Quella sera avevo sorseggiato interi periodi di Dostoevskij puro e non contento avevo continuato la serata con cocktails a base di De Lillo, Yourcenar e zucchero di Calvino tanto che a fine serata ero stravolto.
Avevo cominciato ad esibirmi in Esercizi di stile per poi proseguire in un pubblico Autodafè. Non sapevo se mi sentivo più un perfetto Idiota o piuttosto uno Straniero, fatto sta che sapevo di star inscenando un' Opera da tre soldi e questo non mi procurava fastidio alcuno.
Anzi, mi sentivo proprio Come una bestia feroce in un Giardino dei ciliegi. A quanti mi accusavano di essere un Uomo senza qualità sprezzante rispondevo di Malavoglia che piuttosto mi sentivo Un eroe del nostro tempo e che solo Le Anime morte di coloro che mi stavano intorno non riuscivano a comprenderlo.
Sproloquiando mi lamentavo della Vergogna che provavo ad essere circondato da Uomini e topi, da Povera gente che mi faceva Il Processo solo perché mi vedevano Triste, solitario y final. Io invece mi sentivo felice come un Cacciatore di aquiloni su una Montagna incantata con La luna e i Falò.
La Noia che provavo in quel momento e Il grande sonno che infine si era impadronito di me non mi impedirono di concedermi un ultimo cocktail ai Fiori Blu. Questo fu la fine perché sopraffatto dalLa Nausea cominciai a vomitare Sulla strada parole a più non posso, parole come queste.