La setta della parola magica è ora una realtà.
Iniziò così per gioco, erano in sette 4 uomini e tre donne. Improvvisamente scoprirono che le loro poesie erano in grado di influenzare le menti.
Forse è meglio che inizio… dall’inizio.
Ce, Vi, Ma, So, Lo, Fa, Au, scrivevano poesie e le pubblicavano su un sito internet dove chiunque poteva entrare, leggere e lasciare commenti.
Spesso i commenti lasciati determinavo alcune scelte che i lettori evidenziavano nel loro giudizio.
Per fare un esempio: una poesia scritta da Ma, dove si evinceva che per trovare l’amore dovevi percorrere un passaggio doloroso, trovava riscontro nel giudizio di un lettore che affermava ciò che Ma aveva sentenziato nella sua opera.
Sembra strano eppure era così, nessuno dei 7 poeti se ne rese conto fino a quando Vi, che tra tutti era colui che aveva più tempo, ricco da generazioni, viveva di rendita in un castello dell’800 alle porte di Roma, analizzando le opere e i commenti se ne accorse rimanendo allibito.
Tornò a verificare il tutto, ed ebbe conferma quando lesse un commento di un lettore in cui affermava che era inutile continuare a vivere, la faceva finita suicidandosi, non era più in grado di sopportare il mondo così come era. Si sarebbe gettato da un ponte.
Vi, si mise alla ricerca su internet dei suicidi avvenuti nel luogo di origine del lettore, e su un quotidiano locale trovò la conferma.
Impallidì, deglutì più volte, come un automa si alzò e versandosi un’abbondante dose di cognac uscì in giardino. Accarezzando svogliatamente la testa dell’alano che gli si era avvicinato si chiese:
ed ora?
Ognuno dei sette poeti aveva la propria vena artistica,
Ce scriveva sovente di amore, speranza e voglia di vivere,
Vi, del vivere nella sua essenza migliore, Ma e So dei sogni, di amori perduti, Lo del sociale e della malvagità dell’uomo, Fa della solitudine e dell’abbandono, Au del dolore interiore.
Ognuno era però in grado di interpretare con parole qualsiasi sentimento o situazione particolare che venisse loro richiesta di esprimere in concetti concisi e significativi.
Vi, veterano del gruppo, iniziò a raccogliere tutte le poesie scritte dai sei, catalogandole, archiviandole con i commenti, riscontrandole e verificando che nel tempo la forza delle loro poesie si era andata rafforzando. Notò anche che quando sulla pagina giornaliera del sito, tutti e sette erano presenti, riuscivano a catalizzare l’interesse di innumerevoli lettori. Dopo una mese di verifiche e di controlli, il suo …dubbio, si tramutò in certezza. Loro sette avevano un potere enorme, e solo lui per ora ne conosceva le potenzialità.
Avrebbero potuto sconvolgere gli equilibri mondiali, se avessero voluto, influenzato la borsa, le scelte politiche. Un brivido lo percorse: padroni del mondo.
Decise di contattare per mail ognuno di loro, invitandoli a passare un fine settimana nel suo castello. Indispensabile era venire soli. Accettarono tutti, più per curiosità che per piacere.
Nessuno di loro si era frequentato nel tempo, si conoscevano più che altro interiormente e per qualche piccola fotografia pubblicata sul sito.
La prima ad arrivare fu Lo, erano le 17, 07 del 17 settembre 2017.
Fine prima parte.