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il bucvher
I fiochi raggi solari salirono ad investire il viso di Wiliam Rogers, questi con un gesto impaziente si girò dall'altra parte tirandosi fin sopra la testa le candide coperte di lino, e sporgendosi con il braccio sinistro e la gamba verso l’altra metà del letto matrimoniale:
-un momento- si disse – io non ho mai avuto un letto matrimoniale, né tanto meno coperte di lino!-
Come svegliato da una secchiata di acqua gelida fece per rizzarsi a sedere.
Stump colpì violentemente con la testa qualche cosa che sporgeva sopra di lui:
“ Ma porca puttana! “ esclamò mentre qualche cosa gli rotolava sopra il grembo.
Con gli occhi ancora offuscati dal sonno cerco coi propri sensi di orientarsi, nella soffusa luce che bieca entrava dalle imposte, poté solo farsi un idea di dove si trovasse, gli oggetti avvolti nel semi buio non gli erano di certo familiari, e non percepiva niente che gli ricordasse la sua dimora in Gilder Street a New York.
Con la testa ancora pulsante dal dolore, annaspò con la mano in cerca di un interruttore, o qualche cosa del genere, ma come era comparsa improvvisamente l’altra metà di letto, era scomparso inevitabilmente anche l’interruttore che si trovava sopra il suo letto, decise quindi di andare alla finestra, aprì le imposte e vide che si trovava in un ambiente totalmente conforme, le pareti erano tutte di metallo e i pochi mobili che si trovavano nel luogo sembravano compattarsi al meglio con la stanza.
Sempre massaggiandosi la testa Will spinse un bottone rosso simile a quelli anti incendio, ancora non era consapevole di ciò che gli stava succedendo e lui era in quella famosa fase di negazione che ogni essere umano assume quando non sa cosa gli stia accadendo.
Una lastra che comprendeva il muro di metallo scivolo elettronicamente alla sua destra aprendogli un varco simile ad una specie di porticina, Will imboccò la porticina e si ritrovò in uno stretto corridoio illuminato da luci al neon che scendeva inclinandosi come uno scivolo verso il basso, guardò nella stanza e vide il letto sfatto e sopra di esso l’oggetto che gli era crollato in grembo dopo che aveva battuto la testa contro la mensola che lo sovrastava, si trattava di un Bucvher:
-impossibile- si disse sconcertato William –i Bucvher possono esistere solo nel sistema HK – 38 del sistema 9 di venere, come può essere arrivato fino alla terra? –
Poi si fece un’ altra domanda che gli sembrò macabramente più semplice e giustificabile – o come posso io essere arrivato fin qui? – la testa gli doleva ancora ma mentre il bernoccolo cominciava a crescergli al angolo della fronte, il dolore lancinante che gli tagliava il cervello come un rasoio cominciava gradualmente a scomparire, allora poté cominciare a ragionare più lucidamente.
Si accostò alla grande finestra quadrata e scrutò fuori le due lune satelliti di nettuno e le tre stelle, tutte si coloravano di un arancione incendiato intorno al’intera distesa amorfa sulla quale regnava la desolazione.
Prese in mano il Bucvher e lo esaminò a lungo, guardando la sua superficie vetrosa e ruvida allo stesso tempo, i colori che uscivano dall'interno di quella sfera extraterrestre si semplificavano in piccoli bagliori multi colore.
Era la prima volta che Will ne vedeva uno e ne era al contempo intimorito quanto affascinato. I Bucvher erano trasportatori oggetti che canalizzavano il tempo e lo spazio consentendo a chi lo possedeva di viaggiare indisturbato in qualsiasi tempo, dimensione o luogo.
D’ improvviso Will connesse ciò che era accaduto il giorno precedente e con ancora il Bucvher sul palmo della mano ricordò che in effetti non era la prima volta che ne osservava uno:
“ che cosa nascondi lì sotto? “ chiese Will al suo vicino di scrivania alla Interceptor Agency l’agenzia governativa con sede nel Jersey che si occupava delle intercettazioni di navi non terrestri e tanto meno non amichevoli.
