Ascoltò il traffico sfilare sulla strada bagnata. L’orologio del negozio indicava le 7:45. Helmut doveva essere pronto per le 8:00, poi avrebbe alzato la gran saracinesca di metallo.
Viveva dentro il negozio, i soldi che guadagnava non bastavano per vivere in un appartamento. Ogni notte tirava fuori un materassino, lo srotolava per terra tra gli scaffali della merce e ci dormiva sopra; ogni mattina risistemava il materassino sopra uno degli scaffali. Un lavandino dietro il banco gli serviva da bagno. Entrava in una grande bacinella di plastica e con tubicino attaccato al rubinetto si poteva lavare. Non aveva il gabinetto, si serviva della toilette del caffè vicino. E lì consumava ogni giorno colazione, pranzo e cena. Helmut vendeva scatolame e cibo per cani. Sembrerà strano, ma in 35 anni Helmut non era mai riuscito a fare di meglio, mai aveva potuto lasciare il quartiere. Per 35 anni le giornate erano passate alla stessa identica maniera. Mai un incontro interessante, mai un incidente abbastanza rilevante da cambiargli l’esistenza; si sentiva imprigionato in una realtà assurda, forse aveva sbagliato tutto, ma di preciso non sapeva in che cosa.
La cameriera gli portò le uova e la pancetta senza che Helmut avesse dovuto ordinarle. Aveva ancora 5 minuti, poi sarebbe andato ad aprire il negozio. Finì la colazione, lasciò qualche soldo sul tavolo, uscì dal locale e attraversò la strada. Un grosso camion falciò Helmut, proprio mentre stava in mezzo alla strada - proprio mentre tirava fuori dalle tasche le chiavi del lucchetto della saracinesca. Il colpo fu violento. Helmut fu catapultato in avanti a qualche passo dal suo negozio. Da terra vide la grossa saracinesca alzarsi lentamente, un’intensa luce bianca brillava lontana nel buio, sentì un coro d’ululati di cani echeggiare sopra la sua testa, la pioggia cadeva diritta e silenziosa dal cielo, bagnandoli il volto, poi tutto finì.