Come ogni mattina Teresa si spazzola i lunghi capelli davanti al piccolo specchio incorniciato di legno. Il suo è un piccolo appartamento e quello appeso nell'ingresso è l'unico specchio che le consente di vedersi con un minimo di comodità.
Come sempre ascolta musica dal suo onnipresente lettore mp3 e in quel momento le struggenti note di un D'Alessio disperato fanno riemergere dal profondo del suo passato un viso che non ricordava più da moltissimo tempo.
D'un tratto, accanto a lei, nello specchio si materializza Riccardo e subito il tempo scompare e Teresa si ritrova improvvisamente al suo fianco, davanti allo specchio di quella camera d'albergo in quel freddo giorno di febbraio di... Chissà che anno era. Non ricorda l'anno, ma ricorda benissimo la serenità mista ad apprensione che provava per quell'incontro tanto desiderato, ma tanto temuto.
Riccardo... Chissà ora dov'era... Chissà con chi...
La spazzola s'impiglia in una ciocca ed il leggero dolore la riporta indietro e lo sguardo corre subito all'orologio al polso. Quant'è tardi! Deve sbrigarsi perche la metro non aspetta certo lei per ripartire dalla fermata poco lontana da casa.
La porta sbatte alle sue spalle mentre Teresa si affretta giù per le scale. Fuori il sole di luglio la riscalda dal brivido che è ancora in fondo al suo cuore ed ora quel ricordo è ritornato da dove è venuto.
Tra i volti nella metro Teresa non vede quegli occhi chiari che ancora la guardano con tenerezza mentre le note di "Sorprendimi" degli Stadio accompagnano il filo dei suoi soliti pensieri.