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Io sono la nemesi.

Terza notte di appostamento.
Le gambe sono diventate insensibili dal freddo ma va bene così.
Il passamontagna mi da l’impressione di un’altra pelle sul viso.
Non stacco l’occhio dal mirino.
Tra il silenziatore applicato al fucile e il casolare ci sono 500 metri scarsi.
Il Boss è lì dentro.
Il verme.
Ripenso tutto il giorno alla sua carriera criminale e sento la testa scoppiarmi.
Lo vedo uccidere, torturare, minacciare.
Un nuovo orrore, messo in pratica alla stessa velocità con cui viene pensato.
Non riesco più a dormire.
Nei miei sogni, un mondo fatto di assassini, di violenza, di innocenti mandati al macello.
Per questo sono stato fuori dal giro per un po’.
Ho avuto dei problemi.
Lo psichiatra dice che ho un sacco di rabbia repressa.
Che se continuo così dovrò abbandonare la carriera.
La “mia” carriera inizia stanotte.
Io sono la nemesi.
Il male è dietro quelle finestre buie.
Fra poco ci sarà l’irruzione.
Avrò tutto il tempo di sparargli un colpo in testa.
I Capi.
Che stupidi.
Pensano che mettendomi nelle retrovie hanno risolto il problema.
Solo perché ho pestato a sangue un “mafiosetto” poco più grande di mio nipote.
Non capiscono.
Quei balordi hanno bisogno di una lezione.
La legge ha fallito.
I processi sono una farsa.
Si dichiarano pentiti e vivono protetti e ben nutriti dallo Stato.
Idioti.
Mi mordo il labbro dalla furia.
Tutto questo deve finire.
Serve una “scrollata” e sono qui per dargliela.
Il “dopo” è un problema che non mi riguarda.
Il messaggio sarà chiaro per tutti.
Sento il segnale della Radio Trasmittente.
Sono pronti ad entrare.
Sposto il peso sul braccio destro.
La visuale è ottima.
La notte è limpida.
Scorgo quel cacasotto di Marculli avvicinarsi lentamente nella boscaglia.
La sezione Catturandi avrebbe bisogno di gente più motivata.

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0 recensioni:

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10 commenti:

  • Dora Forino il 30/06/2011 10:50
    Buon racconto che si lascia prendere subito, c'è rabbia, voglia di giustizia, ribellione per la lentezza dei processi.. Ben racconto strutturato. Complimenti!
  • Bob di Twin Peaks il 16/08/2010 13:37
    almeno gli potevi far tirare un duomo di Milano... (sdrammatizzo quando sono "drammatizzato" veramente bello
  • Giorgia Spurio il 26/10/2009 00:00
    ma è stupendo!
    l'ho letto tutto d'un fiato.
    la vicenda è la classica vicenda d'azione ma in mezzo c'è la psicologia di ogni persona e della nostra società.
    c'è la denuncia alla nostra società mentre si scava nell'inconscio del protagonista.

    è stupendo!
  • Eduardo Vitolo il 07/07/2009 08:14
    Ciao Giancarlo
    Come stai?
    Grazie mille per la lettura e il commento positivo.
    La tua riflessione è molto pertinente sia riguardo lo stile del racconto che il tuo suggerimento di "editing"
    Quella frase non mi ha mai soddisfatto in pieno.
    Ma visto che si trattava di un concorso letterario a tema e dovevo descrivere il tormento del protagonista ho preferito essere fin troppo chiaro e palese.
    Di sicuro uno sbaglio.
    Per dovere di cronaca non ho vinto il Premio.
    Ma i vs commenti positivi mi fanno sentire come se lo avessi vinto
    Al più presto leggerò qualcosa di tuo.
    A Presto e grazie ancora
    Edu
  • Giancarlo Stancanelli il 06/07/2009 19:30
    Decisamente un buon racconto, teso e vibrante al punto giusto.
    I periodi corti, spesso cortissimi, suggeriscono l'incedere lento del tempo inseguendo la rabbia del protagonista.
    Personalmente, ma ovviamente è solo la mia discutibilissima opinione, renderebbe ancora meglio senza "Stavo facendo la cosa giusta?".
    Bravo,
  • Eduardo Vitolo il 23/04/2009 12:17
    Un grazie di cuore a Sophie, Rainalda, Roberto e Christopher.
    Troppo buoni
    Abbracci
    Edu
  • Anonimo il 11/04/2009 10:38
    Senza parole!!!! bello...
  • rainalda torresini il 10/04/2009 16:03
    mi piacciono le frasi corte e intense!
  • roberto zannolli il 10/04/2009 15:56
    bravo!
  • Christopher Robin il 10/04/2009 13:28
    Bello e molto scorrevole.

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