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Il pianeta della felicità
Non siamo soli in questa galassia... immersa nell’infinito spazio di stelle luccicanti, nell’immenso cielo scuro che come un mantello avvolge il mio terrazzo..
Volgo gli occhi in su e scruto le stelle sperando di vederne cadere una. Eccola! Come una delicata fiammella parte da non so dove, per finire dritta nel mio cuore affinché anch’io, finalmente, possa esprimere il mio desiderio nella notte di san Lorenzo!
Quale potrebbe essere l’oggetto del mio desiderio? Ci sono davvero oggetti e situazioni in grado di rendermi felice? Ma ecco con grande sorpresa che mi accorgo di non poter essere più felice di così,
perché amo tutto ciò che mi circonda, e il fatto stesso di aver visto quella minuscola stella mi ha
colmato il cuore! È con gioia immensa che mi tuffo nelle morbide e calde coperte pensando ancora a quell’attimo che, a mia insaputa, avrebbe cambiato la mia vita.
Avete presente il momento in cui siete tra sonno e veglia? È in quell’istante che un odore sconosciuto inonda la mia camera... vedo un fumo denso e verdastro che fuoriesce dalla presa elettrica facendo sciogliere il carica batterie del mio amato Mp3.
Non ho la minima idea di ciò che sta accadendo e come per pura magia il fumo si trasforma in tre piccoli esseri verdi dai volti buffi che con i loro occhietti spalancati mi osservano. Ci accomuna un’unica cosa: il terrore di avere di fronte un essere completamente sconosciuto. Loro hanno paura di me, io di loro!
Si sa l’ignoto gioca cattivi scherzi, ma non avrei mai pensato che nella mia cameretta si sarebbero materializzati degli extraterrestri, venuti sulla Terra da lontano su di una minuscola stella cadente... e che per giunta parlassero italiano!
“Quanto sei brutta! ” mi dicono disgustati ed inorriditi dalla mia figura. Io sono pietrificata come se la lava del Vesuvio mi fosse caduta addosso... vorrei dire loro di non aver mai visto in vita mia esseri più brutti, ma mi hanno insegnato una discreta educazione e non posso che annuire alle loro parole.
Ve li descrivo, ma vi prego di non volermene se la descrizione non corrisponde alla perfetta realtà, perché per più di tre secondi non riesco a guardarli: sono esseri di piccole dimensioni, (non so se avete presente una scimmietta), verdi con pois rosa e gialli, le loro orecchie sono come delle scamorze di bufala affumicate e il loro odore ricorda le cozze andate a male. I loro movimenti sono veloci e scattanti, innervosirebbero persino il parroco del mio paese.
Eccoli ancora all’attacco: “Non avere paura di noi” mi dicono. “Veniamo dal pianeta Happy Planet, siamo Xm2c, Sy3k e Rtg6. Siamo felici di conoscerti, Stella, piccola creatura dalle strane forme. Veniamo da un mondo felice pieno di allegria dove tutti si aiutano a vicenda e non hanno bisogno di nulla per sopravvivere. Nel nostro pianeta regnano spensierati regina Joy e re Mirth.
La nostra terra è piena di schermi giganti che servono a vedere come conducete la vita in questo mondo insomma, siamo una specie di Grande Fratello innovativo. ”
Guardo esterrefatta i tre esserini e mi pento di non aver espresso il mio desiderio; ora la paura mi farebbe chiedere di non incontrare mai nella mia vita extraterrestri come loro!
Ma pian piano mi tranquillizzo, soprattutto dopo aver ascoltato la loro missione: lo scopo della gita extragalattica è quello di sapere come facciamo noi terrestri ad essere felici possedendo dei semplici oggetti.
Mi fanno una lista e mi chiedono: “Che felicità ti regala quel telefonino? Cosa ne fai della tua felpa firmata? Perchè indossi quelle scomodissime Nike quando potresti camminare libera a piedi nudi? ”
Ahimè! Mi sento sprovveduta e impreparata, come in una di quelle terribili interrogazioni che mi perseguitano nei sogni! Non ho risposte alle loro domande.
Ma non è finita qui.. sentite questa! Xm2c mi chiede tra i denti: “Ma il re e la regina di questo pianeta si chiamano forse Dolce & Gabbana? Perchè avrei messo una scommessa con il mio amico Rtg6! ”
Mi rammarico e gli rispondo di no! Non so proprio come fare ad aiutare questi piccoli esseri ed ora che la paura lascia spazio alla curiosità, un’idea accende una lampadina nel mio cervello!
“Se promettete di non combinare nulla di strano, di non far scoppiare la guerra mondiale o il panico tra i due popoli, vi porterò con me a scuola così potrete osservare i ragazzi della mia età, la loro apparente felicità, e niente poco di meno, conoscerete gli alieni più strani del pianeta Terra, una specie in continua evoluzione: i PROF! ”
L’indomani mattina, come se nulla fosse, tiro fuori i miei graditi ospiti sonnecchianti dai cassetti del comodino.
Infilo Xm2c nella sacca, Sy3k nella cartellina di artistica e Rtg6 nello zaino insieme ai libri.