“ Niente! “ gli rispose Harvey, così si chiamava il collega, mostrandogli la sfera che teneva sotto un fazzoletto “ è il copione di un Bucvher, quel bastardo marziano che me lo ha venduto mi aveva convinto che fosse autentico ed io…. ” Si interruppe facendo un sospiro di frustrazione
“ e tu ci sei cascato come un allocco! “ finì la frase Will scoppiando a ridere
“ Maledizione è tutto il giorno che lo strofino nemmeno fosse il culo di mia moglie “ riprese stringendo i pugni Harvey “ ma niente non ne vuole sapere di funzionare! “
“ dove vorresti andartene? “ chiese Will che aveva smesso di ridere e che al momento stava rigirandosi tra le dita una matita “ sulle calde spiagge assolate di Plutone magari? “ cominciò recitando la parte del sognatore solitario “ a passeggiare con una bella brunetta Devariana sui porti del blocco MO – 19 ad ammirare i trabocchi?
“ Anche perché no? “ gli rispose stizzoso Harvey
“ Harv! “ lo ammonì il collega guardandolo di traverso con un ghigno che lasciava trasparire quanto si divertisse “ sei un coglione! “ e ricominciò a sbellicarsi
“ Vaffanculo Rogers! “ si alterò Harvey “ che male c’è a sognare un po’ ? “
Will che continuava a passarsi quel gingillo tra le mani come fosse una palla da Baseball rispose:
“ e Harv Harv, come mi diceva sempre il mio vecchio“ cambiò volutamente tonalità di voce rendendola più cavernosa “-sognare un poco non è dannoso per la salute figliolo, è illudersi che può seriamente nuocere. ”
Harvey si afferrò la testa fra le mani e aggiunse:
“Amen”
Will che vide l’amico realmente affranto si chinò verso di lui:
“ Harv lo sai che è impossibile che oggetti come questi passino la dogana atmosferica terrestre “ mentre parlava gli sventolava davanti alla faccia il Bucvher “ anche se si tratta di un falso abbastanza ben riprodotto sai benissimo che non si tratta di ciò che credi! “
“ Sì ma io… “ Harvey cercò delle giustificazioni ma era come arrampicarsi sugli specchi
“ e poi se fosse stato vero sai quanto sarebbe potuto essere pericoloso “ riprese William facendo finta di non avere sentito l’amico “ solo gli abitanti di nettuno e forse qualche stregone venusiano sanno esattamente come usarlo, in mano a gente inesperta come noi... ” si bloccò alla ricerca delle parole giuste “ sarebbe un vero pericolo, non sapremmo dove ci porterebbe né tanto meno a quanto ci porterebbe! “
“ Già “ disse Harvey, "noi non sappiamo un bel niente di ciò che ci circonda anche se quei.. ” indicò verso l’esterno dove alcune auto a reazione svolazzavano in uno sciamare di carrozzerie “ .. idioti che governano il mondo pensano di sapere tutto! “
“ Esatto! “ soggiunse Will “ come si può controllare ciò che non si comprende? “
Per un lungo istante il silenzio regnò nel piccolo Box della sezione contabilità al 120° piano del Interceptor Agency Bulding, poi Will ruppe il silenzio cercando di riportare un po’ di serenità.
“ E = MC al quadrato vecchio mio “ esordì cominciando a strofinarsi la sfera sulla maglietta grigia “ non possiamo andare contro le leggi di Einstein l’uomo non può viaggiare a 300. 000 Km/H come la luce, si liquiderebbe come un budino al sole.
Non aveva ancora finito la frase che una luce abbagliante lo avvolse, per un attimo gli sembrò che il tempo si fermasse e che la testa gli viaggiasse verso altri mondi come quando abbondava di Jack Daniel’s al Chips Club, poi era diventato tutto buio, Harvey era una voce lontana anni luce e come ridestatosi da un nitido sogno che sembra reale si trovava laggiù, ovunque fosse con esattezza il laggiù.
La corrente dei suoi pensieri fu interrotta da un'altra porta che si apriva sempre elettronicamente dall'altro lato della stanza, istintivamente si rifugiò nel corridoio pendente, il quale appena Will vi mise sopra il piede si spalancò in una voragine e come un vero scivolo lo fece cadere verso il basso simile ad un cestino di biancheria sporca, uscì da una fessura grande a malapena per passarci, vi sbatté contro e piroettò su un pavimento di liscio adamantino.
Si tirò su in piedi e si toccò la fronte dove una bella escrescenza si era fatta strada sulla sua fronte, il Bucvher era caduto assieme a lui lo raccolse ed accertatosi di stare bene si accorse di essere in un sotto livello del tutto simile a quello superiore, le lampade alogene correvano sopra il suo capo come vene luccicanti lungo il soffitto.
“ Ehi tu! “ una voce atona lo colse alle spalle.
