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Donna al buio
Il vuoto affianco a lei nel letto, le ricordò che il marito non era tornato a casa la notte scorsa. Ora era abituata, era la moglie di un artista, tra l'altro anche conosciuto. Tutti lo ammiravano. Un tempo l'aveva ammirata e amata anche lei, tantissimo. Chissà con chi ha passato la notte, pensò mentre si lavava i denti. Quel pensiero insieme al dentifricio schiumarono per poi esseri sciacquati con l'acqua del rubinetto. Non ha importanza, ritornerà. Cercherà di dimenticare anche lei, come ha fatto con tutte le altre.
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Spinse la porta ed entrò nella camera dell'albergo dove il marito aveva passato la notte. L'investigatore che aveva ingaggiato l'aveva avvisata e detto che lui era stato lì e poi al mattino aveva pagato il conto e se ne era andato. Curiosa si guardò attorno. La camera era pulita e sistemata, nessuna traccia che poteva dimostrare per quello che era successo la notte prima. Andò alla finestra e la aprì. Il tempo era bello e sereno, il cielo aveva quella serenità innocente dopo una note i pioggia. Sotto la finestra, per terra vide mozziconi di sigarette bagnati, brutti, come un attimo di passione consumata e bruciata in fretta. Ti è andato male anche questa volta, pensò, un' altra donna da dimenticare... perché... non l'hai legata con il filo del matrimonio con quale potrai tirarla dall'angolo della dimenticanza...
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Trovò il marito nello studio lavorando su di una tela. Si fermò alla porta e ammirò gli agili movimenti del pennello. Astrazione. Non sapeva che cosa voleva esprimere nella sua tela, ma a lei sembrò una tomba rovesciata. Lo salutò sorridendo. Il pensiero che lui era lì, e... stranamente la sensazione che non li importava con chi era stato, la fecce sorridere di nuovo. Era fuori per lavoro e basta. Mai l'avrebbe ammesso che l'aveva tradita, a mai avrebbe acetato il tradimento di lei. Presuntuoso, pensò lei e sorrise per la terza volta. No, lei non poteva farlo... non perché non voleva... ma perché non valeva la pena. Lui l'aveva tenuto con cura sotto la sua ombra facendo impallidire tutti i suoi valori, l'unica cosa che li era rimasta era la fedeltà. Era la moglie di un grande artista, e... era onesta. Per quello la apprezzavano, nessun altro merito. I suoi sogni erano tramontati con il suo talento, schiacciato dal talento e dal successo di lui. Si coricò presto e prese un libro da leggere. Dopo un po' lui arrivò, si svestì e si sdraio accanto a lei. All'inizio era distante, poi cominciò ad avvicinarsi. Sentì le sue mani che la toccavano, abili come con il pennello. Lei era la sua tela, lui disegnava su di lei, la tomba del ricordo dell'ultima donna che aveva avuto fra le mani... la sua donna per dimenticare le altre... il corpo, il tempio della sua anima dove lui pregava per scordare la sua delusione della insaziabilità del sesso. Mi ha mai amato, pensò quando sentì la camicia di notte scivolarli giù per il corpo, o sono stata solo la stazione di cambio da una donna all'altra... Sentì le mani che la toccavano e cercavano di scendere più nel profondo... Quanto profondo deve essere una tomba...? Non si oppose, e alla fine perché doveva. Una in più o una in meno in un cimitero d'amore, cosa le cambiava... Comunque lei l'avrebbe fatto dimenticare, sia il nome, che il profumo, che i capelli dell'altra, l'aveva sempre fatto... I respiri si affannarono, i gemiti, piaceri che crescevano, ancora più forti finché lui non fecce il suo nome. L'altra ormai era come se non esistesse...
o -
L'uomo si addormentò presto. Nel buio, la donna alzo piano la sua tela. Basta con i desideri per gli uomini senza volto. Con movimenti leggeri e delicati, una faccia, quanto assomigliava a quella del suo marito. Solo un po' diversa, apparteneva solo a lei. Un uomo che poteva venire lì, in questo instante, capace di distruggere il cimitero e trasformarlo in un tempio. I templi si costruiscono per gli Dei, pensò, sto peccando. Ma non avevano peccato tutti quelli che avevano alzato dei templi? Da quando comincia la memoria della storia. Erano solo inganni, con il tempo erano caduti, uno dopo l'altro insieme ai loro Dei. Stava disegnando le mani del suo uomo. Normali ma delicati e teneri nel tatto. Ritorniamo alla faccia. Gli occhi mi penetrano nell'anima, ma le labbra... devono essere più promettenti, di li esce il respiro, la voce, le parole... regalano il bacio. E il colore degli occhi? Il verde è il più bello, ma sono inaffidabili. Forse Dio li ha color cielo, ma non sono costanti perché esso cambia di continuo. Meglio il colore della terra, e più costante, più caldo e più affidabile. Non aveva mai sentito che la terra abbandonava la gente, anzi... Questo doveva essere il volto che assomiglia a Dio, stranamente molto simile con quella del marito. Perché un tempo l'ho amato tantissimo. Dio assume le sembianze del essere che amiamo. O di quella parte maschile, io sono la parte femminile, e insieme costruiremo questo tempio. Il ritratto finì, il volto disegnato li sorride.
Vieni,- disse lei, - scendi dalla tela.
Lui scese e lei gli fecce posto tra lei e il marito. Comincio a toccarlo con le ditta tremanti...
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Lei sorrise al buio che lascio dietro la bella immagine del suo tempio. Sentì il lento russare del marito. Cercò di distinguere i suoi alienamenti sullo sfondo bianco del cuscino. Quella notte era lì, e forse ancora molte altre notti di seguito, finché l'istinto del cacciatore di belle donne non si sarebbe svegliato. Una volta era il Dio del suo tempio, una volta. Ora era sola una statua, alla quale si pregava prima ogni tradimento che li faceva. Tradimento?! Sorrise, mentre le luci di una macchina solitaria, nel deserto buio della strada entrarono dalla finestra e illuminarono per un momento la faccia di lui che dormiva contento. Povero te, pensò, non hai mai pensato che in fin dei conti sono una donna, e che ho talmente tanta forza da potermi vendicare. Non con gli uomini negli alberghi, non appartengono alla mia natura. Ho così tanta forza e magia nell'anima, che ti posso tradire anche con l'aria che respiri...
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0 recensioni:
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- Un racconto ben strutturato, arricchito da aspetti surreali. Brava!
Ciao
Ignazio
- Grazie Alberto
- letto con interesse, sconcerto e inquietudine; sembra stregato da un incantesimo quasi velenoso. complimenti.
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