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il segreto della famiglia Falciatori

Era estate e papà mi aveva chiesto di andare con lui a curare il giardino della famiglia più antipatica del paese. Nessuno di quella famiglia si faceva vedere in città , se non il proprietario. Tutti i componenti dei mitici Falciatori vivevano reclusi dietro quel grande muro e non uscivano mai di casa. Io non ne avevo proprio voglia ma adoravo mio padre e non potevo deluderlo con un rifiuto.
Mi assopii solo a tarda notte. Non ero per niente felice di andare nella casa del mistero ma quello che non mi faceva dormire era il sospetto che qualcosa di diabolico si nascondesse dietro quel muro.
Al mattino presto mio padre mi intimò di alzarmi in fretta:
-Ci aspetta un lavoro molto lungo e delicato. Il signor Falciatori è molto esigente.
Dopo queste parole la mia fifa aumentò. Papà era un uomo robusto, non temeva niente e nessuno e di sicuro, in caso di pericolo, mi avrebbe difeso. Dovevo solo restargli accanto. Purtroppo non fu così.
Il cancello d'entrata della villa era costituito da una grossa lastra di ferro bucherellata al centro da un disegno a forma di falce.
- È l'emblema del casato- disse mio padre, mentre l'ammasso di ruggine stridente si apriva a stento.
Il viale era cosparso di pietruzze disposte in cumuli informi. L’ erba sembrava la testa di capelli arruffati di una persona che per anni non ha visto né pettine né shampoo. La casa non si vedeva in lontananza: l'aiuola antistante la copriva del tutto. Era una catasta di erbe putride e maleodoranti sviluppate in senso verticale. Girandole attorno, scorsi i muri di quella che un tempo doveva essere una dimora decorosa. La colazione sembrò rotearmi nello stomaco come una trottola e la testa iniziò a correre in una giostra nauseante.
Il respiro si bloccò.
Davanti al portone un uomo dalle dimensioni gigantesche ci stava osservando.
Teneva le braccia conserte e lo sguardo da falco in cerca di prede.
Non osai guardarlo in faccia quando disse:
- E con questa pulce cosa intende fare?
- È mia figlia e mi darà una mano a raccogliere l’erba tagliata.
- Lavorate in fretta. Stasera tutto deve essere a posto. Dietro la casa c'è un piccolo giardino. Lo curo io personalmente. Nessun estraneo può entrare.
Mi accadeva sempre. A questo comando scattava in me un desiderio profondo di disobbedienza e la curiosità si impadronivano della mia mente.
Fu così che appena mio padre iniziò a girare col suo potente tagliaerba, facendo un rumore infernale, mi infilai attraverso la fessura del cancello socchiuso che portava al giardino proibito. Ad una prima occhiata tutto mi apparve normale. Poi una massa di colori arcobaleno attirò il mio sguardo e i miei sospetti. Avanzai piano... Accucciata come un gatto e con la tuta mimetica era molto difficile notarmi. Arrivata davanti alla piccola aiuola fui stordita da un profumo intenso: rose, gardenie, tulipani, garofani. Guardandoli con attenzione mi accorsi che da qualche fiore mancavano dei petali.

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4 commenti:

  • Anonimo il 08/11/2009 17:06
    Il racconto l'ho trovato sinceramente splendido, C'è tutta la fantasia che vuoi trovare?
  • Giorgia Spurio il 08/11/2009 12:40
    bellissimo racconto!
  • Giorgia Spurio il 08/11/2009 12:39
    è un racconto molto bello.
    c'è di tutto..
    c'è la fantasia, c'è il colpo di scena, anzi più colpi di scena, c'è il brivido, e infine c'è un sorriso finale...
    allora il fatto dei bimbi rapiti è sicuramente una metafora delle violenze che subiscono i bimbi, loro sono fiori da proteggere e non da sfruttare.
    sicuramente in questo racconto c'è molta ma molta fantasia che sprizza da tutti i pori.
  • bruno guidotti il 17/06/2009 07:24
    Rainalda il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo, e si che io non li leggo mai... sei forte in tutto. Grazie per il commento, è un tema per un concorso letterario, a proposito, a fine mese uscirà un antologia di poesie, sulla quale è stata selezionata la mia: Mattinata. Quando avverrà la casa editrice indirrà un concorso, la poesia che raccoglierà più consensi, permetterà a l'autore di pubblicare una raccolta di sue poesi, ti dirò poi il titolo ed il sito della casa editrice, così se vorrai potrai darmi un voto di preferenza, ti mando un caro saluto, Bruno.