsa di un film horror di serie b il classico virus creato da uno sconosciuto, lanciato su una città da uno sconosciuto e per motivi ancora sconosciuti. Invece di trasformarli in zombi li hanno trasformati in questi esseri senza cervello oppure ce l'hanno giusto per poter permettere al corpo di muoversi e alla bocca di dire caz*ate. E in mezzo a questi esseri strani ci sono quelli come me, i sopravvissuti scampati per uno scherzo del destino al virus, sempre di meno li riconosci perchè non hanno vestiti strani, capelli attaccati con l'attak un andatura da pollo. E quindi ogni tanto spunta un tuo simile e tu lo fissi e con uno sguardo ci diamo forza coraggio amico puoi farcela siamo pochi ma ce la faremo, sopravvivi. E io sono ancora lì al freddo a godermi lo spettacolo e cavolo l'ho pensato di essere migliore di voi, l'ho pensato quando ero anche io felice, quando avevo chi mi consolava, chi mi calmava, chi mi chiedeva come era andata la giornata. Si perchè tra questa melma a volte spunta una dea una persona simile a te e te ne innamori e tu pensi cavolo è mai possibile che un essere del genere stia con me? Poi arriva sempre quello più bello, più intelligente, più dolce sveglio e astuto, quello che sa consolarla come tu non sai fare e te la porta via e ti ritrovi solo. Ancora una volta. Ma tu non puoi fare altro che essere felice per lei sapere che in questo momento sta sorridendo, quel sorriso che a te toglieva il fiato perchè la ami, la ami più di te stesso. Cavolo l'ho pensato e vi chiedo scusa siete voi migliori di me la mia critica è solo invidia. Vorrei sorridere anche io è l'unica cosa che voglio. Mordetemi sul collo trasformate anche me. Ma se questo non è più possibile se sono destinato a stare solo accetto il mio destino ma portatemi via di qua per favore. Portatemi su un isola deserta buttatemi dalla nave me la faccio a nuoto sarò solo ma almeno sarà diverso...
e un solo pensiero adesso mi tormenta la mente, ma quando caz*o arriva sto autobus???
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0 recensioni:
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- Mi ero persa fra i tuoi pensieri, mi ero persa fra le righe e mi ero dimenticata che stavi ancora aspettando l'autobus. Non sai quanto mi sento diversa in un mondo pieno di diversi... complimenti per l'opera
- la punteggiatura in questo modo è fatta di proposito
- Nonostante la punteggiatura lasci un po a desiderare non sono riuscito a smettere di leggere. Molto bello e realistico. Forse, a mio modesto parere, la punteggiatura così disposta regala al racconto originalità e veridicità. Mi è piaciuto, complimenti!!
Anonimo il 19/04/2010 15:24
Mi sono rivisto nelle immagini che hai descritto. È una realtà fin troppo triste, una prigionia spesso ingiusta che travalica i confini delle nostre libertà...
vabbè... bel componimento
- Tesoro.. io sono incatata dalle tue opere. Hai descritto molto bene la realtà.. i giovani con delle canzoni neomelodiche, con i vestiti esagerati.. caos per le strade.. e tu che sei da solo, ti senti diverso. Vorresti sorridere, vivere.. amare.
Sto passando la stessa cosa, ultimamente. Lui che non è più mio, che ride con un'altra.. per un'altra. Io che sfogo le mie paure e delusioni con le poesie che parlano comunque di lui. Che l'amo.. non lo amo più.. ma il pensiero di quelle risate, dolci sussuri, pianto perché mi manca.. mi fa stare con te su quella fermata dell'autobus a chiedermi quando ca**o arriva sto autobus per portarmi via.. dalla mia maledetta solitudine.
Bellissima opera
Anonimo il 24/02/2009 14:54
sai che mii è piaciuta? bravo.
Anonimo il 03/01/2009 17:51
Testo molto complesso, che svela sentimenti profondi. Non importa vederli vestiti da dementi, per sentire la diversità, è semplicemente da differenza di età che ci rende diversi dalla nuova truppa e soprattutto è la felicità degli altri a farci sentire dei sopravvissuti.
Ma tranquillo, non sei per niente solo, la tua solitudine e affollata, affollatissima di noi come te. R.
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