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Incontri di spiriti.
Il Fato aveva deciso, dovevano incontrarsi. E così fu. Il primo contatto avvenne come era stato deciso, in modo inaspettato, casuale.
Lei era uno spirito solare, libera, fantasiosa, aveva scoperto il modo di guardarsi intorno applicando una specie di filtro mentale, riusciva a vedere tutto in modo positivo, la sua positività irradiava amore e bontà, altruismo e amicizia. Si era creata un mondo tutto suo in cui permetteva solo a pochi fortunati di entrare ed i prescelti erano veramente pochi, speciali, unici, come li pensava lei. Lei amava tutti gli animali, gli uccelli in particolare, per la loro libertà di muoversi, di vedere tutto da sopra, di essere più vicini al sole.
Lei aveva una carica di amore che distribuiva intorno a sé senza richiedere nulla in cambio, solo un poco di amicizia. Questa carica si rigenerava velocemente, non vi era momento in cui lei non fosse in grado di elargirla al momento giusto e nelle quantità necessarie, il tutto ovviamente senza alcun calcolo, così, naturalmente.
Ma lei aveva anche due nature: era soprattutto una Madre, premurosa ed affettuosa, gli amici vedevano questo suo essere non come un evento normale, ma come un attributo. Lei era La Madre. Tutti erano i suoi cuccioli, anche se più anziani di lei e come tali li trattava, con amore e sollecitudine. Li proteggeva.
Era curiosa della vita, del mondo, amava la natura in tutte le sue molteplici forme, era attirata dal sole, dal mare, dal silenzio degli spazi infiniti. Avrebbe voluto volare lontano lontano, ma in quanto Madre non poteva farlo, si accontentava di volare con la fantasia, o di rivivere la stessa esperienza di chi lo aveva fatto.
Lui era uno spirito vagabondo, in altri tempi sarebbe stato un principe nomade o un navigatore, aveva girato tutto il mondo, più volte, sempre da solo. Era un inquieto, alla ricerca di qualcosa, forse la conoscenza. Si interessava di tutto, aveva provato tante emozioni, aveva affrontato guerre, rivoluzioni, terremoti, tifoni, allagamenti, aggressioni, incidenti aerei, incidenti stradali, si era rotto testa ed altro, era coperto di cicatrici come un vecchio leone ma era sempre lì a raccontarlo, sorridendo e dando poca importanza a quanto era accaduto.
Era fondamentalmente uno schivo, modesto di natura, non voleva apparire, si teneva in disparte, eppure il suo lavoro lo portava spesso dietro ad un microfono a tener conferenze o a frequentare persone altolocate. A volte, la presenza delle guardie del corpo degli amici importanti lo metteva a disagio, non sapeva come comportarsi, cedeva loro il passo entrando nei locali, ricevendo così brutali spintoni da queste persone incaricate di proteggerli entrambi.
Amava la vita semplice, del pescatore, invece la sua carriera gli aveva fatto condurre una vita da jet set: sempre in aereo, i migliori alberghi, week ends in posti favolosi, sempre da solo. Anche lui amava il mare, aveva studiato da capitano di lungo corso, non poteva resistere più di due settimane senza vedere il mare. Malauguratamente a 18 anni, mentre si tuffava in piscina dal trampolino dei 10 metri, per evitare un altro tuffatore subì un incidente che gli fece perdere 5 diottrie di vista da un occhio. Questo lieve incidente cambiò la sua vita.
Non potendo navigare a causa della vista imperfetta provò diversi mestieri, finchè non trovò quello che più gli si confaceva, che lo faceva viaggiare.
Anche lui amava gli animali, nei suoi viaggi aveva guardato i leoni negli occhi, a pochi metri di distanza; aveva giocato con i delfini in Australia, con gli squali in Malaysia e con una foca in Sud Africa, era entrato in mezzo ad un branco di elefanti in Thailandia ed aveva estratto il piccolo dal marsupio di un canguro, sotto lo sguardo attento della madre canguro, in Australia; aveva ospitato in casa sua, sul terrazzo, un gabbiano ferito che aveva curato, tutti animali liberi, che lui rispettava e che prendevano il cibo dalle sue mani. Lui amava sedersi in riva al mare a guardare i gabbiani, che anche gli indicavano il posto migliore dove pescare, quando usciva in barca.
Anche lui aveva un mondo suo virtuale, che chiamava Brigadoon, come il villaggio della antica leggenda scozzese che, come lei, si materializzava solo per persone non comuni.
I due spiriti si incontrarono, si parlarono a lungo, il tempo non bastava mai, si capirono e si piacquero. Lei diceva a lui che era dolce, lui, vecchio contestatore brontolone, era ammansito dalla dolcezza di lei.
Passarono ore a parlare insieme, ogni minuto era una nuova scoperta comune, lei era felice, lui anche ma voleva di più. Si conoscevano da poco tempo ma sembrava che si conoscessero da sempre. Si scoprirono entrambi possessivi, gelosi delle persone a loro care. Lei si sentiva sicura con lui, lui si innamorava piano piano e avrebbe voluto essere sempre con lei. Il loro rapporto era intenso, intimo, a distanza.
Ondate di emozione si frangevano su entrambi, a volta le voci diventavano roche per la intensità del sentimento che li legava, cercavano di mascherare, ma non c'era bisogno di spiegare nulla, il fenomeno era reciproco.
Lei era dibattuta, il suo impegno di Madre veniva sopra tutto, lui diventava impaziente, la voleva egoisticamente solo per sé. Quasi litigarono, lei aveva paura che lui potesse farle del male, moralmente; lui era oppresso dalla solitudine, lei era la sua ancora; lui era disposto, pur soffrendo a morte, a rinunciare a lei, se non ci fosse stata almeno una speranza; lei pure desiderava la stessa cosa, ma non voleva dargli speranze aleatorie, perché gli voleva bene.
Capirono entrambi i reciproci problemi, lui ebbe la percezione che la speranza esisteva, lei comprese che lui aveva capito, continuarono così a parlarsi e a volersi bene, a distanza.
Lui va a sedersi ancora in riva al mare, il suo spirito osserva i gabbiani e attende un segnale; lei continua a fare la Madre ma il suo spirito vola alto nel cielo, come i gabbiani e cerca un posto sicuro ed accogliente per posarsi, vicino a lui.
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- uno storia difficile da comprendere se non l'hai provata. e io la capisco perfettamente.
ayumi il 29/03/2008 16:36
sinceramente la parte iniziale è un po' noiosa... troppo incentrata sulla descrizione, ma la parte finale è stupenda.. davvero bella.
peccato che si amino solo a distanza e che sia l'unica cosa che possano fare... lo capisco.. anch'io ho provato qualcosa del genere...
comunque bravo!!^_^
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