Tutti i ragazzi si sedettero rumorosamente per ascoltare cosa avesse da dire l’ufficiale. In breve il silenzio scese nell’aula. L’uomo appoggiò le mani sulla cattedra di legno scuro e guardò attentamente le persone che aveva dinanzi. La classe pendeva dalle sue labbra.
- Sono qui oggi per esporre il progetto di potenziamento e conservazione della razza ariana tedesca- Incominciò, inforcando i sottili occhiali - obiettivo principale per la realizzazione di tale progetto, la cui esecuzione è stata ordinata dal Führer in persona, è la completa estinzione dei parassiti della nostra società quali ebrei, omosessuali, individui afflitti da profonde turbe psichiche e handicappati che da ormai troppo tempo annacquano il sangue, originariamente puro, della virtuosa popolazione tedesca.
Un leggero brusio si alzò tra gli studenti sui cui volti traspariva ora stupore e interesse.
- La campagna d’informazione, molto a cuore al Führer, deve passare necessariamente per i giovani tedeschi della vostra età dal momento che…
- Intendete davvero ucciderli tutti? Non vi sembra una cosa contro natura uccidere persone così deboli? - esclamò alzandosi uno dei ragazzi, seduto in seconda fila. L’ufficiale, interrotto dall’intervento del giovane, digrignò i denti per la rabbia mostrando i muscoli contratti della mascella
- Franz, ma come ti permetti di interrompere così l’ufficiale? Sei impazzito forse? - Saettò l’insegnante che assisteva seduta in un angolo, rossa di rabbia e di vergogna - la prego di perdonarlo capitano Schulman, i ragazzi a volte sono molto impulsivi.
Il volto dell’ufficiale si rilassò.
- Come ha detto che si chiama il ragazzo? Franz? - chiese all’insegnante, senza distogliere lo sguardo, incuriosito dal ragazzino che ora era sprofondato dietro al banco per la vergogna.
- Franz Schmidt signore, è uno degli studenti più brillanti della classe - rispose l’insegnante senza esitazione.
- Bene Franz - disse l’ufficiale mentre camminava fra i banchi fino alla terza fila, squadrando i ragazzi che abbassavano immediatamente il capo quando incrociavano il suo sguardo - contro natura dici? Conosci la teoria del professor Darwin, Franz? - chiese, fermandosi davanti al suo banco.
- No signore - rispose questo senza alzare lo sguardo.
- Ne ero certo, se l’avessi conosciuta sapresti certamente con quanta pietà opera la natura verso i più deboli – disse sorridendo - bene, la natura opera costantemente una selezione fra chi può sopravvivere e chi no, e non opera questa scelta secondo bontà o carità cristiana, Franz, ma sulla base di una costante, violenta e inumana competizione. Chi vince, col tempo, subisce una trasformazione in un essere superiore, mentre di chi perde rimangono, nella migliore delle ipotesi, soltanto i fossili. Tutti gli animali, persino i pietosi fringuelli delle isole visitate dal professor Darwin non conoscono pace, ma solo perenne guerra risolta imparzialmente da Madre Natura a scapito dei più deboli. Come puoi vedere in natura non c’è evoluzione senza estinzione e ora per far evolvere il popolo del quale tu fai parte, il tuo paese intende adoperare tutti i mezzi necessari, da che parte vuoi stare? Evoluzione o estinzione? Perché, vedi Franz, la natura mostra molto raramente di risparmiare chi si schiera dalla parte sbagliata.
- E lei capitano, si è schierato dalla parte giusta? - pensò tra sé e sé Franz, fissando la fascia rossa con al centro la croce uncinata legata al braccio dell’ufficiale che aveva smesso di fissarlo e ora sfoggiava un sorriso di vittoria.