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Il ritorno di Debra
Il telefono squillò.
Robert alzò il ricevitore: – Pronto.
– Ciao, Robert.
– Chi è?
– Robert, sono Debra!
– Io non sono Robert.
– Oh, mi scusi. – Debra riattaccò.
Il telefono squillò ancora sette volte.
– Pronto – disse Robert.
– Robert? – indugiò Debra.
– Qui non c’è nessun Robert.
– Ma Robert, che ti prende?
– ...
– Robert!
– Perché mi hai chiamato? – disse infine Robert.
– Oh, è un po’ di tempo che volevo farlo.
– È meglio che non ci parliamo.
– Ma Robert, sono due anni che non ci sentiamo.
– Beh, le cose stanno così.
– Dimmi almeno come stai?
– Bene. – Robert cominciò ad agitarsi.
– Mi sei mancato, Robert.
Robert non rispose. Il petto gli faceva male. Poi disse:
– Cosa c’è?
– Non rimango a lungo in città, Robert.
– ...
– Ho pensato che potremmo incontrarci... per un caffè magari.
– Per piacere riappendi e lasciami in pace.
– Come vuoi. Ciao!
Debra aveva riappeso.
Robert abbassò la testa e strinse il ricevitore all’orecchio. Chiuse gli occhi, aspettò, ascoltò il suo cuore e serrò gli occhi maggiormente e poi abbassò il ricevitore.
– Ti ringrazio di essere venuto – gli disse Debra.
– Sei sempre più bella – le disse Mike.
– Prendi un caffè?
– Sai che non bevo caffè, Debra.
– Oh, dimenticavo...
– Un bicchiere d’acqua mi andrebbe bene – aggiunse Mike guardandosi intorno.
Debra aprì il minibar e estrasse una bottiglietta di acqua minerale.
– Sei sicuro che non vuoi dell’altro?
– Senti Debra, perché mi hai chiamato?
– Ho voglia di fare all’amore con te, Mike.
– Ritorni dopo due anni, cerchi un motel e vuoi farti scopare?
– Mike, che ti prende?
– Non sarei dovuto venire.
Mike si diresse alla porta.
– Mike!
– Lascia stare... – Mike aprì la porta.
– Aspetta Mike!
– Mi dispiace Debra. Addio. – Mike uscì e chiuse dietro di sé la porta.
– Debra, non credo che sia una buona idea – le disse Charlie.
– Potremmo almeno riprovare – disse Debra.
– Non ci hai mai provato. Tra noi è finita.
Charlie fece cenno al cameriere ed estrasse una banconota.
– Charlie, mi sei mancato. – Debra appoggiò il palmo della mano sulla mano di Charlie. Charlie ritrasse la mano e si alzò dal tavolo. Disse:
– Con quanti sei andata a letto da quando sei qui?
– È te che ho chiamato!
– Io ti ho amata. Lo sai. – Charlie lasciò il tavolo e si diresse verso l’uscita.
– Adesso piantala Charlie, lo sai che ti voglio bene...
Debra lo raggiunse e lo afferrò ad un braccio. Charlie si scostò:
– Che idiota sono stato – e impettito uscì dal ristorante.
– Sei arrabbiato con me?
– Credevo che tu fossi partita – le disse Robert.
– Non riuscirei a partire senza vederti.
– Io ti amo ancora, Debra. Non farmi del male.
– Anch’io ti voglio bene, Robert.
– Debra, tu non sai amare.
– Sono cresciuta Robert.
– Cosa vuoi dire?
– Robert. Io, io ti amo. Ho bisogno di te.
– Dove sei?
– Sono al Motel Belle Etoile.
– Sì.
– Ti aspetto Robert.
– Sì, sì.
Robert abbassò il ricevitore. Serrò gli occhi. Sentì contro le sue costole di nuovo il suo cuore, tanto da fargli male.
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0 recensioni:
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Anonimo il 16/02/2011 20:59
Molto bello, bravissimo
Suz
- Povero Robert! Ma valeva la pena di sentirsi male?
Molto bello
Anonimo il 20/04/2009 19:55
Favoloso... mi ha preso veramente... strepitoso...
Anonimo il 20/04/2009 19:27
Che bella personcina questa Debra!!. magari esistesse, io di certo non le direi di no... se uno sa che vuol fare solo quello, perchè non farlo??...
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