Carica come un mulo, zoppicante come un cane bastonato, mi avvio a scuola fra gli schiamazzi dei miei amici verdi. “Tacete” dico loro minacciosa“Osservate senza fiatare! ”
Arrivo vicino ai cancelli della mia scuola. Ci sono tanti ragazzi della mia età: due miei amici si rincorrono tentando degli ignobili sgambetti, pugni, schiaffi. È normale amministrazione per me assistere a queste scene, ma sono del tutto nuove per i miei ospiti verdi: loro tremano dalla paura ed io arrossisco dalla vergogna.
Si avvicina il solito gruppetto di “quasi amiche” come al solito cariche di perfidia e talmente piene di sé che assomigliano ad un pallone pronto a scoppiare. Non perdono tempo e subito criticano il mio modo di vestire, giudicano gli abbinamenti degli abiti presi un po’ a casaccio e tutto ciò che non rientra nel loro concetto di perfezione.
Mi chiedo cosa stanno pensando di loro i miei piccoli amici alieni.. ma per fortuna corre verso di me, con un sorriso a 140 denti, con le braccia aperte per un abbraccio da lotta greco-romana, l’unica amica che ancora non mi reputa invisibile e che mi ha sempre considerata per quello che sono: un vulcano di imperfezioni, di emozioni contrastanti, che abbiamo sempre vissuto insieme, senza mai separarci. Gli alieni tirano un sospiro di sollievo, nel vedere quella ragazza così bizzarra, ma felice e sperando che dopo tutto, fra i mille e mille volti apparsi nei loro monitor, possano esistere altre persone come lei.
E così trascorro una giornata di vita scolastica fra interrogazioni, compiti in classe e spiegazioni interminabili. Ad un tratto però i tre esserini, tramortiti dalla spiegazione di matematica, iniziano a russare rumorosamente e tutti sospettano che io mi stia divertendo a sperimentare nuove suonerie.
Questa è una vera fortuna, il mio cuore sta battendo a 1000 all’ora, per la paura di essere scoperta!
Deve esistere forse un Santo Alieno protettore, perché in quel momento suona la campanella e via tutti a casa!
Xm2c, Sy3k e Rtg6 non si accontentano di una giornata a scuola; hanno le idee confuse, vorrebbero trascorrere anche una giornata al centro commerciale, al mercato rionale, vorrebbero andare ad una festa di compleanno, allo stadio a guardare una partita del Bari, e la domenica vorrebbero assistere alla messa del fanciullo!
Ma come posso fare io ad accontentarli?
Finalmente ho trovato la soluzione! Li nasconderò in cantina e da lì potranno partire per tutte le loro esperienze, perché ad un tratto li vedo trasformarsi in tre meravigliosi ragazzi biondi, con gli occhi azzurri come il cielo, da mozzare il fiato a chiunque... a questo punto spero che non partano più!
Passano le settimane e i miei piccoli alieni ormai sono ragazzi come me: hanno imparato molto e finalmente hanno capito come utilizzare il telefono, il citofono, il cellulare e soprattutto che devono necessariamente mangiare i cibi del nostro pianeta e non scambiare l’insalata con l’erba del mio giardino!
Un giorno però, mi chiamano con voce triste e malinconica ed io, immediatamente, capisco cosa sta per succedere. Andranno via. Xm2c, il portavoce del gruppo, leader assoluto di ogni polemica, mi parla e dice : “Stella, sei stata prescelta come nostro contatto con gli umani, perché sei stata la sola persona che alla vista di una stella cadente non ha espresso un desiderio, perché eri già felice così
Abbiamo capito che nel tuo pianeta ognuno possiede qualcosa, che si è felici quando si è meglio degli altri, che non sempre ci si aiuta e ci si ama per ciò che si è, e non per come si appare.
Ma con te abbiamo la speranza che ci siano altre persone disposte a rinunciare alle cose inutili e superficiali per poter amare tutto ciò di bello che si ha a disposizione: le immense distese di mare,
le cime altissime e innevate dei monti, le morbide praterie su cui potersi rotolare felici.
Lo spazio ci sta chiamando e dobbiamo lasciare il tuo mondo tra circa dieci minuti”.
Un’onda di angoscia mi invade, tutto intorno a me si spegne, corro verso i miei amici e piango senza fermarmi tra le loro braccia, ci stringiamo a vicenda, e pronunciamo parole d’addio che vengono scolpite nell’anima che non andranno più via.
No, non voglio lasciarli andare, no non posso! Ma ora non c’è più tempo, è tardi ormai. Con un ultimo saluto, i miei tre amici scompaiono nell’oscurità di quella sera e io resto sorridente a fissare il cielo popolato da stelle che illuminano l’universo. Ma solo tre sono le più brillanti e le più belle: quelle che hanno dato luce alla mia vita, che l’ hanno arricchita con i loro insegnamenti, che mi hanno fatto divertire con il loro buffo aspetto ma che soprattutto mi hanno insegnato che bisogna essere felici per ciò che si acquista, ma per quelle cose che si conquistano solo con il cuore e che rallegrano più di qualunque altra cosa...
Non siamo soli, in questa galassia...
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- Curioso, l'ho letto con piacere.
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