Da bambino mia madre mi raccontava le favole e tra tante una mi è rimasta nella mente, quella di Cenerentola.
E ora penso: Dove sei piccola Cenerentola, dopo la morte di tuo padre sei rimasta sola con la matrigna e le tue sorellastre a fare da serva, a soffrire in silenzio sopportando tutte le angherie e le cattiverie più impensabili. Poi finalmente anche per te è arrivata la luce per illuminare lo squallore della tua vita quotidiana fatta di lavori massacranti e non retribuiti.
Una fatina sensibile ai tuoi pianti ha voluto renderti bellissima, vestirti da principessa e mettere ai tuoi piedi delle scarpine di cristallo.
Ora non esisti più, sei stata cancellata dai libri che ormai ingialliscono nel tempo in una cantina o in un vecchio baule riposto da anni in un solaio, le mamme non hanno più tempo per fermarsi un attimo con i loro figli e prima di dar loro il bacio della buonanotte leggere questa meravigliosa favola.
E penso: Dove è andato a finire il tuo vestito di seta colorato, ma principalmente dove sono le tue scarpette di cristallo, forse il tempo le ha rotte riducendole in tanti pezzettini sparsi sul pavimento pieno di polvere e ragnatele del solai.
Ora i bambini crescono con altri interessi, hanno dei giocattoli sempre più sofisticati e moderni dove basta schiacciare un bottone per farli parlare e farli muovere, oppure video giochi o cartoon alla televisione e questi giochi distruggono la loro fantasia e annullano la voglia di ascoltare un racconto o una favola che serviva anche per insegnare qualcosa, perché alla fine della storia c’era sempre una morale.
E crescendo cercano sempre di più la modernità, il progresso, e come risultato vivono la loro fanciullezza senza fantasia, senza quella carezza della mamma che faceva ai loro figli quando la favola era finita, come così sei finita tu Piccola Cenerentola in un solaio o in una cantina..