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I tre angeli custodi... cap 1
Alfio, Fiocco e Gail…
Sono i tre ”angeli custodi” preposti alla sorveglianza della fata Leira.
-Lei non lo sa, non l’ha mai saputo e giammai dovrà sapere d’essere una “fata”-
È così che Rappo, il vecchio mago, apostrofò i tre guardiani, che, intimoriti da tanta furia, guardando timidamente per terra, mormorarono brevi parole, tipo : Si mio Signore, avremo cura che il tuo ordine sia ben eseguito…
Finalmente soli, riunitisi nel giardino della casa di Leira, i tre cominciarono a parlare fra di loro:
-Perché-disse Alfio il fauno,- questo fiore non deve conoscere i suoi poteri?
Fiocco ci pensò un poco, poi rispose così:- Forse in questo mondo le Fate non sono ben accette,
ed allora il Gran Maestro così facendo la vuole proteggere!
L’unico che rimase in silenzio fu Gail, il bi-alato, che di giorno assumeva le sembianze di un gabbiano e di notte quelle di un gufo, Gail, era il più anziano del gruppo aveva già vegliato su altri protetti del Gran Maestro e ne aveva viste tante di storie e di vite che, oggi, era del tutto indifferente ai perché ed ai percome dei suoi compagni; almeno fino a quando, il mattino seguente, non vide per la prima volta la piccola Leira.
E fu, come dire, il classico colpo di fulmine, il ruvido Gail, dal ramo della quercia dov’era appollaiato vide uscire dalla casetta questa bambina, bella come il sole, profumata come il mare,
sorridente come la luna; la vide correre e giocare lieta nel prato, correre e saltare con Alfio che aveva assunto le sembianze di un cerbiatto e Fiocco che invece aveva assunto la forma di uno scoiattolo.
Quanta serenità, quanta felicità sprizzava la piccola, e con un occhio fisso all’orizzonte e l’altro sempre mirato alla bambina, Gail cominciò a fantasticare…
In lontananza le nubi cominciarono a gonfiarsi ed annerirsi, il vento cominciò a fischiare forte fra i rami, strappando le foglie più deboli; Gail annusò più volte l’aria e fece due voli rapidi, il primo in direzione della corrente, l’altro in senso inverso, si alzò di parecchi metri al di sopra del prato e potè così vedere che la bufera in arrivo era veramente grande e pericolosa.
Planando in ampi cerchi sorvolò i compagni e li avvisò di quanto aveva scoperto, i due, allora, fecero in modo che le rincorse di Leira la portessero molto vicino all’ingresso della sua casa; poi, con la dolcezza dei loro musetti la costrinsero, con piccole spinte a varcare la soglia, proprio mentre le grandine cominciava a far danni.
Gail fu l’ultimo ad entrare, e così erano, per la prima volta, tutti e quattro vicini e pronti a fare conoscenza, Leira ne carezzava prima uno poi un altro poi cercava di prendere fra le manine anche Gail, il quale, soggiogato dalla sua dolcezza accettò volentieri d’essere abbracciato; che spettacolo meraviglioso, quattro elementi in sintonia fra di loro, ognuno col suo linguaggio, ognuno con la sua peculiarità, ma tutti e quattro affratellati in quest’aura di pace e amore.
Il cigolare delle ruote del vecchio calesse era addirittura più forte del rumore della grandinata, e fu così che i quattro si accorsero del rientro di Wanta, la madre della bambina…
Continua…
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