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La setta (seconda parte)
continua dalla prima parte...
Ciao Lo, bene arrivata. Sei la prima
All’Alano che si stava avvicinando Vi comandò,
Cuccia Rhul.
Immediatamente il cane si sedette sulle gambe posteriori in attesa di nuovo ordine.
Accipicchia che cane, esclamò leggermente intimorita Lo.
Tranquilla è molto ubbidiente, ma vieni entriamo. Le disse precedendola sull’ampia scalinata di marmo.
Lo si guardò intorno: magnifico posto. La giornata era splendida, fresca e soleggiata.
Vi la invitò ad entrare chiedendole se desiderava qualche cosa da bere.
Sì, grazie una coca.
L’enorme sala in cui entrarono aveva le pareti interamente ricoperta da arazzi di ogni fattura e provenienza. Rifiniti in decori dorati, rendevano l’ambiente luminoso e riposante.
Si sedette su un ampio divano ed accettò la bibita offerta, su un vassoio d’argento, dal maggiordomo.
Non poté astenersi dal dire:
Vi, micca male. Ti tratti bene.
Vi, sorridendole le disse:
Non per merito mio, i miei genitori hanno lasciato in eredità a me ed a mio fratello Roberto, oltre a questo castello, un enorme capitale. Siamo proprietari di due banche che gestisce completamente Robby. Praticamente lui si occupa delle entrate, io delle uscite. Nel senso che spendo quello che lui guadagna… Scherzo, il mio compito è di destinare il denaro di cui non abbiamo bisogno a finalità positive. Aiutare i senza tetto, i malati terminali, provvedere all’acquisto di macchinari per gli ospedali ecc…, ma non amo parlare di queste cose. Raccontami di te.
Lo guardò l’uomo. Era proprio un bell’uomo. Occhi verdi, viso regolare, di una dolcezza infinita, fisico non eccessivamente muscoloso, ma ben proporzionato. Sì avrebbe potuto innamorarsi di un uomo del genere.
Quindi, disse lui sorridendole, dove eravamo rimasti?
Lo, non fece in tempo a rispondere che il maggiordomo annunciò l’arrivo di altri due ospiti. Uscirono per accoglierli e videro che erano ancora chiusi nella rossa BMW, guardati a vista da Rhul.
Qui Ruhl, ordinò la voce autoritaria di Vi.
Il cane ubbidì prontamente e si andò ad accucciare ai piedi del padrone.
Ce e Fa scesero dalla macchina, ambedue guardinghi.
Tranquilli, ripetè Vi, ora non avete da temere nulla.
Fecero le presentazioni. Ce e Lo, si sorrirsero, si erano già incontrati in occasione di un viaggio che Lo fece a Ravenna. Fa, invece conosceva solo Ce, in quanto conduceva una vita molto riservata.
Si conobbero in occasione di un convegno di astronomia di cui Ce era appassionato, mentre Fa era uno dei relatori. Scienziato fantastico, sua era la teoria della trasformazione della materia inghiottita dai buchi neri. In lista per il nobel, non vi era persona più umile di lui. Due enormi occhiali di tartaruga gli coprivano per due terzi il viso, mentre le lenti ingrandivano gli occhi, rendendo l’effetto molto particolare. Nonostante questo, la prima impressione che se ne riceveva era di simpatia. Si capiva che di quell’uomo potevi fidarti.
Ce invece era anonimo, una persona come tante, avrebbe benissimo potuto essere un agente segreto.
Solo gli occhi lasciavano trasparire una certa sicurezza, trasmessa da una notevole intelligenza.
Mentre avvenivano le presentazioni arrivò veloce una maserati grigio metalizzata, entrò velocissima dal cancello del castello e si andò a fermare ad un paio di metri da Ce, che non mosse un muscolo. Scesero 2 ragazze ed un uomo, il guidatore.
Capello brizzolato, occhio grigio, vivace, jeans Rocco Barocco, sapientemente strappato, polo beige a righe scure, scarpe di tela azzurre All Star.
Salve a tutti, esclamò sorridendo, ed avvicinandosi al cane gli accarezzò energicamente la testa. Rhul, non gradì molto la cosa, ma lo sguardo di Vi lo tenne inchiodato dov’era.
Suppongo tu sia Ma, disse Ce, stringendogli la mano ed aumentando la stretta per saggiarne la forza. Sì, nonostante dovesse avere 50/55 anni, era in forma anche fisicamente. Si guardarono negli occhi e si piacquero immediatamente. Era nata una nuova amicizia.
Le due donne, una fantastica, bionda di circa 38 anni, occhi neri come la notte, fisico da modella, e viso da attrice si presentò come Au. L’altra bella anch’ella, ma molto più semplice era So.
Finiti i convenevoli entrarono tutti nella sala “dorata”.
Vi, non si perse in preamboli ed iniziò affermando:
in questa stanza, ora, vi sono le 7 persone più potenti del mondo. Noi abbiamo un potere enorme.
Con i nostri scritti siamo in grado di influenzare le scelte di chi ci legge.
Attese un attimo, guardandoli negli occhi, non vide stupore in loro, solo curiosità. Quindi continuò:
Ho passato un po’ di tempo a leggere le vostre poesie, i commenti ricevuti ed ho seguito alcune tracce. Molte delle persone che hanno letto vostre poesie hanno poi messo in pratica quello che voi trasmettavate. Non voglio che mi crediate immediatamente, ma leggete questo titolo di giornale.
Sul quotidiano di 7 giorni prima spiccava un titolo a 4 colonne
FILANTROPO DONA LA META’ DEI SUOI AVERI
ALL’ASSOCIAZIONE PER LA RICERCA SUL CANCRO.
Ora leggete il commento lasciato da questa persona alla poesia che pubblicai tre giorni prima.
“Vi, è fantastica. Vero, la propria felicità può essere solo quando convive con la felicità degli altri. Non può esistere altro modo che aiutare il prossimo per raggiungere la gioia. Grazie”
Bene, mi informai sull’uomo che lasciò quel commento scoprendo che è della mia città, è titolare di una azienda che commercia in petrolio. Dopo 4 giorni dal commento venni a conoscenza di questa donazione scoprendo che è lui il misterioso filantropo.
Ce lo interruppe chiedendogli:
Noi in tutto questo che ruolo abbiamo?
Il ruolo, rispose Vi, che anche voi avete questo potere. Siamo gli unici 7 di tutto il sito ad avere questa…chiamiamola…dote! Pensate a ciò che possiamo fare uniti.
I salvatori del mondo, esclamò Ma, con tono profetico e sorridendo aggiunse:
L’avessi saputo 20 o 30 anni fa, non me ne sarebbe scappata nemmeno una, accidenti.
Fa, si tolse gli occhiali e pulendoli con un fazzoletto consunto, chiese timidamente:
che applicazioni possono esserci nel campo scientifico, cosa può portare di buono questo…potere?
Cosa può portare di buono, esclamò Lo, ma ci pensi, non più guerre, non più malattie niente ingiustizie e...
ma venne interrotta da Au che si chiese:
fino a quando non scopriranno di noi, secondo voi, ci lasceranno fare quello che vogliamo? Appena il potere ne verrà a conoscenza saremo ricercati ed isolati, o ancor peggio ci faranno fare ciò che vogliono loro.
Vi, li ascoltò rimanendo sconcertato, tutti accettavano senza stupirsene ciò che lui aveva affermato. Nessuno di loro mise in dubbio le sue parole. Forse tutti ne erano coscienti. Erano solo in attesa della rivelazione.
Si poteva inziare.
Ascoltate, continuò...
fine seconda parte, alla terza... forse...
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