Enrica è il suo nome ed è una formica.
Adesso direte: la solita storia della formica e della cicala, uff che palle.
Sbagliato! Questa è la vera storia di una formica sciupona e ve lo posso garantire perché io sono la Regina del nido e la conosco benissimo.
Quindi se volete conoscere la sua storia ve la leggete, altrimenti amici come prima.
Dopo la schiusa delle uova ero soddisfatta, una bellissima colonia la mia.
Tante formiche operaie, molte quelle soldato, qualche formica otre. Un bel formicaio, scavato in profondità, con molti cunicoli. Inattaccabile sia dagli agenti atmosferici che da quelli di altre comunità.
Ero veramente soddisfatta.
Tutte erano già al lavoro, e mi apprestavo a fare una bella mangiata, dopo il digiuno impostomi dalla natura, quando sentii una vocina, o meglio la percepii:
voglio uscire, fatemi uscire
Mi guardai intorno e non vidi nessuno, ma la voce insisteva
Voglio uscire prestoooo
Osservando meglio, vidi che un uovo non si era schiuso e la vocina veniva proprio da lì.
Chiamai una formica soldato dalle forte mandiboli e le dissi di aprire l’uovo.
Al chè uscì come un razzo una formichina nera come il carbone:
-Ho fame, ho fame- urlò. Feci uscire l’operaia che se la stava ridendo sotto i baffi e dissi all’ultima nata:
-hei calmati, pure io devo ancora mangiare. Vieni con me- aggiunsi spingendola delicatamente- Tu sei Enrica, l’ultima nata.
Rispose scontrosetta _va bene, solo che si mangi-
La rifocillai ben bene, e poi la feci bere dal ventre di una formica otre, non ve lo immaginate quanto mangiò ed il bere? La dovetti staccare dal ventre dell’otre: me la svuotò.
Enrica-la sgridai- devi essere moderata nelle tue cose, noi siamo una comunità e qui ognuno ha il suo compito e la sua razione di cibo e di bevanda. Tu ti sei già consumata la scorta di un mese.-
-Ma io ho fame-
-Ancora?- Domandai e non potei esimermi dal sorridere- Ora ti spiego i tuoi compiti.
Tu sei nata operaia, sei una bella formica fosca, mi pari anche bella robusta. Il tuo compito è quello di uscire alla mattina e rientrare la sera carica di cibo che immagazzinerai nelle due sacche che la natura ti ha fornito. Un po’ è per te, l’altro lo dovrai portare al nido per scorta. Devi sapere che gli inverni …Ehi dove vai?
-A cercare il cibo Regina, come ha ordinato lei-
-Ma non ho terminato di istruirti, non sai nulla di ciò che ti aspetta all’esterno.-
Scappandosene fuori gridò: -ma sì, ma sì ho capito tutto- uscì e...
continua domani sera...