(Amara Nausea)
L’uomo dondolava e tutta la strada dondolava con lui, con il ritmo lento e morbido di un walzer.
Stringeva la bottiglia nel pugno, serrato e fermo come sull’elsa di una spada.
L’altra mano cercava di tener ferma la testa impazzita, come l’ottovolante di un luna park.
L’uomo si fermò, illuminato dalla freddo chiarore del lampione, davanti alla sporca scatola di cartone che era il suo letto per quella sera.
Per tutte le sere.
Il volto dell’uomo, tagliato dalla lama di luce, si liquefò nella marea amara della nausea.
E si addormentò.