Guardò nel fondo del suo drink, c’era rimasto solo un pezzo di ghiaccio traslucido, lo fece ri suonare scuotendolo contro il vetro e pose il bicchiere sul tavolo.
Aveva finito l’insegna; la esaminò e soddisfatto andò a fissarla sulla porta del suo negozio.
La bottega di Simon era ben conosciuta in città, apprezzata e frequentata dalle signore che venivano per il vasto e raffinato assortimento di biancheria intima ed oggettini per donna. Ciò nonostante Simon aveva deciso di cambiare attività.
Regalò tutto; ogni sorta di capo e orpello fu offerto congiuntamente a un curioso invito scritto su cartoncino: Gentile Signora, dopo tanti anni di specializzazione nel campo femminile devo riconoscere che non conosco ancora le donne, il negozio prossimamente verrà chiuso.
Simon stava attaccando la sua nuova targa.
“Ah finalmente,” sentì dire dietro di lui.
Simon si girò.
“Gentile signora, oggi si apre,” disse Simon alla donna che gli stava davanti.
“Molte di noi si chiedevano cosa avesse mai in mente, mi faccia leggere, suvvia.”
Simon si spostò di qualche passo, e si mise di fianco alla donna. Tutte e due guardarono l’insegna.
“Ma, veramente crede...”
“Certo, non crede?”
“Sì, insomma perché no; complimenti,”
“Bene spero di rivederla.”
“Senta, dunque è aperto?”
“Sì, sì.”
“Allora mi lasci provare.”
“Prego venga.”