Quando Will si girò a guardare di chi si trattasse non sapeva se gridare o svenire, due uomini in uniforme erano piazzati dritti come fusti a pochi metri da lui, erano senza faccia al suo posto avevano un insieme compatto di tessuto epiteliale, il naso, la bocca, gli occhi e le orecchie erano assenti eppure quegli esseri lo stavano in qualche modo osservando
“Diamine un terrestre! “ disse quello alla sua destra
“ma come è possibile? “ ribatté quello alla sua sinistra
“Non lo so, ma credo proprio che dovremmo ucciderlo! “
Dalle cinture estrassero da una fondina invisibile una pistola a raggi megatronici, Will cominciò a correre mentre fasci di raggi polverizzante lo sfioravano facendogli sentire il calore delle scariche elettriche sulle guance, cominciò a farsi strada fra un labirinto di corridoi equivalenti, svoltando a destra poi a sinistra e di nuovo a destra, mentre da dietro le sue spalle le voci che sembravano camuffate da una maschera continuavano a strillargli
“Fermo non puoi scappare! “
“Fermo non puoi stare qui! “
“Fermati immediatamente non puoi comportarti così ! “
- posso mandarvi a cacare- si disse Will, d’un tratto svoltò un angolo e andò scontrarsi con uno di quegli esseri facendolo rocambolare sul pavimento
“ Fermo…. ”
“ Sì Sì ! “ disse Will colpendolo col tacco della scarpa sul volto inesistente, l’essere non si mosse più, Will gli prese l’arma dalla fondina inesistente e ricominciò a correre
Voltato l’ennesimo angolo si ritrovò in un vicolo cieco, si voltò e puntò l’arma in attesa dei suoi inseguitori, quando questi arrivarono premette sul grilletto.
Niente
“Povero umano! “ lo apostrofò uno, erano totalmente simili nelle loro divise nere, col cappello con sopra un teschio perfettamente calzato sulla testa immonda
“ Non lo sai che i Killved funzionano solo se utilizzati da una abitante di Nettuno? “ disse l’altro finendo la frase con un bisbiglio maligno.
Era in trappola non poteva negarlo i due gli puntarono addosso i Killved, già Will si vedeva ridotto come un mozzicone di sigaretta appena fumata, poi si accorse di avere ancora in mano il Bucvher
“ Maledizione ha un Bucvher! “ disse uno di loro
“ Ma come è possibile, presto inceneriscilo! “
Ma prima che i raggi potessero raggiungerlo Will aveva già strofinato la sfera contro la sua maglietta grigia.
Ancora il tempo che si fermava, la luce, le voci distanti
Si ritrovò nuovamente davanti ad Harvey, il quale lo stava guardando con la bocca spalancata.
“ Mio Dio Rogers, ma allora funziona! “ cominciò a tempestarlo di domande “ Dove sei stato? “
“ Su Nettuno credo! “ rispose ancora mezzo stordito William
“ E come è che con te ha funzionato e…”
“ Basta, zitto! “ lo bloccò con un gesto della mano Will “ lasciami respirare Harv! “ la testa gli vorticava come se si trovasse sopra una giostra.
In quel momento il capo ufficio un omone massiccio sui cinquanta con folti baffi bianchi e capelli brizzolati si accostò alla loro postazione e li rimproverò
“Allora lavativi cosa stiamo facendo qui? “ Will fece giusto in tempo a nascondere la sfera nel cassetto centrale della sua scrivania
“Avanti non siete mica pagati per starvi a guardare! “
I due si girarono e di nuovo schiena a schiena ricominciarono a trafficare con il loro PC-LD di ultima generazione
“ Cristo! “ ricominciò a voce bassa Harvey dopo che il capo se ne era andato “ ma come hai fatto, dopo voglio riprovarci anche io, viaggiare per mondi inaccessibili vedere cose che solo la NASA può sapere con esattezza” sembrava che stesse recitando un monologo:
“ almeno dimmi “ concluse voltando la testa verso Will “hai visto gli indigeni di Nettuno, come sono? “
Will roteò sulla sua sedia girevole verso l’amico, si accese una sigaretta espirando avidamente:
“ Bè per quel tempo, oltre tutto non calcolabile, che sono stato in quel posto” le parole rimasero ad ondeggiare nell'aria come la striscia di fumo che aveva da poco inspirato “ e per quello che mi ricordo, posso tranquillamente dirti che non sono tipi dalla risata facile! “
FINE
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